Sciopero commercialisti revocato: arriva il dietrofront di alcune sigle sindacali dopo l'incontro del 10 settembre 2020 al ministero dell'Economia e delle Finanze. Il MEF ha messo sul piatto la moratoria delle sanzioni e un coinvolgimento sulla riforma fiscale e sugli interventi di semplificazione. Obiettivo raggiunto? Il sondaggio sul tema.
Sciopero commercialisti revocato: sull’astensione prevista dalle ore 24 del 15 alle ore 24 del 22 settembre 2020 alcune sigle sindacali hanno fatto un passo indietro, dopo l’incontro al Ministero dell’Economia e delle Finanze con il viceministro Antonio Misiani e i sottosegretari Maria Cecilia Guerra e Alessio Villarosa.
Contrari al dietrofront le Associazione Nazionale Commercialisti, Sindacato Italiano Commercialisti e Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili.
Il MEF questa volta ha aperto le sue porte e ha ascoltato la delegazione del Coordinamento dei sindacati dei commercialisti (Maria Pia Nucera – ADC, Andrea Ferrari – AIDC, Marco Cuchel – ANC e Matteo De Lise – UNGDCEC) e il Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Massimo Miani.
Dopo il confronto, il Ministero ha messo sul piatto due offerte:
- la moratoria delle sanzioni per trovare un accordo di breve di breve periodo;
- un coinvolgimento sulla riforma fiscale e sugli interventi di semplificazione, per un confronto con uno sguardo lungo.
Obiettivo raggiunto o compromesso fragile? La parola ai lettori di Informazione Fiscale che propone un sondaggio sul tema.
Per partecipare basta cliccare su “partecipa al sondaggio” nel box di seguito.
L’invito della redazione è anche quello di approfondire la risposta con commenti, motivazioni e considerazioni inviando una mail con oggetto “Revoca sciopero commercialisti - Sondaggio” all’indirizzo [email protected].
Sciopero dei commercialisti revocato: apertura MEF su riforma fiscale e moratoria, è abbastanza?
Nella primissima serata del 10 settembre 2020 il Ministero dell’Economia e delle Finanze con il comunicato stampa numero 208 del 2020 ha definito l’incontro della mattinata con i commercialisti, a un passo dallo sciopero, “positivo”.
Quattro i punti di confronto alla base del manifesto dello sciopero annunciato a partire dal 15 settembre e fino al 22:
- la moratoria delle sanzioni per i contribuenti che verseranno le imposte dopo il 20 agosto entro 30 settembre;
- l’istituzione di un tavolo di concertazione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze ed Agenzia delle Entrate in ordine alla preannunciata riforma fiscale;
- l’attivazione di meccanismi di confronto permanente sulla normativa di politica, economica, finanziaria e tributaria;
- il ripristino della parità di trattamento delle professioni ordinistiche negli incentivi riconosciuti alle altre categorie economiche del Paese.
Il Dicastero di Via XX settembre, in primo luogo, ha formulato la sua soluzione alla causa scatenante della protesta:
“Per quanto riguarda la moratoria sulle sanzioni per i ritardati pagamenti delle liquidazioni delle imposte in scadenza il 20 agosto, il Governo si è impegnato a sostenere, nell’interlocuzione con il Parlamento, un emendamento al DL 104 del 2020 che preveda, per i contribuenti che hanno registrato nel primo semestre del 2020 una riduzione del fatturato di almeno il 33 per cento, la possibilità di effettuare il pagamento entro venerdì 30 ottobre con la sola maggiorazione dello 0,8%”.
Si tratta di una soluzione frutto di un compromesso. L’obiettivo, infatti, non è raggiunto per tutti ma solo per coloro che stanno pagando il prezzo più alto dell’emergenza coronavirus.
Se si guarda agli altri tre pilastri del manifesto dello sciopero dei commercialisti, ormai revocato, invece la delegazione ha raggiunto il suo obiettivo: il 7 ottobre, infatti, incontrerà direttamente il ministro Roberto Gualtieri.
In questo caso il punto d’accordo non segna una soluzione, una fine, ma un’apertura, un inizio di un percorso. Ed è troppo presto stabilire se ci saranno deviazioni e compromessi o se la strada sarà in discesa.
Nel comunicato stampa si legge:
“I rappresentanti del MEF hanno rappresentato la piena disponibilità del Ministero, e del Ministro Roberto Gualtieri in prima persona, ad intraprendere una interlocuzione sistematica sulla riforma fiscale in corso di predisposizione nel quadro della prossima manovra di bilancio e sulle tematiche applicative della normativa fiscale con l’Agenzia delle entrate e gli uffici del MEF”.
Ma non solo, si va verso il coinvolgimento dei professionisti anche nella definizione di riforma organica del welfare sul lavoro autonomo e professionale.
Sciopero commercialisti, dietrofront: confronto su riforma fiscale e moratoria delle sanzioni
L’incontro, su cui il MEF ha espresso soddisfazione, ha portato alla revoca dello sciopero in programma per la prossima settimana ma ha anche lasciato l’amaro in bocca ai sostenitori della protesta più convinti.
Il Sindacato Italiano Commercialisti, infatti, ha dichiarato di essere contrario a fare un passo indietro.
“Il MEF ha fatto concessioni generiche, già viste e sentite in altre occasioni, aprendo ad un incontro tra circa un mese (dopo le elezioni regionali)”.
Si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook. Ma anche il gruppo contrario alla revoca dello sciopero ha uno sguardo positivo sulla possibilità di dialogo con il Ministero sulla riforma fiscale e sulle altre questioni sul tavolo.
La moratoria sulla sanzioni mette una toppa su una questione presente e imminente, ma l’interlocuzione costante con il Ministero potrebbe essere la strada per prevenire una serie di questioni che complicano il rapporto Fisco-professionisti-cittadini e garantire un’azione di lungo periodo.
Tutto dipenderà da come entrambe le parti imposteranno il dialogo e dagli elementi che emergeranno.
Ma un confronto aperto, diretto e preventivo è proprio quello che i professionisti avevano chiesto sulle novità introdotte con la Legge di Bilancio o sulle misure inserite nel Decreto Rilancio, solo per fare gli ultimi esempi in termini di tempo.
La richiesta è diventata un leit motiv sempre più ricorrente in questi mesi. Sarà questa l’occasione per portare l’esperienza della pratica al servizio della teoria sulle novità alle porte con la riforma fiscale e non solo.
Ma sarà anche un’opportunità da cogliere per discutere insieme l’evoluzione della professione e il ruolo dei commercialisti che si ridefinisce sempre più con la rivoluzione digitale in atto nel mondo del Fisco, l’avanzata dei modelli precompilati è solo un esempio.
Sarà necessario formulare, insieme, la giusta ricetta per proceder e a passo spedito con la digitalizzazione non sottraendo, ma dando spazio nuovo ai professionisti.
Ed è questo quello che ha sottolineato anche lo stesso ministro Roberto Gualtieri, informato sull’incontro:
“I commercialisti hanno svolto un ruolo cruciale durante la pandemia, garantendo l’operatività degli strumenti di sostegno introdotti dal governo per l’emergenza Covid. Con i commercialisti vogliamo sviluppare un dialogo rafforzato, anche sul futuro della professione, coinvolgendo tutti i ministeri interessati. I temi di cui discutere sono tanti, dalla riforma fiscale alla semplificazione della normativa e degli adempimenti”.
Con l’incontro del 10 settembre 2020 e la revoca dello sciopero dei commercialisti, si apre una pagina bianca su cui costruire il confronto, prematuro stabilire se darà le soddisfazioni sperate.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Sciopero dei commercialisti revocato: apertura MEF su riforma fiscale e moratoria, è abbastanza?