Sempre più ampio il raggio d'azione dell'esenzione IVA per la chirurgia estetica con prescrizione medica: si applica anche alle prestazioni effettuate prime del 17 dicembre 2024
Circa un anno fa il Decreto Anticipi metteva un punto fermo sul trattamento IVA da applicare alle prestazioni di chirurgia estetica dando il via libera all’esenzione con prescrizione medica.
Con la conversione in legge del DL Omnibus, su cui si attende l’approvazione definitiva con l’ok della Camera, si prevede l’applicazione della norma anche ai periodi antecedenti al 17 dicembre scorso, data di entrata in vigore del DL n. 145 del 2023.
Esenzione IVA per la chirurgia estetica sempre più ampia
A lungo dibattuta, la questione dell’IVA sulla chirurgia estetica è stata inquadrata in un chiaro disegno di regole lo scorso anno.
L’articolo 4 quater del Decreto Anticipi ha escluso definitivamente dal perimetro dell’imposta sul valore aggiunto le “prestazioni sanitarie di chirurgia estetica rese alla persona volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute ovvero a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica”, in presenza di una prescrizione medica.
La necessità di fare chiarezza nasce dal fatto che il Decreto IVA già prevedeva, ma in maniera implicita, questo trattamento.
Escludendo dall’imposta sul valore aggiunto “le prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione della persona rese nell’esercizio delle professioni e arti sanitarie”, da un lato apriva la strada all’esenzione, dall’altra vincolava la possibilità di beneficiarne a una serie di complesse valutazioni oggettive e soggettive.
Da quando si applica l’esenzione IVA per la chirurgia estetica?
Il 17 dicembre 2023, con l’entrata in vigore del DL n. 145 del 2023, ha segnato un momento di passaggio tra un panorama più fumoso e una visione più nitida delle regole da applicare.
Ed è proprio su questa data che il Decreto Omnibus, a distanza di circa un anno, interviene.
L’articolo 7 sexies, inserito in sede di conversione in legge, concede il via libera all’esenzione IVA per la chirurgia estetica anche in caso di prestazioni effettuate in un momento precedente e alle stesse condizioni previste dalla normativa ad hoc.
Come si legge nella nuova versione della norma, “non si fa luogo a rimborsi d’imposta”. Ma l’estensione temporale, in ogni caso, ha un costo di 3,5 milioni di euro.
E mentre l’esenzione IVA per la chirurgia estetica dall’anno scorso ad oggi continua a fare passi avanti, sui passi indietro fatti su altri fronti, come l’aumento dell’aliquota prevista per assorbenti e pannolini, al momento non sembrano in arrivo particolari novità.
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