Dietrofront dei sindacati: sciopero commercialisti revocato. Ecco perché

Sciopero commercialisti revocato: arriva il comunicato dei sindacati che, dopo l'approvazione del Decreto Milleproroghe, dichiara che lo sciopero non si farà. Ecco i motivi del dietrofront dei sindacati.

Dietrofront dei sindacati: sciopero commercialisti revocato. Ecco perché

Sciopero commercialisti revocato, è ufficiale. Arriva il dietrofront dei sindacati, che con un comunicato pubblicato nella tarda serata del 15 febbraio, dichiarano che l’astensione collettiva della categoria programmata inizialmente tra il 26 febbraio e il 6 marzo 2017 non ci sarà.

Lo sciopero dei commercialisti non si farà; per i sindacati i risultati raggiunti in sede di conversione e approvazione del D.L. Milleproroghe sono un motivo valido per revocare l’astensione collettiva della categoria annunciata lo scorso gennaio per protestare contro i nuovi adempimenti fiscali introdotti con il D.L. 193/2016.

Per i sindacati i risultati raggiunti sono, per ora, sufficienti a revocare lo sciopero. Nelle scorse ore, con la notizia dell’approvazione dello spesometro semestrale 2017, iniziava a circolare la notizia che lo sciopero sarebbe stato annullato. Con il comunicato congiunto dei sindacati dei commercialisti la notizia è ufficiale. Non si tratta dell’unico motivo che ha portato alla revoca dell’astensione collettiva.

Ecco i motivi della revoca dello sciopero in programma tra il 26 febbraio e il 6 marzo 2017 confermato dai sindacati con il comunicato congiunto del 15 febbraio 2017.

Dietrofront dei sindacati: sciopero commercialisti revocato. Ecco perché

Ufficiale la revoca dello sciopero dei commercialisti. L’approvazione, con il Decreto Milleproroghe, dell’emendamento che rende ufficialmente lo spesometro semestrale per il 2017 è stata decisiva. Non si tratta, però, dell’unico motivo che ha portato i sindacati a revocare lo sciopero.

Nel comunicato congiunto diffuso nella serata di ieri, 15 febbraio 2017, si legge che le sette sigle sindacali dei commercialisti dichiarano:

“soddisfazione per i risultati raggiunti con le misure contenute nel Milleproroghe: dallo spesometro semestrale per l’anno 2017 all’eliminazione delle comunicazioni dei beni ai soci; dall’eliminazione dei dati dei contratti di locazione all’adeguamento della normativa fiscale ai nuovi bilanci”.

Eppure la trattativa continua: tra i motivi dello sciopero dei commercialisti anche la necessità di riconoscimento del ruolo dei commercialisti, la necessità di portare avanti una reale riforma fiscale che punti alla semplificazione e ancora trattative in merito allo spesometro.

Se sarà semestrale nel 2017, a partire dal 2018 entrerà a regime quanto previsto con il Decreto Fiscale 193/2016: sarà trimestrale, così come le liquidazioni Iva, per le quali non sono state disposte modifiche rispetto a quanto previsto dalla disciplina normativa di riferimento.

Positivo, per i sindacati, il confronto con il Mef sull’Antiriciclaggio. La trattativa, nonostante la revoca dello sciopero dei commercialisti dal 26 febbraio al 6 marzo 2017 continua.

Cosa ne pensano i commercialisti? Con la proclamazione dell’astensione collettiva erano stati in molti i professionisti soddisfatti dalla presa di posizione dei sindacati: una disciplina fiscale che finisce con l’appesantire il carico di adempimenti fiscali, scadenze e sanzioni. Eppure è ufficiale che lo sciopero non si farà e non sono in pochi a manifestare il proprio scontento.

Sciopero commercialisti revocato, ancora trattative in corso

Il passo indietro dei sindacati e la revoca dello sciopero dei commercialisti, la prima grande astensione di categoria in programma per il 2017, non porta con se lo stop alle trattative con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Oltre alle nuove regole in merito a spesometro 2017, comunicazioni beni ai soci e adeguamento della normativa fiscale ai nuovi bilanci, le trattative in corso chiedono ben altro e il Ministero pare, al momento, aperto a nuove modifiche.

Al centro delle trattative con i sindacati una rimodulazione delle sanzioni in caso di ritardi nell’invio dello spesometro dal 2018, la proroga della scadenza per la dichiarazione Iva 2018 al 30 settembre, e non più al 30 aprile, e una discussione aperta sulla semplificazione fiscale.

Intanto nella giornata di oggi, così come si legge dal comunicato del sindacato che ha ufficializzato la revoca dello sciopero, continua la trattativa sull’Antiriciclaggio: da tempo sindacati e commercialisti chiedevano la revisione della normativa per recepire la direttiva comunitaria 2015/849 e la necessità di ridisegna in chiave comunitaria la prevenzione amministrativa del riciclaggio.

I sindacati vigileranno per verificare la reale concretizzazione delle aperture ricevute, sottolineando come i “risultati raggiunti fin ora rappresentano un risultato storico”, la prima volta che le istituzioni prendono atto delle opinioni e del malcontento dei commercialisti.

Resta da vedere se la revoca dello sciopero dei commercialisti non porterà, al contrario dell’ottimismo espresso dai sindacati, soltanto ad un calo di interesse circa le istanze e il bisogno di semplificazione fiscale richiesto dai professionisti.

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