Entrare nel 2024 con un sistema IRPEF rinnovato e confermare il taglio del cuneo fiscale: il Governo valuta la possibilità di adottare entrambe le misure. Ma qual è la priorità assoluta per il prossimo anno? La parola a lettrici e lettori di Informazione Fiscale
Nel quadro ipotetico e ideale del 2024 rientrano sia una nuova IRPEF che la conferma del taglio del cuneo fiscale.
“Per l’anno 2024 abbiamo previsto un indebitamento del 4,3 per cento sul PIL che ci permetterà di confermare la decontribuzione già decisa l’anno scorso, di confermare e di potenziare gli interventi a favore della famiglia e di avviare l’applicazione della delega fiscale con il primo scaglione del 23 per cento”, ha dichiarato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti in occasione della presentazione della NADEF, la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, il 28 settembre.
L’idea è, quindi, quella di accorpare le prime due aliquote IRPEF e di confermare la riduzione del cuneo fiscale e contributivo. “Ovviamente dobbiamo ancora fare i calcoli”, ha dichiarato il viceministro Leo sempre intervistato da Bruno Vespa per la trasmissione di Rai 1 Cinque Minuti nella stessa giornata.
Ma qual è la priorità assoluta per il prossimo anno? Un sistema di imposte sul reddito delle persone fisiche con un’unica aliquota al 23 per cento per redditi fino a 28.000 euro o la conferma dell’esonero contributivo fino al 7 per cento? La parola passa a lettrici e lettori chiamati a dare la loro opinione cliccando su “partecipa al sondaggio” nel box.
L’invito è anche quello di approfondire la risposta con commenti, motivazioni e considerazioni inviando una mail con oggetto “Priorità 2024 - sondaggio” all’indirizzo [email protected].
Quale priorità per il 2024 tra IRPEF e taglio del cuneo fiscale?
Il cantiere per la costruzione di una nuova IRPEF si è aperto ufficialmente con l’approvazione della legge delega per la riforma fiscale che punta ad appiattire la tassazione procedendo per gradi.
La prima tappa è quella di una riduzione delle aliquote attuali con il passaggio da quattro a tre estendendo il primo scaglione di reddito fino a 28.000 euro.
Ad oggi le aliquote IRPEF sono quattro e si applicano ad altrettanti scaglioni di reddito:
Dall’entrata in vigore del testo della legge delega, il 29 agosto 2023, il Governo ha 24 mesi di tempo per chiudere i lavori sulla riforma fiscale, ma come annunciato più volte nei mesi scorsi dallo stesso viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, l’idea iniziale era quella di entrare già nel 2024 con una nuova IRPEF.
Un’idea che deve, in ogni caso, coordinarsi con le esigenze di far quadrare i conti pubblici dal momento che per il prossimo anno, con le novità della Legge di Bilancio, bisogna prevedere già una misura costosa e necessaria: la conferma del taglio del cuneo fiscale.
L’esonero che si applica fino alla fine dell’anno alla quota di contribuzione dovuta dal lavoratore o dalla lavoratrice attualmente arriva al 7 per cento per le retribuzioni fino a 25.000 euro e al 6 per cento per quelle fino a 35.000 euro e ha un costo pari a circa 10 miliardi di euro.
In bilico la nuova IRPEF, conferma del taglio al cuneo fiscale anche per il 2024
Come più volte dichiarato dagli esponenti di Governo, la priorità assoluta è proprio quella del taglio al cuneo fiscale e contributivo da rinnovare dal 1° gennaio 2024.
In una ricetta ideale, alla misura dovrebbe accompagnarsi una revisione dell’IRPEF per evitare di erodere con l’applicazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche i benefici garantiti dall’esonero contributivo.
Ma la costruzione di un meccanismo IRPEF a tre aliquote, ipotizzato nei mesi scorsi per il 2024, potrà concretizzarsi “solo se ci saranno le condizioni”.
Ma, in caso di necessità di scelta, anche per i lettori e le lettrici la priorità assoluta è la conferma del taglio del cuneo fiscale?
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