Nessuna novità sull’ISEE, nessun aumento sull’assegno unico: i fondi si spostano sul bonus 100 euro

Rosy D’Elia - Modello Isee

Le novità sul calcolo dell'ISEE messe in cantiere con l'ultima Legge di Bilancio restano ancora in stand by e i fondi stanziati per il conseguente aumento dell'assegno unico si spostano sul bonus Natale

Nessuna novità sull'ISEE, nessun aumento sull'assegno unico: i fondi si spostano sul bonus 100 euro

L’esclusione dei titoli di Stato e dei prodotti di raccolta di risparmio postale dal calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economia Equivalente, non è ancora diventata concreta e i ritardi nell’attuazione neutralizzano il lievissimo, ma comunque previsto, aumento dell’assegno unico per le famiglie interessate.

La maggior parte dei fondi stanziati con la Legge di Bilancio 2024 per coprire le spese legate a questa novità si spostano verso il bonus Natale che sarà pagato utilizzando anche i risparmi di alcuni Ministeri, compreso quello degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale.

Calcolo ISEE sempre uguale, nessun aumento per l’assegno unico: i risparmi vanno sul bonus Natale

Non il tempo, ma il ritardo è denaro, in questo caso. Per poter calcolare l’ISEE escludendo i titoli di Stato (BOT, BTP, CTS, ecc.) e i prodotti di raccolta del risparmio postale, dal 1° gennaio 2024 si attende l’approvazione di un nuovo regolamento che, dopo più di 9 mesi non è ancora arrivato.

Come ha chiarito l’INPS, senza questo ulteriore passaggio l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente va calcolato ancora alla vecchia maniera. Conseguenza? Sebbene sulla carta queste voci siano ormai da escludere, restano ancora rilevanti: le novità, per ora, non hanno determinato alcun effetto sull’ISEE.

Dal momento che l’Indicatore è la chiave d’accesso e lo strumento di calcolo di una serie di agevolazioni, la Legge di Bilancio aveva stimato una spesa totale di 44 milioni di euro per effetto di un lievissimo aumento dell’assegno unico per alcune famiglie interessate dalle novità.

Ma nel frattempo gli indicatori sono stati calcolati con le vecchie regole e gli assegni erogati senza variazione: gli effetti stimati inizialmente sono stati cancellati dai ritardi legati all’attuazione delle novità. E la conferma arriva dal testo del DL Omnibus che sposta 34 milioni di euro previsti per le novità ISEE sul bonus Natale.

E qui nasce il paradosso: la lentezza burocratica sull’operatività di una misura messa nero su bianco determina la possibilità di metterne in cantiere una nuova, destinata a una platea diversa di cittadini e cittadine.

Ritardi sul nuovo regolamento ISEE: risorse dall’assegno unico al bonus Natale

Il nuovo calcolo dell’ISEE poneva le basi per un lieve e impercettibile, in media pari allo 0,23 per cento, aumento dell’asegno unico alle famiglie più abbienti, come segnalato dalle relazioni tecniche sulla Legge di Bilancio, mentre il bonus Natale, di 100 euro, è destinato a una platea di lavoratori e lavoratrici dipendenti con un reddito complessivo fino a 28.000 euro e con i requisiti chiariti dalle Entrate nella circolare numero 19 del 10 ottobre.

Al di là delle valutazioni sulla opportunità di destinare le risorse in una direzione piuttosto che in un altra, quello che appare rilevante in questo spostamento di risorse è il cambio di direzione che determina un percorso del tutto diverso da quello tracciato in principio e che è dovuto a una lentezza nell’attuazione di norme approvate.

Rispetto alle previsioni iniziali, l’incremento della dotazione dell’assegno unico legato al nuovo calcolo ISEE si riduce a 10 milioni di euro. E anche il servizio studi e il servizio bilancio di Camera e Senato nel dossier sulle novità del DL Omnibus si soffermano sui potenziali effetti di questo travaso di fondi:

“andrebbe comunque acquisita una rassicurazione da parte del Governo in merito al fatto che la riduzione operata dalla disposizione in commento non sia suscettibile di pregiudicare, anche in via prospettica, l’erogazione nell’anno 2024 del suddetto assegno unico e universale ai soggetti che, in conformità alla normativa di riferimento, siano in possesso dei prescritti requisiti, in quanto la spesa assume carattere obbligatorio, essendo riconducibile al riconoscimento di un diritto soggettivo”.

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