Il calcolo dell'IRPEF si articolerà su tre aliquote e scaglioni anche nel 2025: il Disegno di Legge di Bilancio rende strutturale l'assetto attuale. Ulteriori novità potrebbero arrivare in caso di successo del concordato
Il nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo e la conferma delle tre aliquote IRPEF rappresentano i due pilastri del Disegno di Legge di Bilancio 2025: le due misure, che diventano strutturali, insieme hanno un valore che supera i 17 miliardi su un bacino di risorse complessivo, messo in campo per la prossima Manovra, pari a 30 miliardi.
Le regole di calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, quindi, resteranno quelle attuali anche per il prossimo anno.
Ulteriori novità, però, potrebbero arrivare in caso di nuove risorse disponibili legate all’eventuale successo del concordato preventivo biennale: osservato speciale resta il secondo scaglione che riguarda chi ha un reddito tra 28.0001 e 50.000 euro.
IRPEF 2025: con la Legge di Bilancio le tre aliquote diventano strutturali
Le tre aliquote IRPEF introdotte lo scorso anno con una riforma provvisoria, della durata di un solo anno, non scadranno il 31 dicembre ma resteranno in vigore anche nel 2025.
L’imposta sul reddito delle persone fisiche si calcolerà su tre percentuali:
- 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35 per cento tra 28.001 e 50.000 euro;
- 43 per cento oltre i 50.001 euro.
Con la Legge di Bilancio 2025, quindi, non si fanno né passi indietro né passi avanti, verso una ulteriore riduzione di aliquote e scaglioni, ma si rende strutturale il sistema adottato a partire da quest’anno, così come aveva annunciato lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti nelle scorse settimane.
In estrema sintesi, su aliquote e scaglioni si confermano le regole attuali, mentre su altri fronti, come quello degli sconti IRPEF, vengono introdotti nuovi meccanismi che, prendendo in considerazione reddito e composizione del nucleo familiare, fissano degli importi massimi per beneficiare delle agevolazioni.
IRPEF 2025: tre aliquote strutturali con la Legge di Bilancio, possibili novità ulteriori del DL Fiscale
Le intenzioni iniziali del Governo erano quelle di passare già dal 2025 a una IRPEF a due aliquote, ma non è ancora tempo di un ulteriore appiattimento dell’imposta.
Come sempre, tra desideri e realtà, ci sono i conti da far quadrare e i due necessari pilastri del Disegno di Legge di Bilancio hanno già un costo molto alto.
La speranza, come anticipato già dalla scorsa estate anche dal viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, è che dal concordato preventivo biennale possa arrivare una nuova linfa per poter intervenire ancora sull’IRPEF “lavorando sul secondo scaglione”.
“Senza poter prendere particolari impegni” dal momento che non è possibile fare delle stime, Maurizio Leo durante la conferenza stampa del 16 ottobre ha anticipato la possibilità di inserire ulteriori novità sull’IRPEF 2025 nel Decreto Legge Fiscale collegato alla Manovra.
“Sono tutte misure che noi potremmo adottare avendo il quadro di riferimento del concordato”, conclude Leo.
L’ipotesi più accreditata sembra essere quella di una riduzione della seconda aliquota dal 35 al 33 per cento. L’alternativa, meno plausibile, consiste invece nell’aumento del secondo scaglione fino a 60.000 euro applicando l’attuale 35 per cento.
Se da un lato, quindi, l’IRPEF a tre aliquote è una delle prime certezze che arrivano dai lavori sulla Legge di Bilancio 2025, dall’altro sulle modalità di calcolo dell’imposta per il prossimo anno i giochi sono ancora tutti aperti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IRPEF 2025: con la Legge di Bilancio le tre aliquote diventano strutturali