Le novità previste dal decreto legislativo sulla semplificazione degli adempimenti tributari non sono tutte immediatamente applicabili: dal modello 730 precompilato 2024 ai nuovi servizi fiscali online, servono decreti e provvedimenti di attuazione, per i quali resta centrale il rispetto delle misure in materia di privacy. Servirà fare in fretta per evitare ritardi
Dal modello 730/2024 ai nuovi servizi fiscali online, l’attuazione della riforma fiscale dovrà procedere a ritmi serrati.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo n. 1/2024 in materia di semplificazione degli adempimenti tributari è il passo che inaugura di fatto una stagione complessa e frenetica per l’Agenzia delle Entrate e per il MEF.
Diverse le novità per le quali si renderà necessaria l’emanazione di decreti attuativi o provvedimenti, sui quali il rischio di ritardi è dietro l’angolo.
Tra i motivi la necessità di predisporre misure che rispettino la privacy dei contribuenti, che saranno quindi al vaglio dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali prima di diventare operative a tutti gli effetti.
Dalle novità del modello 730/2024 ai servizi fiscali online: tempi d’attuazione ridotti e privacy sotto esame
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 12 gennaio del decreto legislativo sulla semplificazione degli adempimenti è quindi solo il primo passaggio utile per dare il via alle novità previste.
Sull’attuazione delle misure che riguardano dipendenti, pensionati e partite IVA pesa ora l’incognita dei tempi.
Così è se si guarda, ad esempio, alle novità relative al modello 730 precompilato 2024, per il quale è previsto il lancio di un nuovo servizio online che consentirà di confermare ovvero modificare in anticipo i dati che confluiranno nella dichiarazione dei redditi online.
A definire le regole operative sarà un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, da emanarsi previo assenso da parte del Garante per la privacy. Ed è proprio la necessità di rispettare le misure in materia di protezione dei dati personali che porta al rischio di ritardi nell’avvio delle novità.
Il rapporto tra Fisco e privacy non è certo idilliaco (basti pensare alla questione delle fatture elettroniche per le prestazioni sanitarie), e se si pensa che il modello 730 precompilato dovrà essere messo a disposizione dei contribuenti entro il 30 aprile 2024, è evidente come la macchina operativa dell’Agenzia delle Entrate dovrà procedere a ritmi serrati.
Il nuovo servizio online chiamato a semplificare e rendere più interattivo il modello 730 precompilato dovrà essere lanciato quantomeno entro la fine del mese di marzo e all’Agenzia delle Entrate spetta inoltre il compito di semplificare il proprio linguaggio, per “centrare” l’obiettivo previsto dalla riforma fiscale degli adempimenti tributari.
Dichiarazione dei redditi 2024 alla prova delle novità anche per le partite IVA: dagli ISA alla precompilata, attuazione in salita
Necessità di provvedimenti attuativi ad hoc anche per le novità previste in materia di dichiarazione dei redditi 2024 per i titolari di partita IVA, a partire dalla semplificazione degli ISA.
Il decreto legislativo prevede che l’Agenzia delle Entrate metta a disposizione di contribuenti e intermediari elementi e informazioni in suo possesso, acquisiti direttamente o pervenuti da terzi, ai fini della compilazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale.
Anche in questo caso le procedure operative sono nelle mani dell’Agenzia delle Entrate, chiamata a definire dati e procedure previo assenso da parte del Garante per la Privacy.
Semplificazione a prova di privacy anche sul fronte delle modifiche ai modelli di dichiarazione dei redditi, IRAP e IVA previste a decorrere dal periodo d’imposta 2023, tenuto conto delle novità previste dal decreto legislativo 1/2024 che prevedono la progressiva eliminazione delle informazioni non rilevanti ai fini della liquidazione dell’imposta, ovvero che l’Agenzia delle Entrate può acquisire dalle proprie banche dati o da quelle di altre amministrazioni.
Inevitabilmente, sarà necessario un apposito provvedimento anche sul fronte dell’estensione della dichiarazione dei redditi precompilata per le partite IVA, novità il cui avvio nel 2024 è previsto tuttavia in via sperimentale.
Nuovi servizi online dal Fisco e implementazione del Cassetto Fiscale: accesso e consultazione dei dati con attenzione alla privacy
Il rispetto della normativa in materia di privacy torna centrale anche sul fronte delle misure che prevedono il rafforzamento dei servizi digitali del Fisco e l’implementazione del Cassetto Fiscale.
La riforma prevede che l’Agenzia delle Entrate metta a disposizione dei contribuenti nuovi servizi online per:
- potenziare i canali di assistenza a distanza;
- consentire la registrazione delle scritture private;
- consentire la richiesta e l’ottenimento di certificati rilasciati dall’Agenzia stessa;
- consentire il confronto a distanza tra contribuente e uffici dell’Agenzia, nonché lo scambio di documentazione relativa ad attività di controllo e accertamento;
- consentire il calcolo e il versamento degli importi dovuti a seguito di attività di controllo e accertamento nonché liquidazione dei tributi gestiti dall’Agenzia delle entrate;
- l’effettuazione di ulteriori adempimenti.
Regole tecniche e amministrative saranno messe a punto con uno o più provvedimenti, sempre previo assenso da parte del Garante per la protezione dei dati personali.
Privacy sotto esame anche in merito alle novità attese nell’ambito del Cassetto Fiscale, per il quale si prevede la messa a punto di servizi digitali per la consultazione e l’acquisizione di tutti gli atti e le comunicazioni gestiti dall’Agenzia delle Entrate e dell’AdER.
Novità che in questo caso non sono legate a specifici adempimenti, e per la cui attuazione non pesa quindi l’incognita dello scadenzario fiscale.
In tutti gli altri casi, per l’Agenzia delle Entrate sarà una vera e propria corsa contro il tempo. La riforma fiscale è solo alle prime, primissime battute.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dalle novità del modello 730/2024 ai servizi fiscali online: tempi d’attuazione ridotti e privacy sotto esame