Nuovi incentivi in arrivo per le imprese del tessile, della moda e degli accessori. A disposizione ci sono 15 milioni di euro. Soggetti interessati, requisiti e in cosa consiste l'agevolazione
In arrivo nuovi incentivi per le imprese del settore tessile, della moda e degli accessori.
A darne notizia è il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il comunicato stampa del 12 settembre.
Il Ministero, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha adottato il decreto interministeriale con le modalità di attuazione delle misure per favorire gli investimenti per la transizione ecologica e digitale.
A disposizione delle aziende ci sono 15 milioni di euro.
Moda, tessile e accessori: in arrivo nuovi incentivi
Con il decreto interministeriale dell’8 agosto scorso, il MIMIT provvede all’attuazione della Legge “Made in Italy”, la n. 206/2023.
Il decreto, approvato di concerto con il MEF, stabilisce le modalità di attuazione della misura a sostegno della realizzazione degli investimenti per la transizione ecologica e digitale delle imprese.
I destinatari delle agevolazioni sono le imprese dei seguenti settori:
- tessile;
- della moda;
- degli accessori.
Le aziende devono rispettare i seguenti requisiti:
- operare nel settore del tessile, della moda e degli accessori (rileva il codice di attività prevalente della classificazione delle attività economiche ATECO 2007 esercitato dal soggetto richiedente e comunicato con modello AA7/AA9 all’Agenzia delle Entrate o unitamente al modello Comunica in Camera di commercio);
- essere qualificabili come PMI;
- essere regolarmente costituite, iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente e risultare “attive” nel medesimo Registro;
- essere in contabilità ordinaria e aver approvato almeno due bilanci di esercizio;
- non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Ministero un ordine di recupero;
- non incorrere nelle cause di esclusione stabilite dal decreto.
I fondi a disposizione ammontano a 15 milioni di euro.
Per le imprese che rientrano negli specifici codici ATECO stabiliti dal decreto è previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto, nella misura massima del 50 per cento delle spese ammissibili.
Il limite massimo è di 60 mila euro. Le spese devono interessare l’acquisizione di prestazioni specialistiche, in particolare:
- attività di formazione del personale dipendente dell’impresa;
- implementazione di una o più tecnologie abilitanti finalizzate a favorire lo sviluppo dei processi aziendali o i prodotti innovativi: cloud computing, big data e analytics, intelligenza artificiale, blockchain, robotica avanzata e collaborativa, manifattura additiva e stampa 3D, Internet of Things, realtà aumentata, soluzioni di manifattura avanzata, piattaforme digitali per condivisione di competenze, sistemi di tracciabilità digitale della filiera produttiva;
- ottenimento di certificazioni di sostenibilità ambientale;
- servizi di analisi di Life Cycle Assessment (LCA).
Moda, tessile e accessori: come funzionano le agevolazioni
Il decreto del MIMIT ha stabilito il tetto massimo degli importi che possono essere riconosciuti alle aziende e le spese agevolabili.
Come reso noto nel comunicato stampa del MIMIT, in linea generale l’agevolazione sarà gestita da Invitalia per conto dello stesso Ministero. invitalia svolgerà, infatti, l’istruttoria per l’ammissione agli incentivi.
Al momento, tuttavia, non sono stati ancora stabiliti i termini e le modalità per la presentazione delle domande.
La scadenza per le richieste da parte delle imprese, che dovranno seguire l’apposita procedura tramite il portale di Invitalia, sarà stabilita da un successivo provvedimento del MIMIT.
Tale provvedimento conterrà anche eventuali ulteriori specificazioni per l’attuazione della misura.
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