Anche l'Flc Cgil ha sottoscritto un'ipotesi di contratto collettivo integrativo sulla DAD, la didattica a distanza. Previsto il sostegno per la dotazione di strumenti informatici ai docenti precari, l'autonomia nelle pause durante le lezioni e che la sede di lavoro non debba coincidere necessariamente con la sede della scuola. Facciamo il punto sulle novità.
Scuola, sindacati e MIUR trovano l’intesa sul contratto integrativo dei docenti in DAD.
Sulla didattica digitale integrata, dopo i finanziamenti giunti tramite il Decreto Ristori, il 6 novembre si è arrivati all’intesa tra Ministero dell’istruzione e sindacati anche sull’ipotesi di un nuovo contratto integrativo che regolamenti il lavoro a distanza dei docenti nel contesto del contenimento della pandemia da Coronavirus.
Si tratta di una novità importante perché in questo caso l’accordo è stato sottoscritto anche dalla Flc Cgil, organizzazione di categoria che invece non aveva firmato il precedente contratto al quale avevano dato adesione la Cisl Scuola e l’Anief.
A seguito dell’intesa il dicastero di Viale Trastevere ha emanato una nuova nota ministeriale in materia di Ddi.
Inoltre, dopo la sigla dell’accordo del 6 novembre, il ministero dell’Istruzione e le parti sindacali hanno anche sottoscritto il 9 una dichiarazione congiunta di natura politico-sindacale, nella quale viene concordata l’istituzione di un sistema di relazioni permanente sulle tematiche del lavoro del personale scolastico (docenti e ATA) come anche per il confronto sull’esercizio del diritto allo studio da parte dei ragazzi.
Ma vediamo cosa prevede la nuova intesa sulla ex didattica a distanza.
Contratto integrativo docenti: accordo sulla Ddi, strumentazione, formazione e lavoro agile
Al di là dei temi generali, nella dichiarazione congiunta e nella stessa nota ministeriale emergono punti più concreti sullo svolgimento del lavoro a distanza dei docenti, che riportiamo di seguito:
- il sostegno delle scuole ai docenti a tempo determinato per quel che riguarda la dotazione di strumenti informatici per la didattica a distanza potrà avvenire anche attraverso l’istituto del comodato d’uso. Finora infatti gli sforzi sono stati fatti nella direzione degli alunni, mentre gli insegnanti a tempo indeterminati si avvalgono della Carta del Docente;
- l’impegno da parte del ministero ad aprire nel mese di novembre un confronto sul lavoro in smart working del personale ATA;
- il finanziamento della formazione del personale sulla didattica a distanza;
- risorse per aumentare la capacità di connessione degli istituti scolastici anche tramite la creazione di una piattaforma telematica con accesso gratuito per studenti e personale della scuola.
- Ministero dell’Istruzione - nota del 9 novembre 2020
- Ipotesi di Contratto sulla Didattica digitale integrata. Note operative.
- Contratto integrativo Didattica Digitale Integrata
- Ipotesi CCNI didattica digitale integrata docenti, comparto istruzione e ricerca - 25 ottobre 2020
Accordo sulla didattica a distanza, pause e luogo di lavoro
Nella nota ministeriale inoltre si trovano anche importanti riferimenti alle pause durante le lezioni a distanza, che potranno essere disposte in autonomia dai docenti.
Inoltre, viene previsto che il luogo di lavoro per l’insegnante non deve essere necessariamente la sede della scuola, il che peraltro può avere anche un ulteriore effetto positivo di decongestione dei mezzi di trasporto pubblici. Sui criteri di individuazione del luogo di lavoro dei docenti le scuole dovranno rendere un’informativa alle Rsu, le Rappresentanze sindacali unitarie.
Staremo ora a vedere se il percorso complesso verso la sottoscrizione di un contratto integrativo sulle modalità specifiche della didattica a distanza si completerà. Per ora tuttavia si può registrare che la firma dell’accordo è stata fortemente criticata da un’organizzazione sindacale come l’Usb Scuola.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Scuola, c’è l’intesa sul contratto integrativo docenti DAD. Cosa prevede?