Imu e Tasi 2019: chi paga tra inquilino e proprietario quando la casa è in affitto? In vista della scadenza del saldo del 16 dicembre, vediamo quali sono le regole da seguire.
Casa in affitto, chi paga Imu e Tasi tra inquilino e proprietario? Con l’avvicinarsi della scadenza del saldo, fissata al 16 dicembre 2019, vediamo quali sono le regole da seguire.
Di norma si pensa che solo il proprietario è tenuto a versare l’Imu e la Tasi quando l’abitazione è concessa in locazione, ma non sempre è così.
Nelle righe che seguono analizzeremo punto per punto quelle che sono le regole previste. Partiamo tuttavia ribadendo che soltanto la Tasi è dovuta anche dagli inquilini in affitto mentre, l’Imu è sempre ed esclusivamente a carico del proprietario.
Visto che c’è molta confusione in merito, si ricorda che l’affittuario non paga in nessun caso l’Imu 2019 (eccetto nei casi di leasing finanziario) mentre al proprietario sono rivolte specifiche agevolazioni e riduzioni dell’importo dovuto.
Per capire come calcolare la Tasi tra inquilini e proprietari bisognerà far riferimento alle delibere del proprio Comune e, in caso di mancanza di indicazioni specifiche, l’importo dovrà essere pagato per il 90% dal proprietario e per il 10% dall’inquilino.
Tuttavia, quando per l’inquilino la casa in affitto è considerata abitazione principale si applicano le stesse esenzioni Imu e Tasi 2019 sulla prima casa previste per la generalità dei contribuenti.
Vediamo di seguito punto per punto tutte le regole previste.
IMU e TASI 2019 inquilini e proprietari: chi paga?
Anche per l’Imu 2019 gli inquilini non sono tra i soggetti obbligati al pagamento. La legge prevede che sia soltanto il possessore dell’immobile a versare quanto dovuto entro le scadenze del 17 giugno e del 16 dicembre 2019.
Al contrario, pagano la Tasi 2019 sulla casa in affitto sia inquilini e proprietari: la legge prevede in tal caso l’obbligo in solido di versare l’importo dovuto e calcolato in base a specifiche percentuali.
In pratica, a chi si chiede se anche gli affittuari devono pagare la Tasi la risposta è sì. Il locatario è chiamato a corrispondere una parte dell’importo complessivo in solido con il proprietario della casa, che di solito è pari al 10% del valore complessivo.
In sede di calcolo, tuttavia, devono essere considerati anche gli effetti di alcune esenzioni: quella più importante è relativa alla prima casa.
Inoltre è necessario ricordare che il pagamento della Tasi 2019 anche per gli inquilini è richiesto solo per gli affitti di durata superiore a 6 mesi. Quando l’immobile è dato in locazione per periodi inferiori sarà soltanto il proprietario a dover pagare l’imposta.
TASI 2019 inquilini: chi paga cosa? Come fare il calcolo
L’inquilino è obbligato a versare una quota di Tasi 2019 che va dal 10% al 30% mentre, il proprietario, sarà tenuto a versare il restante importo pari quindi dal 90% al 70%.
La Legge di Stabilità 2016 (art. 1, co. 14, lettera d) stabilisce che la normale quota di ripartizione tra inquilini e proprietario debba stabilirsi per la Tasi al 10% per i primi e al 90% per chi detiene il diritto reale sull’immobile. Viene lasciata però facoltà al Comune di poter variare le percentuali con apposite delibere fino ad un massimo del 30% a carico dell’occupante.
Nel caso in cui il Comune dove risulta locato l’immobile non abbia provveduto ad alcuna delibera per la Tasi 2019, il rapporto è fissato sullo standard di legge del 10% per inquilini e 90% a carico del proprietario.
Per poter consultare le delibere sia per Imu che per Tasi 2019 del proprio Comune è possibile consultare l’apposito portale del Mef.
Esenzione TASI 2019 inquilini
Anche gli inquilini beneficiano delle stesse esenzioni TASI 2019 previste per la generalità dei contribuenti in relazione all’abitazione principale e, per capire chi paga, è necessario stabilire innanzitutto se l’affittuario è o meno residente nella casa presa in affitto.
Quando l’inquilino è residente nella casa presa in affitto potrà beneficiare dell’esenzione Tasi 2019: l’immobile sarà considerato come prima casa e pertanto esentato dall’imposta. Il proprietario, dal canto suo, dovrà provvedere al versamento della propria quota percentuale.
Se l’inquilino è residente e la casa in affitto costituisce abitazione principale ma appartiene alle categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9) non è prevista alcuna esenzione e sarà necessario effettuare il versamento della propria percentuale Tasi.
Ancora, quando l’inquino non è residente nell’immobile, l’abitazione presa in affitto non è considerata come prima casa e sarà necessario versare la Tasi 2019 sulla seconda casa.
IMU e TASI 2019: esenzioni e agevolazioni casa in affitto
Sugli immobili in affitto la legge prevede diverse tipologie di agevolazioni e riduzioni Imu e Tasi 2019.
In primis, si ricorda che per gli immobili dati in affitto con contratto a canone concordato è prevista la riduzione del 25% dell’importo dovuto: l’agevolazione per Imu e Tasi consente in pratica di pagare il 75% della quota complessiva calcolata.
Ancora, nei casi di comodato d’uso gratuito tra parenti di primo grado, la base imponibile per il calcolo Imu e Tasi 2019 dovrà essere ridotta del 50%.
Quali sono invece le agevolazioni per gli inquilini in merito alla Tasi? Ad oggi sono totalmente esonerati dal versamento gli studenti universitari fuori sede, che abbiano o meno trasferito la propria residenza.
TASI 2019: cosa succede se l’inquilino o il proprietario non paga?
Il proprietario della casa in affitto dovrà versare di tasca propria la percentuale di TASI a carico dell’inquilino in caso di mancato pagamento? La risposta è no: inquilino e proprietario sono titolari di autonoma obbligazione tributaria.
In sostanza, se l’inquilino non paga il Comune potrà rivalersi soltanto su quest’ultimo; stessa cosa qualora il moroso sia il proprietario.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IMU e TASI 2019 inquilini e proprietari: chi paga?