Detrazione retta casa di riposo 2023 nel modello 730: lo sconto IRPEF del 19 per cento spetta anche per le spese sostenute per familiari non a carico. L’agevolazione diventa una deduzione in caso di persone con disabilità. Dai limiti di reddito all'importo massimo di cui si può beneficiare, le istruzioni per la compilazione fornite dall’Agenzia delle Entrate
Come previsto dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, anche le spese sostenute nel corso del 2022 per l’assistenza personale danno diritto allo sconto IRPEF del 19 per cento.
Il modello 730 per beneficiare della detrazione della retta per la casa di riposo e RSA 2023 va trasmesso entro la scadenza del prossimo 2 ottobre.
In caso di soggetti disabili l’agevolazione si trasforma in una deduzione, al posto dello sconto IRPEF sarà possibile escludere le spese sostenute dal reddito complessivo su cui effettuare il calcolo dell’importo dovuto.
Le rette degli istituti di ricovero consentono una riduzione della somma dovuta sia nel caso in cui siano state pagate per un familiare a carico che per uno non a carico.
Ad ogni modo, la detrazione spetta solamente per la spesa che riguarda i servizi strettamente connessi all’assistenza, sono escluse, infatti, gli importi relativi ad altre prestazioni rese.
Una panoramica sulle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.
Detrazione retta casa di riposo e RSA 2023: istruzioni e spese da inserire nel modello 730
Per poter beneficiare di questo tipo di agevolazione, in linea generale, è necessario valutare le condizioni di salute della persona che beneficia delle cure della casa di riposo.
In base a tale criterio, infatti, si può ottenere una detrazione oppure una deduzione:
- per i soggetti non autosufficienti, anche non fiscalmente a carico, è prevista la detrazione del 19 per cento con il limite di spese fino a 2.100 euro e con un reddito non superiore a 40.000 euro;
- per i soggetti disabili è prevista una deduzione dei costi.
Dal 2020, inoltre, per tutti gli sconti IRPEF accessibili tramite il modello 730, i pagamenti in contanti non danno diritto alla riduzione dell’imposta. L’unica eccezione all’obbligo di tracciabilità è dato dalle seguenti spese:
- acquisto di medicinali;
- dispositivi medici;
- prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche;
- prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.
Detrazione retta casa di riposo e RSA 2023, nel modello 730 le spese sostenute anche per i familiari non a carico
Per poter beneficiare della detrazione IRPEF del 19 per cento è necessario che il soggetto destinatario dell’assistenza non sia autosufficiente a causa di patologie. I soggetti non autosufficienti sono coloro che necessitano di sorveglianza continua o che non sono in grado di gestire in autonomia atti di vita quotidiana:
- assumere alimenti;
- espletare le funzioni fisiologiche;
- provvedere all’igiene personale;
- deambulare;
- indossare gli indumenti.
La condizione di non autosufficienza deve risultare da una certificazione medica.
Per quanto riguarda la detrazione per la retta della casa di riposo, l’agevolazione è accessibile laddove le prestazioni sono essere rese da:
- addetti all’assistenza personale;
- casa di cura o di riposo;
- cooperativa di servizi;
- agenzia interinale.
Si ha diritto a beneficiare di una detrazione del 19 per cento per la retta della casa di riposto che riguarda:
- lo stesso contribuente che presenta la dichiarazione dei redditi;
- un familiare a carico;
- un familiare non a carico.
Detrazione retta casa di riposo 2023 nel modello 730: requisiti e limiti
Ai fini della detrazione è necessario rispettare i seguenti limiti:
- la detrazione deve essere calcolata su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro;
- il reddito complessivo del contribuente che ne usufruisce non deve superare i 40.000 euro, considerando anche il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca.
Per poter beneficiare della detrazione è necessario essere in possesso della documentazione che evidenzi gli estremi anagrafici e il codice fiscale di chi effettua il pagamento e di chi presta l’assistenza.
Devono essere certificati in maniera distinta i corrispettivi riferiti all’assistenza rispetto a quelli riferibili ad altre prestazioni fornite dall’istituto ospitante.
Oltre a questo, se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta vanno indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.
In ogni caso il limite dei 2.100 euro si riferisce al singolo contribuente a prescindere dal numero delle persone cui si riferisce l’assistenza.
Di seguito due esempi pratici:
- se un contribuente ha sostenuto spese per sé e per un familiare, l’importo da indicare non può superare comunque i 2.100 euro;
- se più familiari hanno sostenuto spese per assistere lo stesso familiare, il limite massimo di 2.100, euro deve essere ripartito tra i contribuenti che hanno sostenuto la spesa.
Detrazione retta casa di riposo 2023: le istruzioni per la compilazione del modello 730
Per quanto riguarda la compilazione del modello 730/2023, come si legge nelle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, le spese per addetti all’assistenza personale sono caratterizzate dal codice 15 e vanno inserite nel quadro E, “sezione I- spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19, del 26, del 30 e del 35 per cento”, nei righi da E8 a E10.
Il codice va indicato nella colonna 1, mentre i costi sostenuti nella colonna 2.
Una sintesi della documentazione da conservare è disponibile nella tabella seguente.
Deduzione casa di riposo per disabili nel modello 730/2023: quali costi della retta danno diritto all’agevolazione
Un caso diverso è rappresentato dall’agevolazione che spetta nel caso in cui la retta per la casa di riposo sia pagata per garantire assistenza a soggetti disabili.
In questo caso, infatti, è possibile beneficiare di una deduzione.
Le spese sostenute per l’assistenza vengono sottratte al reddito complessivo, che quindi si riduce, su cui poi si calcola l’imposta dovuta.
La deduzione è prevista nel caso in cui a beneficiare delle cure siano persone che hanno una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva che causa difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa e determina un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
Lo stato di disabilità deve essere riconosciuto dalla Commissione medica, istituita ai sensi dell’articolo 4 della Legge n. 104 del 1992, o da altre commissioni mediche pubbliche che hanno l’incarico di certificare l’invalidità civile, di lavoro o di guerra.
Come per la detrazione, le somme si possono dedurre se sono state sostenute per i seguenti familiari, anche se non risultano fiscalmente a carico:
- coniuge;
- generi e nuore;
- figli, compresi quelli adottivi;
- suoceri e suocere;
- discendenti dei figli;
- fratelli e sorelle (anche unilaterali);
- genitori (compresi quelli adottivi);
- nonni e nonne.
L’importo a cui si applica l’agevolazione va indicato nella “SEZIONE II - Spese e oneri” per i quali spetta la deduzione dal reddito complessivo del modello 730/2023 e in particolare nel rigo E25 “Spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità”.
Anche in questo caso, l’agevolazione non si applica a tutto l’importo della retta pagata, ma solo alla quota che riguarda le spese mediche e paramediche di assistenza specifica. La parte di spesa deve risultare in maniera distinta all’interno della documentazione.
Tutti i dettagli nelle istruzioni per la compilazione del modello 730/2023,che va trasmesso entro la scadenza del 2 ottobre 2023.
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