Mezzogiorno: fatturato ed esportazioni delle medie imprese in aumento nel 2024

Emanuele Muzzi - Lavoro

Le medie imprese del Mezzogiorno si confermano dinamiche e produttive. Nel 2023 il loro fatturato è aumentato del 2,7 per cento e l'export è salito del 4,4 per cento. Anche per quest'anno è previsto un incremento su entrambi i fattori

Mezzogiorno: fatturato ed esportazioni delle medie imprese in aumento nel 2024

Le medie imprese del Mezzogiorno stanno vedendo un aumento delle esportazioni e del fatturato, mentre il Centro-Nord peggiora su entrambi i versanti.

Ad oggi le medie imprese del Sud Italia, nonostante rappresentino solo lo 0,5 per cento del tessuto imprenditoriale del Meridione, realizzano complessivamente l’11,9 per cento del valore aggiunto manifatturiero totale dell’area.

Queste imprese si confermano dinamiche e interessate alle nuove sfide del nostro tempo, come gli investimenti nell’ambito del digitale e dell’intelligenza artificiale.

Questo è quanto emerge dal rapporto “La competitività delle medie imprese del Mezzogiorno tra percezione dei rischi e strategie di innovazione” redatto dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere e presentato il 10 dicembre a Bari.

Fatturato ed esportazioni delle medie imprese del Sud Italia in crescita nel 2024

Nel 2023 il fatturato delle medie imprese del Mezzogiorno è aumentato del 2,7 per cento, così come le esportazioni, che hanno visto una crescita del 4,4 per cento.

Invece le imprese del Centro-Nord registrano un calo su entrambi gli elementi, rispettivamente del 3,6 per cento e del 2,1 per cento.

Per quest’anno la crescita delle medie imprese meridionali è prevista attorno al 2 per cento

Secondo il quadro tratteggiato dal rapporto “La competitività delle medie imprese del Mezzogiorno tra percezione dei rischi e strategie di innovazione” a fare la differenza sono anche gli investimenti nelle tecnologie 4.0.

Infatti, l’87,3 per cento delle medie imprese del Mezzogiorno ha già avviato tra 2021 e il 2023, o avvierà entro il 2026, investimenti in tecnologie avanzate, contro l’82,1 per cento delle imprese del Centro-Nord.

A tal proposito il presidente di Unioncamere Andrea Prete ha detto:

I dati confermano un interessante dinamismo del Sud che va sostenuto, anche incoraggiando il cammino intrapreso dalle medie imprese che si stanno rivelando un importante motore di sviluppo economico”.

Il quale ha poi aggiunto:

tuttavia, preoccupano l’eccesso di burocrazia che rischia di ostacolare il percorso di crescita del Mezzogiorno e le difficoltà di trovare i profili adeguati a cavalcare la complessità delle sfide dei nostri tempi, a partire dall’intelligenza artificiale”.

Infatti, anche grazie alle risorse previste dal PNRR, il 41,3 per cento delle imprese del Sud Italia inizierà ad investire in intelligenza artificiale, rispetto al 37,5 per cento delle altre.

Questi investimenti permetteranno non solo di efficientare i processi già esistenti, ma anche di realizzarne di migliori.

Inoltre, dal rapporto emerge che il percorso verso la transizione green è meno marcato di quello volto alla digitalizzazione. Infatti mentre il 78,9 per cento delle medie imprese del Sud rivolge i propri investimenti principalmente alla digitalizzazione dei processi, solo il 66,6 per cento delle imprese ha investito in sostenibilità nel triennio 2021-2023 o lo farà nel triennio 2024-2026.

Per ulteriori dettagli è possibile leggere il comunicato stampa congiunto di Area Studi Mediobanca, Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere di seguito in formato pdf.

Comunicato stampa - Le Medie imprese del Mezzogiorno
Scarica qui il comunicato stampa relativo al rapporto «La competitività delle medie imprese del Mezzogiorno tra percezione dei rischi e strategie di innovazione»

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