Tirocini extracurriculari: entro 180 giorni dall'entrata in vigore della Legge di Bilancio 2022, la Conferenza Stato-Regioni dovrà presentare delle linee guida che regolino l'istituto. Previste regole più stringenti, un'indennità di partecipazione per i tirocinanti e azioni contro gli abusi.
Tirocini extracurriculari: nella Legge di Bilancio 2022 sono state inserite delle misure volte a riformare l’istituto, in modo da prevenirne gli abusi da parte delle aziende.
Gli ultimi emendamenti entrati nella manovra impongono alla Conferenza Stato-Regioni di stilare delle nuove linee guida per regolare i tirocini extracurriculari. il documento dovrà essere presentato entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge.
Queste devono prevedere, tra le altre cose, un’indennità di partecipazione per i tirocinanti, il rilascio di un bilancio delle competenze e di un certificato e delle azioni di contrasto specifiche contro gli usi illeciti dello strumento.
Per spingere ancora di più sull’occupazione giovanile, gli emendamenti introducono uno sgravio fiscale del 100 per cento per le PMI con 9 o meno dipendenti che stipulino dei contratti di apprendistato formativo.
Tirocini extracurriculari, novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2022
Gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2022 prevedono la preparazione di nuove linee guida sui tirocini extracurriculari da parte della Conferenza Stato-Regioni. Il documento dovrà essere pronto entro 180 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio. La manovra passerà all’esame delle Aule nei prossimi giorni, per essere approvata entro la fine dell’anno.
L’obiettivo delle nuove norme è quello di limitare le distorsioni e gli abusi sull’utilizzo dei tirocini extracurriculari. Le linee guida dovranno formalizzare le modalità operative ed i criteri, che ruoteranno intorno a cinque pilastri.
In primis, la revisione dei tirocini dovrà essere portata avanti tramite la “valorizzazione di altre forme contrattuali a contenuto formativo” e l’istituzione di criteri più stringenti “che ne definiscano e circoscrivano l’ambito di utilizzo in riferimento all’età anagrafica e alle condizioni soggettive”, si può leggere negli emendamenti. Le linee guida dovranno prevedere una serie di azioni e interventi volti alla prevenzione di possibili usi distorti dell’istituto.
Poi, ai tirocinanti dovrà essere riconosciuta una congrua indennità di partecipazione. La Conferenza Stato-Regioni avrà, inoltre, il compito di stabilire la durata massima del rapporto, il numero limite di tirocini attivabili dall’impresa (basato sulle dimensioni dell’attività), il numero minimo di praticanti che un’attività deve prendersi in carico.
Infine, gli emendamenti alla Legge di Bilancio prevedono che l’azienda di riferimento debba stilare un bilancio delle competenze all’inizio del tirocinio. Al termine, invece, dovrà consegnare al praticante una certificazione con l’elenco delle capacità acquisite nel corso dell’esperienza formativa;
Le novità nascono dall’esigenza di rafforzare l’aspetto formativo dell’esperienza dei tirocini che non devono essere utilizzati per sostituire lavoratori dipendenti.
Legge di Bilancio 2022, le misure per l’apprendistato
La riforma dei tirocini extracurriculari non è l’unica misura pensata per incentivare l’occupazione giovanile che è stata introdotta dagli ultimi emendamenti alla Legge di Bilancio.
Un ulteriore novità è l’istituzione di uno sconto fiscale rivolto alle piccole e medie imprese (PMI) che attivano dei percorsi di apprendistato formativo.
Si tratta di uno sgravio contributivo del 100 per cento per le PMI che stipuleranno contratti di apprendistato di primo livello per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore.
La misura sarà operativa dal 1° gennaio 2022, ed è rivolta ai datori di lavoro che dirigono aziende con 9 o meno dipendenti. Lo sgravio verrà applicato ai periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto, “fermo restando il livello di aliquota del 10 per cento per i periodi contributivi maturati negli anni di contratto successivi al terzo”.
Per il prossimo anno è stato previsto un limite di spesa massimo che ammonta a 10 milioni di euro. Il tetto in questione andrà a salire progressivamente nel corso del biennio successivo.
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