Lo scontrino elettronico non elimina o sostituisce la contabilità e di conseguenza il ruolo del commercialista. Il professionista, supportato da un valido software, risulta ancora fondamentale.
Un semplice spot può diffondere un’informazione “parziale”?
Così è capitato in occasione della pubblicità divulgata dall’Agenzia delle Entrate al fine di sponsorizzare l’entrata in vigore dello scontrino elettronico a partire dallo scorso 1° gennaio 2020.
La comunicazione dell’A.d.E. lascia intuire come il corrispettivo elettronico faciliti il reperimento dei dati fiscali delle operazioni, che sono così messi a disposizione dell’intermediario (o dell’operatore IVA) per compilare Dichiarazione IVA e liquidazione d’imposta.
Di fatto, il 2020 viene disegnato come l’anno del passaggio da una contabilità a gestione “manuale” ad una di natura “automatica”, grazie al semplice registratore di cassa telematico.
La posizione dell’Istituto Nazionale Tributaristi
I vertici dell’Istituto Nazionale Tributaristi si sono espressi in merito, affermando come un conto siano gli automatismi che riguardano la registrazione contabile dei corrispettivi, un altro è parlare di una contabilità totalmente automatica.
La conferma nella guida dell’Agenzia delle Entrate
A confermare quanto sopra, la guida stessa pubblicata dall’Agenzia delle Entrate non menziona mai il concetto di “contabilità automatica”.
Il ruolo dello scontrino elettronico
In definitiva, è giusto dire che il corrispettivo elettronico non viene introdotto per sostituire la contabilità “classica”, ma come strumento a sostegno alla lotta all’evasione fiscale.
Infatti, i nuovi registratori di cassa inviano aperture, chiusure o periodi di inattività direttamente al Fisco.
In particolare, in questa prima fase, la competenza del professionista è fondamentale per districarsi tra le criticità.
Il commercialista è una figura più che necessaria
Come spiegato in precedenza, il corrispettivo elettronico non elimina o sostituisce la contabilità e di conseguenza il ruolo del commercialista.
Il professionista, supportato da un valido software di contabilità per commercialisti, risulta tutt’ora d’importanza centrale.
In molte circostanze l’intervento dello studio è risolutivo.
Scontrino elettronico 2020 ed attività separate
Il soggetto passivo IVA può utilizzare anche un unico registratore telematico per la trasmissione dei dati.
Tuttavia, se le due attività sono soggette a regimi IVA differenti, è necessario ricorrere a soluzioni idonee a distinguere i corrispettivi (il registratore telematico non è attualmente in grado di ridistribuire i dati all’una o all’altra attività).
Scontrino elettronico 2020: i corrispettivi non riscossi
In presenza di clienti abituali che pagano compensi per prestazioni con cadenza periodica, il fornitore è chiamato a tracciare ogni singolo servizio.
Si dovrà emettere un documento in cui verrà specificata la mancata riscossione della compensazione con l’apposita dicitura “corrispettivo non riscosso”.
Al momento del pagamento, potrà comunque essere emessa di nuovo un’altra fattura di tipo riepilogativo.
In Conclusione: quali saranno gli effetti dello scontrino elettronico dal 2020?
L’ingresso dello scontrino digitale non elimina l’intervento delle attività umane, ma automatizza solo in parte la registrazione limitandone gli errori di contabilizzazione.
Il supporto di professionisti e strumenti adeguati resta un pilastro della gestione di questo nuovo adempimento.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Lo scontrino elettronico non rende la contabilità automatica