Il modello ISEE corrente 2019 si usa per variazioni del reddito che modificano il calcolo del valore rispetto al modello ordinario. Vediamo nel dettaglio cos'è, quando si usa e quali le novità introdotte dalla legge di conversione del Decreto Crescita.
Il modello ISEE corrente si usa anche nel 2019 nei casi di variazioni del reddito dichiarato dal nucleo familiare che modificano il calcolo del valore rispetto a quanto contenuto nel modulo ordinario.
Con la legge di conversione del Decreto Crescita sono state introdotte importanti novità sul calcolo dell’ISEE corrente, con modifiche introdotte in favore dei contribuenti che hanno diritto al reddito di cittadinanza e alle altre prestazioni di sostegno al reddito.
Proprio a fronte di ciò, di seguito vedremo nel dettaglio cos’è e quando si usa il modello ISEE corrente e cosa cambia rispetto al modello ISEE ordinario rilasciato dall’INPS.
Cos’è il modello ISEE corrente 2019
Il modello ISEE è ormai da anni il parametro utilizzato per la verifica dei requisiti di reddito e patrimonio ai fini dell’accesso a prestazioni sociali agevolate. Una delle criticità maggiori è che all’interno della DSU ordinaria vengono inseriti i dati dei redditi dichiarati nell’anno precedente.
Tenuto conto che la dichiarazione dei redditi fa riferimento alle somme percepite nell’anno precedente a quello di presentazione, all’interno del modello ISEE sono di fatto contenuti i redditi relativi ai due anni prima della sua richiesta.
È questa una delle criticità maggiori del sistema ISEE che spesso fotografa una situazione economica e reddituale del contribuente e del proprio nucleo familiare non più attuale.
Proprio per questo motivo è stato introdotto il modello ISEE corrente che, al contrario, fa riferimento ai redditi dichiarati negli ultimi 12 mesi o, in caso di variazioni dovutie a licenziamento o perdita del posto di lavoro, negli ultimi due mesi.
Ovviamente la legge prevede specifici casi in cui si può utilizzare e richiedere il modello ISEE corrente, e le novità introdotte dal Decreto Crescita per il 2019 modificano anche questo aspetto.
Modello ISEE corrente 2019: novità e quando si richiede
È l’INPS ad illustrare le regole su quando si può richiedere il calcolo dell’ISEE corrente. Prima di analizzare le novità introdotte nel 2019, partiamo dall’analisi delle regole generali.
Innanzitutto è necessario essere in possesso di un modello ISEE in corso di validità. Poi, è fondamentale che vi sia una variazione lavorativa di uno dei membri del nucleo familiare che comporti, ai fini del calcolo dell’ISEE corrente, una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25%.
Vi sono specifiche variazioni della situazione lavorativa che giustificano la richiesta di calcolo del modello ISEE aggiornato:
- lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa;
- lavoratori dipendenti a tempo determinato ovvero impiegati con tipologie contrattuali flessibili, che risultino attualmente non occupati, essendosi concluso il rapporto di lavoro, e che possano dimostrare di essere stati occupati nelle forme di cui alla presente lettera per almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro;
- lavoratori autonomi, non occupati alla data di presentazione della DSU, che abbiano cessato la propria attività, dopo aver svolto l’attività medesima in via continuativa per almeno dodici mesi.
Ed è anche su quando si può chiedere l’ISEE corrente che sono state introdotte novità in sede di conversione del DL n. 34/2019.
Modello ISEE corrente 2019: le novità del DL Crescita
Tra i casi in cui si può chiedere il calcolo dell’ISEE corrente, la legge di conversione del decreto crescita ha introdotto anche la perdita o l’interruzione dell’erogazione dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti dallo Stato., laddove non siano già inclusi nel reddito complessivo ai fini IRPEF.
Oltre ad ampliare le situazioni che rendono legittima la richiesta di ricalcolo del proprio ISEE, la legge n. 58/2019 ha altresì modificato le regole sul calcolo del modello ISEE ordinario: a partire dal 2020, si potranno utilizzare i redditi del secondo o dell’anno precedente alla richiesta. La scelta sarà al contribuente, che potrà decidere in base alla situazione a lui più conveniente.
Viene in questo modo risolto il problema del calcolo ISEE per i contribuenti che, ad esempio, hanno perso il lavoro e potrebbero trovarsi con un indicatore dal valore ben distante dalla propria situazione economica effettiva. È per questo che le novità relative all’ISEE vengono accostate a requisiti più elastici per l’accesso al reddito di cittadinanza.
Non cambiano i limiti di reddito e le altre condizioni previste per l’accesso allo strumento di sostegno economico per i contribuenti in difficoltà economica, ma chi ha perso il lavoro avrà meno problematiche nel calcolo della propria situazione economica.
Modello ISEE corrente, durata di 6 mesi
L’ultima novità relativa al modello ISEE corrente è la sua durata. A partire dal 2019 sarà pari a sei mesi e non più due, come previsto attualmente.
Solo nei casi in cui vi siano variazioni della situazione occupazionale o della fruizione dei trattamenti, l’ISEE corrente dovrà essere aggiornato entro due mesi dalla variazione.
Sarà ora necessario attendere l’approvazione del nuovo modulo sostitutivo della DSU per l’ISEE corrente per l’entrata in vigore delle novità, che si applicheranno una volta trascorsi 15 giorni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Modello ISEE corrente 2019: cos’è, novità e come funziona