La giornalista di Informazione fiscale Rosy D'Elia ai microfoni di Giornale Radio fa il punto sugli interventi della Legge di Bilancio 2023 da attuare. Nella puntata del 12 gennaio di 120 Minuti, con Vicky Mangone, i chiarimenti su come funzionano i decreti attuativi delle misure e le loro tempistiche
Nel nuovo appuntamento di Informazione Fiscale ai microfoni di Giornale Radio si parla della Legge di Bilancio 2023, in particolare delle tempistiche per l’attuazione delle misure previste.
A fornire un quadro della situazione è stata la giornalista Rosy D’Elia, intervenuta nella trasmissione di Vicky Mangone, “120 Minuti”, andata in onda il 12 gennaio 2023.
La Legge di Bilancio è in vigore dal 1° gennaio ma diverse novità hanno bisogno di specifici decreti attuativi per diventare effettivamente operative.
In alcuni casi, infatti, c’è bisogno dell’intervento di un Ministero o di un Ente, come l’Agenzia delle Entrate, per rendere concrete le misure previste.
Le tempistiche per l’attuazione della Legge di Bilancio 2023: le novità ai microfoni di Giornale Radio
Nel classico appuntamento radiofonico del giovedì mattina di Informazione Fiscale con Giornale Radio si torna a parlare della Legge di Bilancio 2023.
Nella puntata del programma 120 Minuti, di Vicky Mangone, in onda il 12 gennaio 2023 la giornalista Rosy D’Elia spiega come non tutte le misure previste dalla Manovra sono immediatamente operative.
La strada per ottenere alcuni dei bonus e agevolazioni, infatti, è spesso lunga e tortuosa.
Per il 2023 sono previsti 116 interventi tra decreti attuativi e provvedimenti per rendere operative tutte le misure previste dalla Legge di Bilancio. Sebbene questa sia stata approvata e sia in vigore dal 1° gennaio bisogna specificare come non tutte le misure sono “pronte all’uso”.
“In gergo tecnico si dice che non sono “auto-applicative”. Significa che la norma in alcuni casi rimanda a un ulteriore passaggio burocratico, quindi affida il compito a un Ministero o ad esempio all’Agenzia delle Entrate di approvare un provvedimento con cui definire le modalità pratiche e operative per passare dalle parole ai fatti.”
Non si tratta di una novità della Manovra 2023, dato che in generale le diverse norme approvate prevedono spesso questi ulteriori passaggi. Allo stesso modo succede anche per le varie Leggi di Bilancio.
“Dobbiamo dire che quest’anno il numero di decreti attuativi da approvare è anche più basso rispetto agli anni passati secondo i dati dell’ufficio per il programma di Governo.”
Ad ogni modo le misure previste dalla Legge di Bilancio non sono solamente parole scritte su un foglio. Bisogna specificare, infatti, che solo alcune particolari misure, sia ad ampio spettro che di taglio più tecnico, richiedono questi ulteriori passaggi.
“Ad esempio, il cosiddetto reddito alimentare che è stato approvato ma necessita di un ulteriore passaggio, così come la discussa carta cultura giovani o misure più tecniche come alcuni aspetti dell’utilizzo dei bonus energia.”
La necessità di dover prevedere questi passaggi aggiuntivi non è un male, anzi permette di affidare all’Istituzione competente il compito di mettere in pratica le misure approvate nel modo più adeguato.
Il meccanismo, però, spesso si inceppa sui tempi. In alcuni casi sono fissate anche delle scadenze, ma in molti casi non vengono rispettate.
“Ci sono diversi esempi eclatanti di tempi lunghi. Uno più recente potrebbe essere quello del bonus occhiali, previsto dalla Legge di Bilancio 2021 e non ancora attuato, perché dopo due anni si attende ancora la piattaforma per richiederlo.”
Va precisato che il bonus non ancora attuato non decade (a meno che non venga cancellato con un apposito intervento) ma rimane in standby.
“Questo determina una perdita di efficacia della misura perché ovviamente, soprattutto per quanto riguarda le misure emergenziali, queste sono state approvate in un determinato momento per rispondere ad una determinata emergenza. Se si attende troppo il mondo e le esigenze cambiano e lo stanziamento perde un po’ di senso.”
Legge di Bilancio 2023: gli altri decreti attuativi attesi
Ci sono diverse agevolazioni che hanno avuto un percorso travagliato come successo per il bonus occhiali, come ad esempio il cosiddetto bonus chef, previsto sempre dalla Legge di Bilancio 2021, che è stato riproposto con nuove risorse mentre non era ancora diventato operativo.
Sono diverse le misure della nuova Legge di Bilancio su cui intervenire come ad esempio il ravvedimento operoso speciale, che richiede un intervento ad hoc da parte dell’Agenzia delle Entrate.
“Vedremo come agirà il nuovo Governo dato che da questo punto di vista dobbiamo ancora vederlo all’opera e nel frattempo ha ereditato dalla precedente legislatura i provvedimenti ancora da attuare.”
Va sottolineato, infatti, che attualmente ci sono ancora dei provvedimenti della Legge di Bilancio 2022 sospesi. Si tratta di una sfida complessa che non dipende solamente dalle intenzioni del governo, perché sono chiamate in causa diverse importanti macchine organizzative.
“Un altro bonus che ha avuto una vita travagliata è ad esempio il bonus 200 euro per le partite IVA, su cui c’è stata una novità recente in quanto il Ministero del Lavoro e il MEF sono intervenuti per estenderlo anche a chi non è titolare di partita IVA. Dopo mesi di attese, ritardi e rallentamenti, quindi, si interviene ancora.”
In generale, dunque, le misure che ad occhio nudo sembrerebbero già pronte all’uso spesso richiedono dei passaggi ulteriori prima di poter diventare effettivamente operative.
Si tratta proprio della traduzione pratica delle misure che altrimenti esistono solo su carta.
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