Quando si continua a ricevere il reddito di cittadinanza 2023, oltre la settima mensilità? Le istruzioni INPS da seguire per chi matura i requisiti per continuare a percepire il sussidio
Una volta ricevute 7 mensilità del reddito di cittadinanza 2023, l’erogazione del sussidio viene sospesa nei casi previsti dal decreto Lavoro.
In alcuni casi, tuttavia, nel rispetto di determinati requisiti i soggetti possono continuare a percepire gli importi.
Con il messaggio INPS numero 3510 del 6 ottobre 2023, l’INPS fornisce le istruzioni sui passaggi da seguire e sulla documentazione da trasmettere per i soggetti che hanno diritto a ricevere l’importo oltre le 7 mensilità previste per l’anno in corso.
Se i requisiti per il proseguimento dell’erogazione del sussidio vengono maturati successivamente al primo mese di sospensione è necessaria la presentazione di una nuova domanda.
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Reddito di cittadinanza 2023: quando si continua a ricevere oltre le 7 mensilità? Le istruzioni dell’INPS
Con il messaggio numero 3510 del 6 ottobre l’INPS fornisce le istruzioni da seguire per i soggetti che possono continuare a percepire il reddito di cittadinanza 2023 oltre 7 mensilità.
In linea generale, infatti, il sussidio è stato limitato dall’articolo 13, comma 5, del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, ovvero il decreto Lavoro, che ha sostituito l’articolo 1, comma 313, della Legge di Bilancio 2023.
Sulla base delle nuove modifiche alla normativa, il reddito di cittadinanza è stato sospeso a partire dal mese di luglio per i nuclei familiari che non hanno i requisiti per continuare a fruire della misura.
Si può evitare la sospensione solo nel caso in cui il nucleo familiare percettore abbia al suo interno:
- persone con disabilità;
- minorenni;
- persone con almeno sessant’anni di età;
- percettori che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro, come comunicati all’INPS tramite la piattaforma GePI entro il 31 ottobre 2023.
Gli adempimenti da effettuare dipendono dal periodo in cui maturano i requisiti, aspetto su cui l’INPS fornisce le istruzioni da seguire.
Nel caso in cui i requisiti maturino prima della settima mensilità o nel mese successivo, la rilevazione della condizione da parte dell’Istituto è automatica: i soggetti continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza senza interruzione e senza la necessità di adempimenti.
Lo stesso vale nel caso di nascita di un figlio o in presenza di nuova disabilità accertata: se la nuova dichiarazione sostitutiva unica, DSU, è presentata entro il settimo mese ricezione del sussidio o in quello successivo, l’erogazione prosegue in automatico e senza necessita di azioni da parte del soggetto.
Reddito di cittadinanza 2023: le istruzioni da seguire se i requisiti maturano dopo la sospensione
Diversi sono, invece, i casi in cui i requisiti per il proseguimento della fruizione del reddito di cittadinanza maturino in un periodo successivo alla sospensione.
Deve infatti essere presentata una nuova domanda nelle seguenti ipotesi:
- maturazione del requisito successiva al primo mese di sospensione;
- presentazione della DSU successiva alla sospensione.
L’INPS sottolinea che:
“La nuova domanda non verrà bloccata dalla domanda sospesa per la causale sopra riportata (“domanda sospesa per completata fruizione delle sette mensilità nel 2023”) e l’erogazione della misura decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.”
Viene infine presentato il caso in cui siano segnalate disabilità erroneamente non indicate nella DSU.
In tale situazione, sarà compito delle strutture INPS territorialmente competenti la verifica negli archivi dell’Istituto del verbale di invalidità.
Se presente, al soggetto verrà indicato di presentare una DSU di rettifica, retrodatata alla data in cui la disabilità è stata rilevata.
Un ultimo caso presentato è, invece, quello relativo alla sospensione della fruizione del reddito di cittadinanza in pagamento.
Qualora la perdita dei requisiti avvenga entro il 7° mese, il sussidio verrà sospeso a partire dalla settima mensilità.
Se la perdita dei requisiti è successiva, la sospensione avviene dalla mensilità di fruizione in cui si è verificato l’evento.
Infine la ripresa dell’erogazione della somma resta confermata nel caso in cui sia comunicato all’INPS entro il 31 ottobre 2023 (tramite la piattaforma GePI) la presa in carico del nucleo familiare da parte dei servizi sociali.
In tal caso, come spiegato nel messaggio INPS:
“non è necessaria la presentazione della nuova domanda per il ripristino della misura (salvo il caso di conclusione dei 18 mesi di durata della erogazione del beneficio).”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Reddito di cittadinanza 2023: quando si continua a ricevere oltre le 7 mensilità? Le istruzioni dell’INPS