Semplificazione per modello ISEE, affitti e cambi di residenza, ma non solo: il Ministro Dadone pensa alla Pubblica Amministrazione come ad un catalizzatore per agevolare cittadini e imprese. Tra le priorità evitare le richieste di informazioni e documenti già in possesso delle amministrazioni.
Richieste di dati catastali, registrazione dei contratti d’affitto per i cambi di residenza ed il modello ISEE per il livello di reddito: la via per la semplificazione burocratica parte da qui.
Lo si deduce da quanto detto dal ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone lo scorso 16 aprile durante un intervento alla Camera in risposta a una interpellanza urgente di alcuni deputati del Pd.
La Dadone, in effetti, immagina la Pubblica Amministrazione come autentico catalizzatore dei processi di semplificazione a favore di cittadini e imprese nel nostro Paese.
“In via immediata e con ripercussioni di tipo sistemico - ha dichiarato la titolare della Funzione Pubblica - si intende intervenire sul c.d. “once only”, un principio vigente nel nostro ordinamento da molto tempo ma evidentemente ancora inapplicato. Le pubbliche amministrazioni non devono più chiedere al cittadino e all’impresa dati e documenti che già possiedono o possono reperire da altre pubbliche amministrazioni”.
Modello Isee, affitti e cambio di residenza: il piano per la semplificazione della Dadone
La Dadone ha tratto il “filo conduttore” del suo intervento a partire dai dati forniti dalla consultazione “Semplifichiamo”, conclusasi di recente che ha fornito il seguente quadro di criticità denunciato dagli utenti:
- al primo posto nella nefasta classifica degli eccessi burocratici è stata segnalata la richiesta da parte delle amministrazioni pubbliche di informazioni e documenti già in loro possesso. Ad esempio la richiesta dei dati catastali e della registrazione del contratto d’affitto per il cambio di residenza, la richiesta dei dati reddituali o dell’ISEE più volte nel corso dello stesso anno;
- al secondo posto, la scarsa digitalizzazione in molti settori e in modo particolare la difficoltà incontrate nei pagamenti alle PA in modalità telematica;
- infine, al terzo posto, si trovano gli ostacoli burocratici in materia edilizia.
Modello ISEE, affitti e cambio residenza, serve semplificazione. Le cose fatte di recente (smart working e acquisti Consip) e quelle da fare
Ma non si parte dal nulla.
Questo la Dadone ha tenuto a sottolinearlo, ricordando misure quali quelle che hanno riguardato il rafforzamento dello smart working e la semplificazione delle procedure d’acquisto di beni e servizi informatici da parte di Consip e singole amministrazioni: tutti provvedimenti presi nel contesto della lotta all’epidemia di Coronavirus.
Ora però è necessario proseguire:
È evidente che le politiche di semplificazione per essere efficaci - ha ribadito il ministro - hanno bisogno di un forte e coordinato impegno collegiale del Governo e della maggioranza, nonché del coinvolgimento delle amministrazioni a tutti i livelli: Ministeri, Regioni ed Enti Locali.
Il coordinamento ai vari livelli politici e istituzionali dovrebbe poi poggiare sui seguenti elementi:
- assicurare la massima velocità di accesso ai benefici, attraverso un sistema definito di controlli ex post dei requisiti;
- per gli operatori economici commisurare gli oneri burocratici alle attività esercitate ed alla loro grandezza.
Il sogno di un’amministrazione digitale
L’obiettivo è quello della costruzione di un’amministrazione digitale ed interconnessa.
“Questo vuol dire - ha concluso la Dadone - garantire ai cittadini e alle imprese la possibilità di svolgere le pratiche a distanza, imprimendo una spinta potente e decisa alla digitalizzazione delle PA, vero catalizzatore per la riorganizzazione dei processi, la semplificazione e l’omogeneizzazione della modulistica”.
Fin qui i progetti del ministro che per quanto autorevoli in Italia spesso si sono scontrati con ritardi di ogni tipo e ostacoli politici di ogni genere.
Tuttavia, la semplificazione per questo governo è una priorità ineludibile, data l’emergenza dettata dall’epidemia di COVID-19. La stessa esigenza della ripresa economica in qualche modo la rende obbligatoria.
Ma nel modo c’è appunto tutta la sostanza: la semplificazione deve avere una valenza soprattutto per i cittadini, i lavoratori e le piccole imprese in difficoltà (ma bisogna fare comunque molta attenzione in settori come quello edilizio) e non diventare una “scusa” per lasciare ancor più campo libero ai pochi grandi soggetti che già dominano il mercato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Modello Isee, affitti e cambio di residenza: il piano per la semplificazione della Dadone