Il presidente INPS Tito Boeri oggi a Tuttopensioni 2017: riforma pensioni e Legge di Bilancio aumentano debito pensionistico. Ultime novità pensioni: è polemica con il Governo.
Tuttopensioni 2017: oggi lunedì 23 gennaio 2017 Tito Boeri (presidente INPS) è stato ospite del convegno organizzato dal Sole 24 Ore che lo ha messo a confronto Tommaso Nannicini, docente dell’Università Luigi Bocconi.
Durissimo scontro proprio fra il presidente INPS ed il Governo Gentiloni (anche se l’attacco era diretto fondamentalmente a Matteo Renzi) in materia di ultime novità pensioni 2017; secondo Tito Boeri, infatti, la riforma pensioni 2017 e, soprattutto, l’ultima Legge di Bilancio non fanno altro che aumentare il debito pubblico, senza alcuna tutela aggiuntiva per i pensionati italiani, anzi.
L’obiettivo del convegno Tutto pensioni 2017 era tuttaltro ovvero offrire un quadro delle novità legislative e delle opportunità per lavoratori e imprese alla luce della nuova Riforma delle pensioni, con particolare riferimento alla novità dell’anticipo pensionistico.
Tutto pensioni 2017, Tito Boeri: riforma pensioni e Legge di Bilancio aumentano debito pensionistico
L’intervento maggiormente atteso è stato quello di Tito Boeri che, appena presa parola, ha affermato che la riforma pensioni e la Legge di Bilancio 2017 finiranno con il danneggiare ancora di più la situazione in Italia.
Legge di Bilancio 2017 e riforma pensioni aumenteranno il debito pensionistico e, a pagarne le spese, ancora una volta giovani e nuove generazioni, che dovranno confrontarsi con l’aumento del prelievo fiscale e pensioni sempre più basse.
Tito Boeri si scaglia contro il Governo e la riforma delle pensioni: le novità non hanno preso in considerazione gli effetti a lungo termine delle novità in materia previdenziale e questa riforma pensioni non sarà destinata ad essere la sola. Saranno necessari nuovi interventi per risolvere il problema delle disuguaglianze sociali che travolgeranno i giovani.
Le novità introdotte dalla recente riforma delle pensioni sono davvero molte.
Tra le novità della riforma pensioni fortemente voluta dal Governo c’è l’APE, l’anticipo pensionistico che consentirà ai lavoratori che ne faranno richiesta di andare in pensione anticipata. Ecco una panoramica generale sull’attuale situazione della riforma delle pensioni 2017.
Riforma Pensioni 2017: l’Ape
L’Ape è una delle misure chiave su cui si fonda la riforma delle pensioni 2017: l’anticipo pensionistico, infatti, consente ai lavoratori l’uscita anticipata dal mondo del lavoro grazie ad un prestito con la banca o le assicurazioni che sarà poi restituito tramite apposite rate.
L’Ape previsto dalla riforma pensioni sarà di tre differenti tipologie: volontaria, aziendale e Social, quest’ultima nata per favorire particolari categorie deboli e svantaggiate. Il Governo, infatti, ha formulato l’Ape Social quale particolare ipotesi di uscita anticipata dal mondo del lavoro che consentirà a particolari categorie di lavoratori quali disabili, disoccupati, lavoratori inabili a seguito di infortunio sul lavoro e lavoratori impegnati in attività usuranti di poter usufruire dell’uscita anticipata ma a costo zero.
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Riforma Pensioni 2017: estensione e aumento della Quattordicesima
La riforma pensioni porterà anche una estensione e un aumento della Quattordicesima.
La Quattordicesima verrà erogata secondo nuovi limiti di reddito per i pensionati che porteranno la platea dei beneficiari della Quattordicesima a 3 milioni di persone, includendo anche quei pensionati che guadagnano fino a 13.050 euro annui.
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Riforma Pensioni 2017: cumulo gratuito contributi
Rientra nella legge di Bilancio 2017 anche il cumulo gratuito dei contributi versati in periodi diversi con più enti previdenziali.
Beneficieranno dell’estensione del cumulo gratuito i lavoratori iscritti all’Inps, gestione separata e gli autonomi, ma resteranno esclusi i contributi delle Casse Professionali.
Riforma Pensioni 2017: ottava clausola di salvaguardia esodati
La Legge di Bilancio Stabilità 2017 ha previsto anche le risorse per l’ottava salvaguardia dei lavoratori esodati, quei lavoratori che sono rimasti fuori dal mondo del lavoro ma che si trovano anche privi dei requisiti necessari per accedere alla pensione.
L’ottava salvaguardia, che dovrebbe essere l’ultima per 34 mila esodati esclusi dalle salvaguardie degli anni scorsi, sarà finanziata con le risorse avanzate dal fondo destinato alla tutela del lavoratori esodati.
Riforma Pensioni 2017: i lavoratori precoci
Sui lavoratori precoci il Governo deve sciogliere il nodo della Quota 41, che consentirebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.
Una possibilità al momento possibile solo per i lavoratori che possiedono i requisiti richiesti dalla legge, ma che se venisse riconosciuta a tutti i lavoratori precoci permetterebbe uno sconto di 10 mesi per le donne e di un anno e 10 mesi per gli uomini rispetto agli attuali requisiti per la pensione anticipata.
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Pensioni: Quota 41 per i lavoratori precoci. Le novità previste nella legge di Stabilità 2017
Riforma Pensioni 2017: lavori usuranti
Sui lavori usuranti è intervenuta la riforma pensioni che ha previsto alcune novità per questi lavoratori: la pensione di anzianità potrà essere richiesta con quota da 97,6 a 100,6 ed almeno 35 anni di contributi.
Grazie a questo intervento per i lavori usuranti si andrà in pensione anticipata rispetto alla pensione di vecchiaia anche in vista dell’abolizione delle finestre mobili, come previsto dalla riforma Fornero.
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