Proroga imposte 2017: doppia scadenza per i versamenti delle imposte sui redditi, Irap e Iva? C'è ancora molta confusione e si ritiene urgente la pubblicazione di un comunicato dell'Agenzia delle Entrate.
Proroga versamenti imposte sui redditi 2017, è caos.
Secondo il maggiore quotidiano economico nazionale - IlSole24Ore _ il decreto MEF pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 21 luglio 2017 con il quale è stato ufficializzato il rinvio della scadenza esclusivamente in favore dei titolari di reddito d’impresa potrebbe comportare un doppio binario per contribuenti e commercialisti.
Diciamolo subito: non condividiamo assolutamente questa linea del Sole, che ci appare evidentemente sbagliata perché non considera le norme di legge esistenti che collegano le scadenze fiscali di Irpef ed Ires (imposte sui redditi) a quelle su Irap, IVA e contributi Inps.
Analizziamo tuttavia l’ipotesi emersa questa mattina sul quotidiano di Confindustria, pur non condividendone il contenuto.
La scadenza per i versamenti di saldo e acconto delle imposte sui redditi e per i versamenti Irap, Iva, cedolare secca e le altre imposte collegate ai redditi sarebbe, secondo fonti autorevoli, separata: versamenti con scadenza al 20 luglio e al 21 agosto 2017 con maggiorazione dello 0,40% soltanto per saldo e acconto Irpef, Ires e relative addizionali. Due piani di rateizzazione e, ancora una volta, adempimenti che finiscono col moltiplicarsi.
Ancora una volta regna la confusione: una proroga fatta e scritta male, arrivata ad ormai poche ore dalla nuova scadenza per il versamento delle imposte senza maggiorazione con un comunicato stampa MEF seguito da un DPCM di poche righe firmato da Padoan.
Se è vero che il decreto MEF non specifica che la proroga per il versamento delle imposte riguarda anche quelle collegate ai redditi, la tesi che in molti sostengono è che la scadenza del 20 luglio e del 21 agosto con maggiorazione è da ritenersi rivolta non soltanto a Irpef, Ires e addizionali ma anche alle imposte collegate alla dichiarazione dei redditi: così è stato negli scorsi anni e così dispone la legge.
Tuttavia non è possibile affidarsi a libere interpretazioni ed è quantomai urgente un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate, vista l’ormai vicina scadenza «originaria» del 31 luglio 2017 per il versamento delle imposte con maggiorazione dello 0,40% che potrebbe interessare quindi anche i titolari di reddito d’impresa, compresi soci e collaboratori.
Proroga versamenti imposte 2017: doppia scadenza per redditi, Irap e Iva?
Il decreto MEF che proroga i versamenti delle imposte 2017 dispone quanto segue:
“I titolari di reddito d’impresa versano il saldo dovuto con riferimento alla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta precedente a quello in corso al 1 ° gennaio 2017 nonché la prima rata dell’acconto dell’imposta sui redditi relativa al periodo d’imposta successivo:
a) entro il 20 luglio 2017 senza alcuna maggiorazione;
b) dal 21 luglio 2017 al 20 agosto 2017, maggiorando le somme da versare dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo.”
Secondo quanto previsto dal DPCM del MEF, peraltro in contraddizione con quanto previsto dal comunicato stampa pubblicato in tutta fretta nel pomeriggio di venerdì 20 luglio, la proroga della scadenza per i versamenti 2017 riguarderebbe esclusivamente soltanto le imposte da dichiarazioni dei redditi, saldo e acconto Irpef, Ires e relative addizionali.
Manca quello che il precedente comunicato stampa aveva previsto, cioè che la proroga al 20 luglio e al 21 agosto con maggiorazione riguarda “i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2016 e il versamento del primo acconto”.
Proroga versamenti 2017: dubbi per Irap, Iva, contributi e imposte collegati ai redditi
Oltre ad escludere, in maniera arbitraria e ingiustificata, lavoratori autonomi e professionisti, la proroga per i versamenti delle imposte 2017 finirebbe col creare un doppio calendario di scadenze per i contribuenti titolari di reddito d’impresa.
Irap, Iva, cedolare secca, contributi previdenziali, diritto camerale annuale e saldo Iva 2016 dovrebbero, di fatto, essere versati entro le scadenze originariamente previste, ovvero con maggiorazione dello 0,40% entro il 31 luglio 2017. Niente proroga e un diverso piano di rateizzazione rispetto a quanto previsto per le imposte sui redditi Irpef, Ires e addizionali.
Il condizionale tuttavia è d’obbligo, per due motivi: innanzitutto per il fatto che le proroghe concesse negli scorsi anni in relazione ai versamenti delle imposte 2017 hanno ricompreso anche le imposte collegate ai redditi e in secondo luogo perché per i versamenti Irap, ad esempio, vige l’articolo 30 del Decreto Legislativo numero 446/1997:
“Articolo 30. Riscossione dell’imposta e versamento in acconto
2. L’imposta dovuta a ciascuna regione in base alla dichiarazione e’ riscossa mediante versamento del soggetto passivo da eseguire con le modalità’ e nei termini stabiliti per le imposte sui redditi”.
Proroga versamenti imposte 2017: doppio calendario e scadenze ancora incerte
Se fosse confermato il fatto che la proroga per i versamenti 2017 riguarderebbe soltanto saldo e acconto Irpef, Ires e addizionali - ipotesi a nostra avviso non realistica perché contraria a diverse disposizioni di legge - per i contribuenti titolari di reddito d’impresa la proroga sarebbe più un danno che altro.
In pratica i contribuenti titolari di reddito d’impresa (e i commercialisti) si troverebbero a dover tenere a mente:
- la scadenza originaria del 31 luglio 2017 per i versamenti delle imposte con maggiorazione dello 0,40% per Irap, contributi previdenziali e tutte le imposte collegate alla dichiarazione dei redditi (Ivie, Ivafe, cedolare secca, ecc);
- la nuova scadenza con proroga al 21 agosto 2017 per i versamenti delle imposte con maggiorazione dello 0,40% per Irpef, Ires e relative addizionali.
Inoltre, due distinti piani di rateizzazione che finirebbero col creare ulteriore caos e confusione non soltanto nel contribuente ma anche nel commercialista, con un mare di scadenze fiscali e adempimenti nei mesi a venire.
Eppure, come già sottolineato, la legge dispone che, facendo l’esempio dell’Irap, i versamenti delle imposte collegate seguono i termini di versamento delle imposte sui redditi e la storia ci insegna che negli anni passati così è stato. Tanto rumore per nulla?
Proroga versamenti imposte sui redditi 2017: “serve un cambio di rotta”
Incertezza e instabilità normativa, questa soltanto una delle denunce che negli scorsi giorni il CNDCEC aveva portato al tavolo del MEF. Ora, con la proroga confusionaria e discriminatoria per i versamenti delle imposte 2017 è quantomai necessario un “cambio di rotta”, per usare le parole del Presidente dei Commercialisti Massimo Miani.
Quello che appare chiaro è che per il sistema fiscale italiano è necessario un cambio di strategia: compliance e semplificazione, due termini abusati negli ultimi tempi, non si realizzano con la moltiplicazione di adempimenti fiscali e con decreti di proroga scritti in fretta e male che si rendono puntualmente necessari e obbligati, anche a causa dei ritardi dell’Agenzia delle Entrate.
Se anche il doppio binario per le scadenze del versamento delle imposte sui redditi 2017 e collegate venisse ufficialmente smentito nei prossimi giorni, contribuenti e loro intermediari non possono continuare a lavorare in un clima di costante incertezza e instabilità normativa.
Si attende dunque un comunicato stampa ufficiale dell’Agenzia delle Entrate ma, ancor di più, il cambio di rotta atteso e indispensabile per un Fisco equo e rispettoso dei diritti dei contribuenti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Proroga versamenti imposte 2017: doppia scadenza per redditi, Irap e Iva?