Due anni di DL Covid tra misure fantasma e novità: a che punto siamo con l'attuazione di bonus, agevolazioni e contributi a fondo perduto previsti dai decreti emergenziali? Una panoramica sui tempi: ci sono strumenti che restano ancora in stand by.
Sono passati quasi due anni dal primo DL Covid: il Decreto Cura Italia, approvato il 17 marzo 2020, ha inaugurato una stagione di provvedimenti emergenziali che non accenna a finire. D’altronde le misure di sostegno seguono l’andamento della pandemia e l’ultimo pacchetto di aiuti è stato messo in campo con il Decreto Sostegni ter, approvato il 22 gennaio scorso.
Per sostenere imprese e cittadini c’è ancora bisogno di bonus, contributi a fondo perduto, agevolazioni. E il tempo, in emergenza, è tiranno più che mai.
Ma questi due anni di continui Consigli dei Ministri, di nuove regole e di eccezioni ci hanno insegnato che non sempre le novità hanno una ricaduta immediata.
Pensando a certe misure, che fanno un lungo giro prima di trovare un’applicazione pratica, si potrebbe parafrasare un famoso detto: fatta la legge, trovato lo stallo.
La maggior parte degli strumenti previsti dai decreti emergenziali ha preso vita, ma alcuni ancora aspettano di diventare tangibili.
Due anni di DL Covid tra misure fantasma e novità: a che punto è l’attuazione degli strumenti?
L’approvazione dei diversi DL Covid non è sufficiente per fare in modo che le novità siano operative o accessibili per i diretti beneficiari.
I testi dei decreti legge emergenziali, approvati da marzo 2020, hanno previsto una serie di misure non autoapplicative. Per dirlo in altri termini, gli strumenti messi in campo quasi mai sono stati approvati come pronti all’uso.
È il caso, ad esempio, dei diversi contributi a fondo perduto. I passaggi normativi nella maggior parte quasi sempre hanno rimandato a un decreto attuativo la definizione di modalità di accesso, calcolo degli importi, apertura delle domande.
È chiaro, quindi, che l’approvazione dei provvedimenti non rappresenta un formale passaggio, ma uno step necessario per trasformare le parole in azioni. Senza questo passo in avanti tutto esiste solo in teoria.
Escludendo il Decreto Sostegni ter, il più recente, ci sono ancora 49 misure che potremmo definire “fantasma” dal momento che aspettano da mesi, in alcuni casi anni, di diventare operative.
Una panoramica sui dati reperibili sul portale dell’Ufficio per il Programma di Governo.
Provvedimento emergenziale | Numero di decreti non adottati | Totale previsto |
---|---|---|
Decreto Cura Italia, DL n. 18/2020 | 2 | 31 |
Decreto Liquidità, DL n. 23/2020 | 1 | 6 |
Decreto Rilancio, DL n. 34/2020 | 15 | 132 |
Decreto Agosto, DL n. 104/2020 | 14 | 60 |
Decreto Ristori, L. 176/2020 | 3 | 20 |
Decreto Sostegni, DL n. 41/2021 | 3 | 31 |
Decreto Sostegni bis, DL n. 73/2021 | 12 | 83 |
Decreto Sostegni ter, DL n. 4/2022 | 17 | 18 |
Totale | 66 | 381 |
La compagine guidata da Mario Draghi che ha ereditato dal vecchio schieramento una serie di misure da tradurre in pratica ha mostrato fin dal principio una forte attenzione al problema dei decreti attuativi che rallentano i tempi e che, in emergenza, creano un grave paradosso.
A giugno è stato introdotto un nuovo metodo operativo per accorciare i tempi. E anche se a fine anno sono stati comunicati risultati positivi sulla riduzione dello stock di provvedimenti da adottare, la questione continua a essere rilevante.
Certamente le novità del Decreto Sostegni ter non possono essere inserite tra le misure “fantasma”, è passato troppo poco tempo.
Ma l’ultimo DL Covid ha previsto ancora una volta un gran numero di novità non autoapplicative e in un mese dall’approvazione del testo solo un provvedimento ha visto la luce, quello che riguarda le risorse da destinare alle istituzioni scolastiche per l’acquisto di mascherine FFP2.
L’esigenza dichiarata di sostenere i settori maggiormente colpiti dai due anni di pandemia tramite i contributi a fondo perduto messi in campo cozza con la lentezza delle procedure.
Due anni di DL Covid: da misure fantasma a novità, l’evoluzione delle misure in stallo
In ogni caso non c’è stupore in questa attesa, soprattutto se si pensa che il lavoro sul Decreto Cura Italia di marzo 2020 non è stato ancora concluso.
Tra i provvedimenti non adottati manca il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri previsto dall’articolo 22 bis del DL n. 18 del 17 marzo 2020 per dare forma concreta al “Fondo, per il 2020 per l’adozione di misure di solidarietà per i familiari del personale medico, infermieristico e socio-sanitario, che abbiano contratto, in conseguenza dell’attività di servizio prestata, una patologia alla quale sia conseguita la morte per Covid-19”.
Il 18 febbraio il Ministro della Salute Roberto Speranza con un tweet ha annunciato:
“Abbiamo stanziato 15 milioni di euro per le famiglie dei professionisti sanitari che hanno perso la vita a causa del Covid. È un giusto riconoscimento che l’Italia deve a chi ha svolto il proprio lavoro per tutelare la salute di tutti noi”.
La novità dovrebbe essere contenuta nel Decreto Energia approvato nel Consiglio dei Ministri lo stesso giorno e, stando a quanto si legge nella bozza, si interverrebbe proprio sull’articolo 22 bis del Decreto Cura Italia:
- le parole “una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2020”dovrebbero essere sostituite da “una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022”;
- le parole “all’adozione di iniziative di solidarietà” da “alla corresponsione di speciali elargizioni”;
- le parole “dei familiari” da “del coniuge e dei figli o, in mancanza, dei genitori”.
La responsabilità del Decreto attuativo passerebbe dal Consiglio dei Ministri all’Autorità politica delegata alla famiglia, di concerto con il Ministro della salute.
Con un intervento di questo tipo, una misura “fantasma” diventa una novità: si fa un passo avanti per restare ancora fermi.
Ma l’immobilità assoluta continua per altre misure: è il caso della ripartizione degli aiuti in favore degli artisti, interpreti ed esecutori previsti dall’articolo 185 del Decreto Crescita, dei contributi a fondo perduto per il finanziamento di iniziative finalizzate allo sviluppo di processi produttivi innovativi e dell’agricoltura di precisione o alla tracciabilità dei prodotti con tecnologie blockchain introdotti dall’articolo 222 sempre del DL n. 34 del 2020, e anche dello sconto fiscale sul passaggio di proprietà per la rottamazione auto nell’ambito degli eco incentivi.
Le agevolazioni fantasma non mancano nel Decreto Agosto e Ristori. E si può parlare di stallo anche per i primi due DL Sostegni approvati ormai da mesi.
Su 381 decreti attuativi strettamente legati all’emergenza ne mancano 66: è una parte sicuramente residuale, ma decisamente rilevante.
Le esigenze legate alla pandemia sono imminenti, tangibili e in continua evoluzione. E l’attesa, soprattutto se dura due anni, vanifica anche le migliori intenzioni di intervento.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Due anni di DL Covid tra misure fantasma e novità: a che punto è l’attuazione di aiuti e agevolazioni?