La relazione BES 2024 mostra l'impatto positivo delle misure introdotte dalla Legge di Bilancio sul benessere sociale ed economico. Sono però in scadenza a fine anno e si cercano risorse per confermarle
Le misure previste dalla Legge di Bilancio 2024 hanno un impatto positivo su diversi aspetti legati al benessere e equo e sostenibile di cittadini e cittadine.
Ad evidenziare è la relazione BES 2024 presentata dal MEF al Parlamento il 3 aprile.
Tra i provvedimenti più rilevanti relativi al benessere economico ci sono il rinnovo dell’esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, cioè il taglio del cuneo fiscale, la proroga degli schemi di pensionamento anticipato e la riforma dell’IRPEF.
Si tratta però di misure in scadenza a fine anno. Cosa succederà quando dal 2025 verranno meno?
Dal taglio del cuneo all’IRPEF, sale il benessere economico ma solo nel 2024
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha trasmesso al Parlamento la relazione BES 2024, sul benessere equo e sostenibile del Paese.
Il documento mostra gli impatti positivi sul benessere sociale ed economico delle misure previste dalla Legge di Bilancio 2024 che contribuiscono all’andamento in crescita dell’economia italiana per l’anno in corso.
L’ultima Manovra, ricordiamo, ha confermato diverse misure e introdotto alcune novità che incidono sugli indicatori utilizzati per l’analisi.
Ad esempio, sul benessere economico di cittadini e cittadine, quindi sui loro stipendi e potere d’acquisto, incide il taglio del cuneo fiscale e contributivo, l’esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti che porta discreti aumenti in busta paga. La misura, confermata dal 2023, è accompagnata dalla riforma dell’IRPEF, con il passaggio da quattro a tre scaglioni e l’aumento della soglia di reddito della no-tax area.
Ad incidere poi sugli indicatori sono la proroga degli schemi di pensionamento anticipato, con la conferma di Quota 103 (anche se con penalizzazioni), Ape Sociale e Opzione Donna, anch’esse con modificazioni, l’estensione della riduzione dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività (fringe benefit) e l’introduzione del nuovo bonus mamme.
A queste si aggiunge anche la carta “Dedicata a te”, riconosciuta nei confronti delle persone in particolare stato di bisogno per sostenerle nell’acquisto di beni di prima necessità, per cui nel 2024 è rincresciuto un ulteriore importo di 77,20 euro rispetto ai 382,5 euro del 2023 e utilizzabili anche per acquistare carburante o abbonamenti ai mezzi pubblici.
Come indicato nella relazione, il taglio contributivo rileva, in particolare, per il “Reddito disponibile lordo corretto pro capite”, mentre contribuiscono al contenimento della “Disuguaglianza del reddito netto” e dell’“Indice di povertà assoluta” l’incremento delle risorse destinate alla carta “Dedicata a te” e le nuove misure a sostegno del reddito e dell’inclusione, assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro.
Si tratta però, ad esclusione di ADI e SFL e in parte del bonus mamme, di misure temporanee e soprattutto molto costose, in particolar modo il taglio del cuneo fiscale che ha occupato la maggior parte delle risorse stanziate dalla Manovra 2024, circa 10 miliardi.
Servono risorse per rinnovare le misure temporanee operative nel 2024
Nel 2025, dunque, verranno meno tutte queste misure temporanee previste solo per l’anno in corso, le quali al momento non sono state confermate, né sono stati definiti interventi simili.
La questione dei fondi da reperire per il finanziamento delle misure in questione è aperta e al centro dei lavori per la prossima Legge di Bilancio, a partire dalla stesura del DEF, il Documento di Economia e Finanza, cioè il testo che contiene tutti i numeri utili per pianificare le strategie economiche e finanziarie e che deve essere presentato ogni anno al Parlamento entro la prima decade di aprile.
Come evidenziato dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto in audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul nuovo sistema di governance europea, il DEF che sarà approvato la prossima settimana dal Consiglio dei ministri, avrà una conformazione “più leggera, diversa rispetto al passato”, ribadendo la necessità di controllo della spesa pubblica.
Al momento, dunque, non ci sono indicazioni su come verranno individuate le risorse necessarie per l’eventuale rinnovo delle misure in scadenza a fine anno.
Non resta che attendere la pubblicazione del Documento di Economia e Finanza per capire se ci sarà margine di azione.
Ad ogni modo, la relazione BES 2024 specifica che, per quanto riguarda l’indicatore relativo alla disuguaglianza del reddito netto (S80/S20), il venir meno delle misure temporanee previste per il 2024 non incide sull’andamento del valore individuato che dovrebbe rimanere stabile.
Questo perché l’indicatore è individuato come il rapporto fra il reddito equivalente totale ricevuto dal 20 per cento della popolazione con il reddito più alto e quello ricevuto dal 20 per cento della popolazione con il reddito più basso. Le misure in scadenza hanno principalmente effetto su quelli centrali.
Resta il fatto che in caso di mancata conferma delle misure le persone si troveranno con minori risorse a disposizione.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dal taglio del cuneo all’IRPEF, sale il benessere economico ma solo nel 2024