Tutti gli atti normativi e amministrativi arrivano in Gazzetta Ufficiale, necessariamente, ma per alcuni le strade sono più lunghe e tortuose: in ogni caso, dalle proroghe ai decreti attuativi, la tempestività è un'eccezione e non la regola
Il 16 febbraio 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge per bloccare la cessione del credito relativa al Superbonus e ad altri bonus edilizi. In poche ora il testo era già in Gazzetta Ufficiale e il giorno dopo le disposizioni erano in vigore.
Nulla da eccepire se non fosse che la tempestività dimostrata è più unica che rara. Tutte le strade portano in Gazzetta Ufficiale, che rappresenta il traguardo di ogni testo legislativo, ma molto spesso sono lunghe, accidentate, tortuose.
Dalle proroghe ai decreti attuativi, il difficile percorso verso la Gazzetta Ufficiale
La Gazzetta è una “fonte ufficiale di conoscenza delle norme in vigore in Italia e strumento di diffusione, informazione e ufficializzazione di testi legislativi, atti pubblici e privati”, come si legge sul portale dedicato.
In estrema sintesi: è legge solo quello che viene messo nero su bianco nella pubblicazione caratterizzata dallo stemma della Repubblica Italiana. Non c’è dichiarazione o firma che tenga, i testi devono raggiungere la meta finale per essere effettivi.
Nella Serie Generale trovano spazio tutti gli atti normativi ed amministrativi emanati dalle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato:
- Leggi ed altri atti normativi;
- Atti degli organi Costituzionali;
- Decreti Presidenziali;
- Decreti, delibere e ordinanze Ministeriali;
- Decreti e delibere di altre autorità;
- Circolari;
- Comunicati.
E la sua pubblicazione rappresenta un appuntamento fisso: ogni giorno feriale, puntuale, arriva nel pomeriggio. Nonostante la periodicità fitta, capita spesso che alcuni decreti non riescano a imboccare la via della pubblicazione.
Salta all’occhio, ad esempio, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 16 febbraio 2023: il testo stabilisce la proroga dei termini di trasmissione al Sistema tessera sanitaria dei dati delle spese sanitarie per l’anno 2022 fissando la nuova scadenza al 22 febbraio, ma arrivato in GU solo il 23 febbraio, un giorno dopo il nuovo termine stabilito.
E a dimostrare che, a volte, la strada verso il quotidiano della Repubblica Italiana è tutt’altro che lineare sono in particolare i decreti attuativi, quei testi che stabiliscono nel dettaglio le modalità con cui una misura viene tradotta dalla teoria alla pratica.
Restano bloccati anche anni sulle scrivanie dei Ministeri Competenti e, poi, anche quando sono pronti per uscire non riescono a trovare la strada che porta in Gazzetta Ufficiale.
Un esempio? Per definire criteri, modalità e termini per l’erogazione del bonus occhiali, messo in campo dalla Legge di Bilancio 2021, il Ministero della Salute ha impiegato 22 mesi per sottoscriverlo.
Dalla firma del Ministro Speranza sul testo alla pubblicazione in GU sono passati ancora circa due mesi: ha trovato spazio nella Serie Generale del 15 dicembre 2022. E ad oggi non è ancora operativo perché si attende il via libera sulle domande, ma questa è un’altra storia.
Anche i correttivi, apportati a decreti già ufficializzati e già in vigore, devono seguire lo stesso iter e possono impiegare mesi prima di tagliare il traguardo. È il caso del decreto interministeriale che apre le porte del bonus 200 euro per professionisti anche a coloro che non hanno la partita IVA: il testo è stato firmato il 7 dicembre 2022, dopo più di due mesi si attende ancora l’ufficialità.
Le ultime novità sul superbonus subito in Gazzetta Ufficiale: un’eccezione più che la regola
Si potrebbe pensare: sono i Ministeri a rallentare il tutto. In parte è vero. Ma, con le debite differenze, anche i Decreti Legge non sempre ingranano la marcia per raggiungere con celerità il Dicastero di Via Arenula, che si occupa della direzione e redazione della Gazzetta Ufficiale.
Per il DL Aiuti quater, ad esempio, sono stati necessari 8 giorni: il testo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 novembre ed è arrivato in GU solo 18 novembre con una settimana di confusione totale sulle date da considerare per la documentazione che avrebbe lasciato le porte aperte alla fruizione del Superbonus al 110 per cento.
Anche per il Decreto Aiuti ter, l’ultimo approvato dal Governo Draghi, sono serviti ben 7 giorni.
E se è vero che per gli esempi citati prima si parla di mesi, mentre nel caso dei DL si parla di giorni, è anche vero che c’è un altro aspetto da considerare: il decreto legge, regolato dall’articolo 77 della Costituzione, è caratterizzato da necessità e urgenza, i due requisiti concedono in via eccezionale al Governo di adottare atti con valore di legge che poi vengono emanati dal Presidente della Repubblica e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
Necessità e urgenza, quindi, sottintendono anche il dovere di essere tempestivi, proprio come è accaduto per le ultime novità introdotte sul fronte del Superbonus.
Il Consiglio dei Ministri che ha approvato il DL n. 11 del 2023 si è concluso alle 18.30 del 16 febbraio 2023: nella stessa serata il testo era già in Gazzetta Ufficiale, il giorno successivo il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura per i bonus edilizi era già in vigore.
Se questo iter lineare non rappresentasse un’eccezione, sarebbe anche superfluo notarlo. Ma tutto lascia presagire che anche in questo caso non è tanto la regola a prevalere, quanto la volontà di lanciare un messaggio chiaro, immediato, netto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: (Non) tutte le strade portano in Gazzetta Ufficiale: il superbonus è un’eccezione