Legge di bilancio 2020, il peso delle novità tra vantaggi e svantaggi. Il testo sta prendendo forma. Tra riduzione del cuneo fiscale, family act e contrasto all'evasione e altre misure, il margine di manovra che resta, dopo la sterzata per la sterilizzazione delle clausole IVA, è stretto. I benefici all'orizzonte non possono essere per tutti, e spesso sono minimi.
Legge di bilancio 2020, da che parte pende la bilancia delle novità? Giorno dopo giorno, a partire dal Documento programmatico di Bilancio trasmesso all’UE, il testo sta prendendo forma nelle mani del governo: le risorse a disposizione per investire su potenziali vantaggi per i cittadini ammontano a circa 7-8 miliardi di euro. Quello che resta eliminando, dal totale previsto, i 23 miliardi di euro per sterilizzare le clausole di salvaguardia IVA.
Non c’è dubbio che la mossa principale, necessaria e imminente, abbia un impatto positivo per tutti: se l’aliquota IVA non passa dal 22 a 25%, si evita un rallentamento nei consumi. E gli effetti sono positivi per tutte le categorie.
Ma il margine di manovra che resta, dopo la sterzata per la sterilizzazione delle clausole, è stretto. I vantaggi all’orizzonte non possono essere per tutti, e spesso sono minimi.
Legge di bilancio 2020, da che parte pende la bilancia delle novità?
Alla legge di bilancio 2020 si sta lavorando per inserire tutte le novità anticipate da Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri, durante la conferenza stampa di presentazione della Nota di aggiornamento al DEF 2019, e presentate come elementi di un progetto politico “molto articolato”.
Nel testo saranno inserite tutte le misure che non possono essere rinviate all’anno che verrà, come ha sottolineato.
“Progettiamo e abbiamo progettato con questa manovra e con tutti i documenti collegati la modernizzazione del paese, la digitalizzazione delle sue infrastrutture, la semplificazione burocratica, la svolta verde. [...]
Vogliamo ridurre il cuneo fiscale, a beneficio dei lavoratori, vogliamo abbassare le tasse, quello è il nostro obiettivo e anche abbassare le aliquote dell’IVA in prospettiva.
Siamo consapevoli che non tutto possiamo fare il primo anno, ma abbiamo già per buona parte impostato molte di queste riforme. Ancora, vogliamo perseguire un family act che metta un po’ ordine a tutta la selva di tax expenditures per le famiglie, vogliamo dare un segnale alle persone che soffrono in particolare alle persone con disabilità. Ultimo, ma certo non trascurabile, obiettivo è un’operazione come mai è stata fatta in passato per il contrasto all’evasione fiscale”.
Sono questi gli obiettivi della manovra 2020, messi nero su bianco in forma embrionale nel Documento programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles il 16 ottobre.
E se le parole di Giuseppe Conte sono aperte e chiare sulla volontà di favorire lavoratori e famiglie, sui concetti più ampi di modernizzazione, digitalizzazione, semplificazione c’è da calibrare un bilanciamento tra benefici per tutti e svantaggi per alcune categorie.
Legge di bilancio 2020, tra le novità la riduzione del cuneo fiscale a vantaggio dei dipendenti
Ma partiamo dalle certezze: la riduzione del cuneo fiscale, dopo la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, è il secondo pilastro della Legge di Bilancio 2020.
Si stima che avrà un costo di 3 miliardi. Una cifra importante, se si considera che le risorse a disposizione per mettere in pratica i progetti di governo sono circa 6-7. Irrisoria, se si considera che il costo del lavoro in Italia è tra i più alti dei Paesi OCSE e necessiterebbe di un taglio più netto.
Si ipotizza che il netto in busta paga per i lavoratori dipendenti aumenterà di 20 o 40 euro. Ancora presto per stabilirlo, ma sicuramente è bene sottolineare che a trarre vantaggio saranno i lavoratori dipendenti: su questo è chiara la linea del governo, sono loro i destinatari di un alleggerimento della pressione fiscale ed è per loro che si rivede il regime Irpef.
La riduzione del cuneo fiscale, dunque, interviene sulla quota di imposte e contributi che gravano sul lavoratore e non su quella parte che è dovuta dal datore di lavoro.
Legge di bilancio 2020, la revisione delle agevolazioni fiscali non riserva benefici per tutti
Su un terreno più scivoloso e meno lineare si muove la revisione delle agevolazioni fiscali. Ed è, infatti, più difficile stabilire se e a chi gioverà davvero.
Partendo sempre dall’elemento di chiarezza, della volontà di fare ordine trarranno benefici le famiglie: rafforzare le misure di sostegno alle famiglie, con misure volte a incrementare la possibilità di acceso agli asili nido e il potenziamento del supporto economico alle famiglie per le relative spese, è l’obiettivo del Family Act.
Ma dal progetto di revisione c’è anche chi esce svantaggiato: la Legge di Bilancio prevede un innalzamento delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro (Prima casa, altri immobili) da euro 50 a euro 150 ciascuno.
Sull’altro piatto della bilancia, invece, per i soggetti IVA c’è una riduzione da euro 200 a euro 150.
Ma il progetto riserva anche un’altra sorpresa:
“L’introduzione di un soglia di reddito oltre la quale l’agevolazione IRPEF relativa a oneri detraibili al 19% si azzererebbe con gradualità; sono fatte salve le detrazioni per spese per interessi passivi sui mutui”.
In altre parole, il Documento programmatico di Bilancio 2020 annuncia una restrizione dei vantaggi per i contribuenti con i redditi più alti.
Legge di bilancio 2020, tra strumenti di contrasto all’evasione e novità: gli svantaggi per i titolari di partita IVA
Nella scia della revisione del regime di tassazione, si inserisce anche l’intervento sulla flat tax e sul regime forfettario: l’imposta sostitutiva del 20% che si sarebbe dovuta applicare allo scaglione di reddito dai 65.000 a 100.000 euro viene abrogata e si sta lavorando a una modifica del limite dei ricavi per l’accesso alla tassazione agevolata, per ritrovare un equilibrio dopo la rivoluzione dello scorso anno, che aveva fissato la quota a 65.000 euro.
Chi ne trae beneficio? Chi ne trae svantaggio? Probabilmente anche queste sono misure necessarie per il sistema nella sua interezza. Ma a farne i conti sono i titolari di partita IVA che devono adeguarsi ancora una volta a un panorama di regole nuove.
Lo scenario, per i lavoratori autonomi, poi diventa sempre più complesso se si pensa anche alla cassetta degli attrezzi che il governo sta mettendo a punto per contrastare l’evasione fiscale, a partire dalle nuove norme sulle compensazioni dei crediti di imposta.
Si tratta di misure che con una visione a lungo raggio possono garantire maggiori entrate e benefici per tutti, ma con uno sguardo di breve periodo sono strumenti che determinano la definizione di un sistema più stretto, più rigido, meno flessibile. Ed è anche con questo che la bilancia delle novità, previste dalla Manovra, deve fare i conti.
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