Differenza tra assegno bancario e circolare: qual è? Ecco la definizione dei due titoli di credito, quando si usano e cosa cambia per chi lo emette e per chi lo riceve.
Tra assegno bancario e assegno circolare esistono specifiche differenze che rendono il titolo di credito più o meno sicuro.
In ambedue i casi si tratta di titoli di credito ma la differenza sta nella definizione della tipologie di assegno e nelle regole per la sua emissione ed utilizzo.
L’assegno è uno degli strumenti di pagamento alternativi al denaro contante di gran lunga più sicuro; tuttavia non sempre questo rappresenta una garanzia per il creditore delle somme e questo dipende appunto dal tipo di assegno emesso e se si tratta di un assegno bancario o circolare.
Cerchiamo quindi di chiarire nel dettaglio che cos’è un assegno bancario e un assegno circolare e quali sono le differenze tra i due fornendone definizione e scadenze relative.
Assegno bancario o postale, definizione e come si usa
A chi si chiede che cos’è un assegno bancario si può rispondere identificandolo come un titolo di credito che viene emesso da un possessore di conto corrente ad uno specifico beneficiario.
Per poterlo sottoscrivere è necessario essere in possesso del relativo carnet. Il libretto può essere richiesto facoltativamente alla banca di riferimento e di norma può contenere tra i 10 e i 20 assegni numerati progressivamente.
Gli assegni bancari superiori ai 1.000 euro devono essere per legge non trasferibili. La norma, introdotta per evitare il possibile riciclaggio di denaro, impone infatti la non trasferibilità a terzi della somma corrisposta dall’assegno al di sopra della cifra indicata. Per importi inferiori ai 1.000 euro al contrario l’obbligo indicato dalla clausola viene meno.
Il rischio che comunemente è associato agli assegni bancari è quello relativo alla loro copertura. Può infatti darsi il caso nel quale la somma che dovrebbe essere corrisposta al beneficiario in virtù di quanto indicato dall’assegno non può essere erogata dalla banca per insufficienza di credito sul conto (la provvista).
Ciò avviene quando l’importo da erogare supera la disponibilità finanziaria attuale della persona e in questo caso si parla di assegno scoperto.
Assegno circolare: che cos’è
A differenza dell’assegno bancario, quello circolare può essere richiesto anche (ma non solo) da chi non è titolare di un conto corrente. Per la sua erogazione infatti è sufficiente versare l’importo dovuto all’istituto di credito al quale se ne fa richiesta.
Nel caso in cui non si sia correntisti sarà sufficiente recarsi con la somma e un documento di riconoscimento presso lo sportello di una banca autorizzata o delle Poste Italiane; in questo caso si parlerà di assegno circolare postale.
In buona sostanza si può rendere la definizione di un assegno circolare indicandolo come un “impegno al pagamento” da parte dello stesso istituto di credito.
Dalla definizione di assegno bancario e circolare è chiaro qual è la differenza tra i due e soprattutto come cambia il livello di sicurezza e garanzia di pagamento sulla base della tipologia di assegno emesso.
Differenza tra assegno bancario e circolare
La differenza tra assegno bancario e circolare è chiara: il primo è emesso dal titolare di un conto corrente presso la banca ma non è detto che l’assegno sia coperto (ovvero che nel conto siano presenti i soldi necessari per pagare la somma indicata).
A differenza di questo, invece, l’assegno circolare viene emesso direttamente dalla banca in favore del soggetto creditore. Il soggetto debitore dovrà preventivamente depositare la somma di denaro presso la banca tenuta al pagamento e pertanto la garanzia di sicurezza maggiore sta nel fatto che l’assegno non potrà non essere coperto.
È infatti l’istituto di credito che è tenuto verificare nel momento del rilascio la disponibilità di denaro effettivamente versato da parte dell’emettitore.
Assegno bancario e circolare: scadenza
Nonostante le differenze, tutti e due i titoli hanno la stessa scadenza per il loro pagamento. Si dovrà provvedere a ritirare la somma dell’assegno entro i seguenti tempi di incasso:
- 8 giorni all’interno dello stesso comune in cui è stato emesso (in piazza);
- 15 giorni se pagabile anche in un altro comune (fuori piazza).
La scadenza per l’incasso di un assegno circolare e bancario è quindi molto breve. Cosa succede se non si rispettano questi tempi? Il titolo di credito rimane valido ma è possibile che l’emittente possa revocarlo, cambiando la decisione già presa sulla somma.
Per quanto riguarda l’assegno circolare, la scadenza da ricordare è quella dei 30 giorni dall’emissione. Trascorsi questi tempi, il possessore decade dall’azione di regresso.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno bancario e circolare: definizione e differenza