Ci sono ancora circa 10 giorni di tempo per aderire alla definizione agevolata delle liti pendenti: la scadenza è fissata al 30 settembre che, cadendo di sabato, slitta al 2 ottobre. Dal direttore dell'Agenzia delle Entrate arrivano i primi numeri: 17.000 domande presentate, ma si attende un sprint di richieste nelle ultime ore utili
Secondo il calendario della tregua fiscale, modificato in corso d’anno, si avvicina la scadenza per aderire alla definizione agevolata delle liti pendenti. La data da rispettare è fissata al 30 settembre che, cadendo di sabato, slitta automaticamente al 2 ottobre.
Nelle ultime giornate utili, anzi nelle ultime ore, arriverà una mole importante di richieste: sono queste le previsioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, intervenuto il 20 settembre all’evento Telefisco che è stato organizzato dal quotidiano IlSole24Ore.
Le domande già presentate all’Amministrazione finanziaria hanno superato quota 17.000.
Definizione agevolata liti pendenti in scadenza: ultimo sprint per le domande
La possibilità di definire in maniera agevolata le controversie attribuite alla giurisdizione tributaria, in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, è una delle strade tracciate dalla tregua fiscale 2023 per mettersi in regola con il Fisco.
La definizione agevolata riguarda le liti pendenti al 1° gennaio 2023 in ogni stato e grado del giudizio, compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio.
Per aderire c’è tempo fino alla scadenza del 30 settembre che, però, coincidendo con il fine settimana viene spostata al 2 ottobre.
Il 5 luglio scorso l’Agenzia delle Entrate, in base alle novità introdotte dal Decreto Bollette, ha aggiornato il modello da utilizzare: per ogni controversia da definire è necessario inviare una specifica istanza.
Il numero di richieste, secondo le previsioni del direttore Ruffini, crescerà in maniera importante proprio in questi ultimi giorni utili per procedere:
“Finora abbiamo ricevuto oltre 17.000 domande ed è un dato assolutamente provvisorio, anche perché l’esperienza ci insegna che sarà proprio nell’ultimo quarto d’ora dell’ultimo giorno che si riverseranno le domande. Avvicinandoci alla scadenza cresceranno, non dico esponenzialmente, ma in maniera assolutamente significativa. Ho fatto l’avvocato per molti anni e so che, se noi professionisti possiamo aspettare, spesso interveniamo all’ultimo.”
Ha dichiarato al quotidiano economico IlSole24Ore.
Per mettersi in regola, sempre entro la stessa scadenza del 30 settembre, è necessario procedere con il pagamento di un importo pari al valore della controversia o della prima rata.
Il costo cambia a seconda del grado e dell’esito del giudizio: per cifre superiori a 1.000 euro è possibile anche rateizzare le somme scegliendo l’opzione mensile o trimestrale.
Percentuale somme dovute | Grado ed esito del giudizio |
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90 per cento | ricorsi iscritti in primo grado |
40 per cento | In caso di soccombenza della competente Agenzia con pronuncia di primo grado |
15 per cento | In caso di soccombenza della competente Agenzia con pronuncia di secondo grado |
5 per cento | liti pendenti innanzi alla Cassazione, se il Fisco ha perso tutti i precedenti gradi di giudizio |
15 per cento | Per le controversie relative soltanto a sanzioni non collegate a tributi, se l’Agenzia è soccombente nell’ultima o unica pronuncia |
40 per cento | Per le controversie relative soltanto a sanzioni non collegate a tributi, nei casi diversi dal precedente |
In caso di liti pendenti che riguardano solo sanzioni collegate a tributi, non c’è nulla da versare se i relativi tributi sono stati definiti, anche con altre modalità.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Definizione agevolata liti pendenti in scadenza, Ruffini: sprint di domande nelle ultime ore utili