Sistema integrato istruzione 0-6 anni: ecco i punti principali della riforma di scuole materne ed asili nido e quali sono gli obiettivi strategici indicati dal MIUR.
Sistema integrato istruzione bimbi 0-6 anni: è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 25 gennaio 2018 il Piano nazionale per la promozione della riforma di scuole materne e asili nido.
Il Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione per i bambini da 0 a 6 anni definisce le risorse e gli interventi necessari per attuare i punti della riforma degli asili nido e delle scuole materne.
La riforma 0-6 anni, parte della complessiva riforma della Buona Scuola, nasce con l’obiettivo di costruire un sistema di istruzione integrato nella fase più delicata del percorso educativo e tra le novità vi sono anche nuove regole per insegnare negli asili nido e per diventare maestra di scuola materna.
Con il sistema integrato di educazione ed istruzione per i bambini da 0 a 6 anni si intende promuovere la continuità nel percorso educativo e scolastico, riducendo svantaggi sociali e culturali e promuovendo la qualità del percorso formativo introducendo l’obbligo di laurea per insegnare in nidi e scuole materne.
Ecco cosa cambia con l’introduzione del sistema integrato di istruzione 0-6 anni e quali sono i punti principali della riforma di asili nido e scuole materne.
Sistema integrato istruzione bimbi 0-6 anni: i punti della riforma
La riforma della scuola d’infanzia, definita dal decreto come l’“Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni”, introduce una nuova articolazione del percorso di formazione.
Nel dettaglio, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 65 del 13 aprile 2017, i servizi educativi per l’infanzia vengono articolati in:
- nidi e micronidi che accolgono le bambine e i bambini tra 3 e 36 mesi;
- sezioni primavera, che accolgono bambine e bambini tra 24 e 36 mesi;
- scuola dell’infanzia, che accolgono bambini e bambine da 3 a 6 anni.
Un punto importante del sistema integrato di istruzione per i bimbi da 0 a 3 anni sono i servizi integrativi, articolati in maniera flessibile e diversificata sulla base dei bisogni delle famiglie che si suddividono in spazi gioco (bimbi da 12 a 36 mesi affidati ad uno o più educatori), centri per bambini e famiglie (bimbi dai primi mesi di vita insieme ad un adulto accompagnatore), servizi educativi in contesto domiciliare (bimbi da 3 a 36 mesi).
Sistema integrato istruzione 0-6: necessaria la laurea per insegnare al nido
Tra le novità introdotte dalla riforma del sistema integrato di istruzione per i bambini da 0 a 6 anni vi è l’introduzione dell’obbligo di laurea per insegnare presso nidi e materne.
All’articolo 4 del Decreto 65/2017 è previsto che per poter lavorare in asili nido e scuole materne sarà necessario aver conseguito:
- laurea in Scienze dell’educazione e della formazione (classe L19) ad indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l’infanzia;
- laurea quinquennale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria integrata da un corso di specializzazione, per complessivi 60 crediti formativi universitari, per insegnare alle scuole d’infanzia.
L’articolo 14, al comma 3, stabilisce tuttavia che continueranno ad aver validità i titoli conseguiti entro il 31 maggio 2017, data di entrata in vigore del decreto, in quanto la legge non ha effetto retroattivo.
Piano nazionale per la promozione del sistema integrato d’istruzione 0-6 anni
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 25 gennaio 2018 della delibera del Consiglio dei Ministri è adottato il Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni.
Tra i punti del Piano con i principi e le regole per dare il via alla riforma delle scuole di infanzia e degli asilo nido vi sono l’abbassamento dei costi a carico delle famiglie e la maggior diffusione di nidi pubblici e privati sul territorio.
Ecco quali sono gli obiettivi strategici del nuovo sistema integrato di istruzione per i bimbi 0-6 anni:
- il 33% di copertura della popolazione sotto i 3 anni di età,
- la presenza di nidi in almeno il 75% dei Comuni,
- la qualificazione universitaria per le insegnanti dei nidi,
- la formazione in servizio per tutto il personale,
- il coordinamento pedagogico fra nidi e scuole dell’infanzia,
- la riduzione delle rette.
Per il primo anno di attuazione sono stati già stanziati 209 milioni (saranno 239 milioni a regime), i cui criteri di riparto hanno avuto il via libera in Conferenza Unificata lo scorso 2 novembre e saranno assegnati agli Enti Locali.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Sistema integrato istruzione bimbi 0-6 anni: come funziona?