Fattura elettronica, la proposta dell’INT per i forfettari: 1° semestre 2022 senza sanzioni

Tommaso Gavi - Dichiarazioni e adempimenti

Fattura elettronica, l'INT propone di rinviare le sanzioni al 1° gennaio 2023 per i contribuenti forfettari e in regime agevolato che non rispettano l'obbligo introdotto dal decreto PNRR 2. Lo rende noto il comunicato stampa del 13 maggio 2022.

Fattura elettronica, la proposta dell'INT per i forfettari: 1° semestre 2022 senza sanzioni

Fattura elettronica, prevedere il 2° semestre 2022 senza sanzioni per i contribuenti in forfettari e in regime agevolato.

La proposta è avanzata dall’Istituto nazionale tributaristi ed è sintetizzata nel comunicato stampa del 13 maggio 2022.

L’Istituto propone un emendamento alla legge di conversione del decreto PNRR 2, per riformulare le regole sull’obbligo di fatturazione elettronica, previsto a partire dal prossimo 1° luglio.

Il presidente Riccardo Alemanno chiede di rimandare le sanzioni al prossimo 1° gennaio 2023.

Fattura elettronica, la proposta dell’INT per i forfettari: 1° semestre 2022 senza sanzioni

L’Istituto nazionale tributaristi propone di spostare in avanti le sanzioni per i contribuenti forfettari e in regime agevolato, per il mancato rispetto dell’obbligo di fattura elettronica.

Tale obbligo, dopo una serie di rinvii, è stato previsto dal testo del decreto PNRR 2 a partire dal 1° luglio 2022.

Nel comunicato stampa del 13 maggio, l’INT fa sapere di avere inviato una proposta di emendamento alla legge di conversione.

Nello specifico, il comunicato stampa comunica che il presidente Riccardo Alemanno ha scritto ai Presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali Sen. Dario Parrini e Sen. Riccardo Nencini e ai Relatori Sen. Tatiana Rojc e Sen. Andrea Cangini.

La proposta consiste nella modifica dell’articolo 18, in merito all’obbligo di fatturazione elettronica per i contribuenti agevolati.

L’INT suggerisce di prevedere un semestre senza sanzioni, dando maggior tempo ai contribuenti per adeguarsi agli adempimenti connessi alla fatturazione elettronica.

La norma attuale, a parere dell’INT, contiene:

“differenziazioni sulla decorrenza dell’obbligo che comportano complicazioni e confusione nonché una discriminazione tra soggetti che, se applicano il regime forfettario, non sono certo strutturati e ciò indipendentemente dai ricavi dichiarati.”

Fattura elettronica, la proposta dell’INT per i forfettari: 1° semestre 2022 senza sanzioni

La proposta è motivata con la richiesta di chiedere minore rigidità e concedere più tempo ai soggetti obbligati: le sanzioni sarebbero applicabili a partire dal 1° gennaio 2023.

L’ulteriore adempimento per i contribuenti si ripercuote, infatti, anche sugli intermediari fiscali, come sottolinea il presidente Riccardo Alemanno:

“Anche gli intermediari fiscali che inevitabilmente saranno, come sempre, direttamente coinvolti nell’ accompagnare i contribuenti interessati verso il ‘nuovo’ obbligo, potranno gestire questa transizione superando l’ingorgo di adempimenti previsti per il mese di giugno”.

Per quanto riguarda i risvolti pratici, Alemanno chiarisce che per contribuenti con un numero di fatture limitate si può utilizzare i sistemi gratuiti dell’Agenzia delle Entrate. Scelta che sarebbe, operativamente parlando, più complessa per i contribuenti con un alto numero di fatture.

A riguardo il presidente Alemanno sottolinea quanto di seguito riportato:

“A chi paventa costi pesanti per i nuovi obbligati, dico che oggi rispetto all’ originaria introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica gli studi e gli stessi contribuenti sono ormai in confidenza con la fatturazione digitale e che per i soggetti con ricavi estremamente contenuti e conseguente minima emissione di fatture, ci sono i sistemi gratuiti messi a disposizione dall’Amministrazione finanziaria. Non sarà un cambiamento indolore, ma più dal punto di vista culturale che economico.”

Nel favorire il cambiamento, sarà necessarie una serie di semplificazioni, che possano facilitare i contribuenti.

Il presidente Alemanno chiarisce ancora:

“D’altra parte non si può fermare il processo di cambiamento, ma non bisogna subirlo, bisogna gestirlo e trarne opportunità. Ovviamente lo Stato deve iniziare parallelamente una politica di vera semplificazione, al fine di non introdurre strumenti e obblighi digitali che anziché semplificare, complicano la vita ai cittadini-contribuenti.”

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