Scuola ed immissioni in ruolo, prosegue la guerra di cifre tra Ministero e sindacati. Per la Flc Cgil sono stati finora assegnati solo il 22% dei posti disponibili per i docenti e il 38,4% per gli ATA. La stima è stata ricavata dai dati ufficiali forniti dallo stesso dicastero dell'Istruzione.
Riparte lo scontro tra ministero dell’Istruzione e sindacati sulle cifre dell’immissione in ruolo del personale della scuola in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico.
Questa volta è il turno del Flc Cgil di fornire la sua interpretazione, radicalmente opposta a quella del dicastero guidato da Lucia Azzolina e tuttavia supportata dai numeri ufficiali forniti dallo stesso dicastero e richiesti il 9 settembre scorso.
“L’informativa sui dati generali delle immissioni in ruolo di quest’anno - che, vogliamo sottolineare, abbiamo dovuto insistentemente richiedere ad un’Amministrazione reticente a fornirli - parla chiaro: sono stati assegnati soltanto 19.294 posti su un contingente pari a 84.808 per i docenti, e 9674 posti su un contingente di 11.323 a fronte di una disponibilità in organico di diritto di 25.175 per gli ATA”,
questo è quanto reso noto l’organizzazione sindacale.
Scendendo nel dettaglio si capisce che sarebbero stati immessi in ruolo quindi solo il 22% dei docenti e il 38% del personale ATA (assistenti amministrativi delle segreterie e collaboratori scolastici). Il resto dei posti quindi verrà assegnato da supplenze.
Immissioni in ruolo, percentuali molto basse per i docenti
Nel caso dei docenti si tratta peraltro di supplenze lunghe tali da coprire tutto l’anno scolastico appena iniziato, ovvero di assegnazione di cattedre fino al 31 agosto 2021. Queste docenze secondo l’Flc Cgil saranno coperte dagli stessi precari “a cui è stato negato dalla Ministra Azzolina un percorso di accesso al ruolo e formazione abilitante”.
È evidente in questo caso il riferimento alla polemica sulle modalità del “Concorsone” della scuola che se effettuato in base ai titoli avrebbe consentito un avvio più regolare del nuovo anno scolastico, già gravato dalle difficoltà dovute all’epidemia di Coronavirus.
In un’area delle attività didattiche già in condizione critiche per la carenza di organico come il sostegno la situazione è peraltro ben peggiore: 21.453 le cattedre vacanti delle quali solo 1.657 sono state assegnate. Ma a queste cifre vanno aggiunti 80.000 posti in deroga per coprire le esigenze di alunni e studenti con disabilità fino alla fine dell’anno scolastico che tuttavia in una recente nota del ministero venivano conteggiati “solo” come 55.351.
Immissioni in ruolo, il caso del personale ATA
Anche per gli ATA i numeri secondo l’Flc non sarebbero a favore delle tesi ottimistiche del ministero dell’Istruzione sull’avvio regolare del nuovo anno scolastico: i posti vacanti infatti sarebbero 25.175 a fronte di 9.674 immissioni in ruolo, il che ci porterebbe ad avere ancora 15.501 posti vacanti ai quali vanno aggiunti i circa 10.000 posti in deroga per esigenze territoriali e i posti previsti per fronteggiare l’emergenza COVID-19 per un totale di più di 30.000 persone.
Dati questi numeri, pertanto, sarà molto difficile che anche scorrendo le graduatorie si riesca trovare tutto il personale necessario ed è probabile che i dirigenti d’istituto dovranno ricorrere alle messe a disposizione informali inoltrate dai candidati alle singole scuole.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Scuola, flop delle immissioni in ruolo: i dati ufficiali del MIUR