Per la realizzazione i progetti di welfare aziendale destinati alle lavoratrici madri, il bando Riparto mette in campo per le aziende finanziamenti fino a un milione di euro. Domanda via PEC entro la scadenza del 5 settembre 2022. In campo 50 milioni di euro.
Le aziende che intendono mettere in atto progetti di welfare aziendale per le lavoratrici madri possono richiedere finanziamenti fino a un massimo di un milione di euro grazie al bando Riparto. C’è tempo fino alla scadenza del 5 settembre 2022 per presentare domanda.
Come evidenzia il rapporto BES – Benessere equo e sostenibile dell’ISTAT, le donne tra i 25 e i 49 anni sono occupate nel 73,9 per cento dei casi se non hanno figli, la percentuale scende al 53,9 per cento in presenza di una figlia o di un figlio inferiore ai 6 anni. Mentre in quest’ultimo caso il tasso di occupazione dei padri cresce.
Con l’avviso del 6 giugno 2022 pubblicato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, diventa operativa la misura prevista dalla Legge di Bilancio 2022 finalizzata ad agevolare il rientro al lavoro delle madri, favorire la natalità e la conciliazione vita lavoro.
“Finalità dell’avviso è quindi quella di incentivare lo sviluppo di progetti capaci di fornire un sistema integrato di strumenti quali benefit, facility e servizi alla persona atti a concorrere sinergicamente alla risoluzione di problematiche comuni alle lavoratrici madri dopo l’arrivo di un nuovo figlio, anche alla luce della rilevanza delle misure di sostegno in relazione allo sviluppo psicofisico dei bambini con particolare riferimento ai primi 1000 giorni di vita”.
50 milioni di euro sono le risorse messe in campo per raggiungere l’obiettivo.
Welfare aziendale per le lavoratrici madri, finanziamenti fino a un milione di euro per le aziende
I finanziamenti del bando Riparto possono essere richiesti da aziende di ogni dimensione per mettere in atto progetti di welfare aziendale destinato alle lavoratrici madri: lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato e determinato, anche in part time, incluse le dirigenti, le socie lavoratrici di società cooperative, le lavoratrici in somministrazione, le titolari di un rapporto di collaborazione a patto che la natura e le modalità di esecuzione del rapporto siano compatibili con le attività inserite nella domanda di accesso ai fondi.
Dalla banca del tempo allo smart working, dagli incentivi alla natalità ai servizi di supporto alla famiglia, passando per il supporto psicologico e fisico sono diverse le azioni che le imprese possono mettere in campo a sostegno delle donne.
Tre sono le aree di intervento:
- supporto all’assunzione del nuovo ruolo genitoriale in un’ottica di armonizzazione della vita privata e lavorativa;
- incentivi economici finalizzati al rientro al lavoro dopo il parto/adozione;
- formazione e aggiornamento per l’accompagnamento al rientro al lavoro dopo il parto/adozione.
Le iniziative proposte devono avere una durata di 24 mesi e possono introdurre novità assolute in azienda o rappresentare lo sviluppo di un programma di welfare aziendale già avviato in precedenza.
Per ogni proposta progettuale è possibile accedere a finanziamenti con un valore e una copertura che variano in base alla dimensione dell’azienda.
Valore minimo del finanziamento | Valore massimo del finanziamento | Dimensione dell’azienda | Contributo dell’azienda ai costi di progetto |
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15.000 euro | 50.000 euro | Meno di 10 dipendenti e ricavi uguali o inferiori a 2 milioni di euro | Contributo del 10 per cento del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella stessa percentuale |
30.000 euro | 100.000 euro | Meno di 50 dipendenti e ricavi uguali o inferiori a 10 milioni di euro | Contributo del 15 per cento del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella stessa percentuale |
80.000 euro | 250.000 euro | Dipendenti dai 50 ai 250 e ricavi uguali o inferiori a 50 milioni di euro | Contributo del 20 per cento del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella stessa percentuale |
200.000 euro | Un milione di euro | Più di 250 dipendenti e ricavi superiori a 50 milioni di euro | Contributo del 30 per cento del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella stessa percentuale |
Welfare aziendale per le lavoratrici madri, finanziamenti fino a un milione di euro: come presentare la domanda
Le imprese che intendono presentare domanda per ottenere i finanziamenti utili a mettere in atto progetti di welfare aziendali per le lavoratrici madri devono rispettare i seguenti requisiti:
- aver restituito o depositato in un conto vincolato le agevolazioni pubbliche godute per le quali è stata eventualmente disposta la restituzione da parte di autorità nazionali e/o regionali e/o comunitarie;
- non aver subito sanzioni definitivamente accertate che comportino l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi;
- contribuire ai costi del progetto secondo le percentuali indicate in precedenza;
- essere iscritte al registro delle imprese presso la Camera di commercio territorialmente competente e se previsto negli elenchi, albi, anagrafi previsti dalla rispettiva normativa di riferimento;
- avere la sede legale principale o unità operative, sul territorio nazionale;
- non trovarsi in alcuna delle situazioni previste come causa di esclusione dall’articolo 80 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
- non essere in stato di liquidazione volontaria;
- non essere state assoggettate alla sanzione interdittiva prevista dall’articolo 9, comma 2, lett. c), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione.
Imprese, consorzi e gruppi di società collegate o controllate possono partecipare anche in forma associata costituendosi in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI) con un capofila che provvedere a inviare un’unica domanda di finanziamento, un unico progetto ed un unico piano finanziario. Tutti i soggetti coinvolti devono rispettare i requisiti richiesti.
Per partecipare al bando Riparto è necessario inviare il modello di domanda e la documentazione richiesta via PEC all’indirizzo [email protected] entro la scadenza del 5 settembre 2022.
Nell’avviso pubblico del Dipartimento delle politiche per la famiglia si legge:
“Nell’oggetto della PEC deve essere indicato il codice CUP “J51D22000010001” e la denominazione del soggetto proponente e per i soggetti di cui all’articolo 3, commi 2 e 3, la denominazione del solo capofila”.
Tutti i documenti inviati devono essere in formato PDF e firmati digitalmente dal legale rappresentante: nella pagina dedicata all’iniziativa tutta la modulistica da utilizzare.
Al termine delle valutazione e dei controlli, sul portale del Dipartimento per le politiche della famiglia sarà pubblicata la graduatoria delle iniziati di welfare aziendale ammesse a beneficiare dei finanziamenti.
Nel testo integrale del bando Riparto a sostegno delle lavoratrici madri tutti i dettagli e le istruzioni per le imprese che intendono accedere ai fondi disponibili.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Welfare aziendale per le lavoratrici madri, finanziamenti fino a un milione di euro per le imprese