I pensionati con eventuali entrate da lavoro autonomo non cumulabili con la prestazione devono inviare la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre 2024. Va inviata direttamente dal sito dell'INPS
Si avvicina il termine entro il quale i pensionati che nel corso del 2023 hanno percepito redditi da lavoro autonomo, non cumulabili con la prestazione, sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi.
L’INPS nel messaggio del 19 settembre ha fornito tutte le istruzioni per procedere con l’adempimento entro la scadenza del 31 ottobre 2024.
La dichiarazione va trasmessa direttamente online dal sito dell’Istituto previo accesso con credenziali SPID, CIE o CNS.
Pensionati con redditi da lavoro autonomo: dichiarazione entro il 31 ottobre 2024
L’INPS con il messaggio n. 3077, pubblicato il 19 settembre 2024, fornisce tutte le istruzioni necessarie per la presentazione della dichiarazione dei redditi dovuta da alcune categorie di pensionati.
Si tratta dell’adempimento annuale a cui sono tenuti i cittadini e le cittadine titolari di trattamenti pensionistici e che nel corso dell’anno hanno percepito redditi da lavoro autonomo non compatibili con la prestazione che ricevono, secondo quanto previsto dall’art. 10 del Dlgs n. 503/1992, il quale ha introdotto il divieto di cumulare la pensione con le entrate derivanti da questo tipo di attività lavorativa.
Nello specifico, sono tenuti a presentare la dichiarazione tutti i pensionati e le pensionate che non beneficiano di uno dei seguenti trattamenti, esclusi dal divieto di cumulo:
- pensione e assegno di invalidità da prima del 31 dicembre 1994;
- pensione di vecchiaia;
- pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo;
- pensione di anzianità e trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della stessa;
- pensione o assegno di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della stessa, delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni.
“Con riferimento agli assegni di invalidità si ricorda che la disposizione di cui all’articolo 1, comma 42, della legge 8 agosto 1995, n. 335, secondo cui all’assegno di invalidità, nei casi di cumulo con i redditi da lavoro dipendente, autonomo o d’impresa, si applicano le riduzioni di cui alla tabella G allegata alla predetta legge, continua a operare anche nei casi in cui l’assegno di invalidità sia stato liquidato con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni.”
I pensionati che non si trovano nelle condizioni indicate, dunque, sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo, conseguiti nel 2023, entro la scadenza del 31 ottobre 2024.
L’Istituto, inoltre, fornisce chiarimenti in merito ad alcuni casi specifici:
- i titolari di pensione di invalidità e di assegno di invalidità successiva al 1994 non sono assoggettati a tale divieto nel caso in cui nel 2023 abbiano conseguito un reddito da lavoro autonomo pari o inferiore a 7.383,22 euro;
- nel caso in cui i redditi provengano da attività svolte nell’ambito di programmi di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili promosse da enti locali e altre istituzioni pubbliche e private, sono totalmente cumulabili con la pensione;
- i trattamenti pensionistici sono cumulabili anche con le indennità percepite per l’esercizio della funzione di giudice di pace, i gettoni di presenza percepiti dagli amministratori locali, con indennità legate a cariche pubbliche elettive, con i redditi legati alle funzioni di giudice onorario aggregato e giudice tributario e quelli dei sacerdoti.
Nel messaggio n. 3077, disponibile di seguito, l’INPS fornisce dettagli anche in merito alla dichiarazione per i pensionati di inabilità/invalidità iscritti alla Gestione dipendenti pubblici, iscritti all’INPGI e per quelli che svolgono lavoro sportivo.
I redditi da lavoro autonomo, specifica l’Istituto, devono essere dichiarati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali e al lordo delle ritenute erariali. Quelli derivanti da attività d’impresa, invece, devono essere dichiarati anche al netto di eventuali perdite deducibili imputabili all’anno di riferimento.
Pensionati con redditi da lavoro autonomo: come inviare la dichiarazione
I pensionati tenuti all’adempimento entro la scadenza del 31 ottobre 2024 possono procedere all’invio della dichiarazione direttamente online dal sito dell’INPS.
Dopo aver effettuato l’accesso all’area riservata con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, sarà necessario selezionare nel motore di ricerca la voce “La dichiarazione della situazione reddituale (RED)” dall’elenco “Prestazioni e servizi”.
Nel pannello successivo occorre scegliere la campagna di riferimento: 2024 per la dichiarazione dei redditi 2023.
L’INPS ricorda che i pensionati tenuti all’adempimento che non inviano la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo entro la scadenza del 31 ottobre 2024, saranno sanzionati.
Dovranno procedere al versamento, all’Ente previdenziale di appartenenza, una somma pari all’importo annuo della pensione percepita nel 2023. Questa sarà prelevata sulle rate di pensione dovute al trasgressore.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensionati con redditi da lavoro autonomo: dichiarazione entro il 31 ottobre 2024