Coronavirus, con il comunicato stampa del 4 marzo 2020 le associazioni degli iscritti all'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili chiedono la sospensione degli atti impositivi previdenziali e tributari fino al termine dello stato di emergenza sanitaria. Le ragioni della richiesta sono spiegate nella comunicazione congiunta.
Coronavirus, a seguito del decreto del 4 marzo 2020 del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, le associazioni degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili chiedono la sospensione degli atti impositivi previdenziali e tributari fino al termine dello stato di emergenza sanitaria.
A renderlo noto è il comunicato stampa congiunto dello stesso giorno del provvedimento del Governo.
Il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, afferma inoltre che è necessario prevedere una sospensione anche per tutti i termini processuali ed in tutto il territorio nazionale.
Coronavirus, le associazioni dell’ODCEC chiedono la sospensione degli atti impositivi: il comunicato congiunto
Dopo i provvedimenti presi dal Governo il 4 marzo 2020 per far fronte al fenomeno del coronavirus le associazioni di categoria degli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili fanno richiesta di una sospensione degli atti impositivi previdenziali e tributari fino alla fine dello stato di emergenza sanitaria.
A rendere concreta la richiesta è il comunicato congiunto di ADC, AIDC, ANC, ANDOC, FIDDOC, SIC, UNAGRACO, UNGDCEC e UNICO.
- Associazioni dell’ODCEC - Comunicato stampa del 4 marzo 2020
- Richiesta di sospensione degli atti impositivi, in materia previdenziale e tributaria, fino alla cessazione dello stato di emergenza sanitaria.
Nel comunicato si legge la seguente richiesta:
“la sospensione degli atti impositivi, in materia previdenziale e tributaria, ed in specie di quelli aventi valenza esecutiva, pendenti alla data odierna o successivamente emessi ed insorti, con rinvio di ogni termine sostanziale, di pagamento o di impugnazione nonché processuale, connesso a tali atti sino alla cessazione dello stato di emergenza sanitaria.”
Il provvedimento richiesto, come spiegano le associazioni nel comunicato, è la diretta conseguenza di una serie di premesse legate alle conseguenze negative del fenomeno virale:
- la situazione di disagio in cui versano gli uffici pubblici, in particolare quelli dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia Entrate Riscossione, a causa dell’accesso contingentato agli stessi, imposto per ragioni sanitarie;
- le disposizioni del DPCM del 4 marzo 2020 e le ripercussioni sui medesimi uffici;
- in presenza di atti impositivi, la necessaria interlocuzione personale presso i medesimi uffici per esercizio del diritto alla difesa del contribuente nella fase precontenziosa, contenziosa ed esecutiva;
- i termini decadenziali precisi e perentori;
- il rischio che in presenza di atti esecutivi l’impossibilità o anche solo la difficoltà di accesso agli uffici preposti può tradursi in un grave danno ingiusto per i contribuenti;
- le circostanze di contingenza che determinano un complessivo aggravio delle condizioni di gestione delle imprese;
- la facoltà dell’art. 9 dello Statuto dei Diritti del Contribuente di sospendere obblighi tributari, inclusi i versamenti, nel caso in cui il tempestivo adempimento degli obblighi tributari sia impedito da cause di forza maggiore;
- l’evidenza della sussistenza di cause di forza maggiore.
Coronavirus, le associazioni dell’ODCEC chiedono la sospensione degli atti impositivi: le richieste di Miani
Nello stesso giorno dei provvedimenti presi dal Governo per fronteggiare il coronavirus e del comunicato congiunto delle associazioni di settore per richiedere la sospensione degli atti impositivi previdenziali e tributari fino alla fine dello stato di emergenza, anche il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, formula una specifica richiesta di intervento all’esecutivo.
Massimo Miani dichiara che:
“Il diffondersi della situazione di emergenza legata al Coronavirus impone anche per i processi tributari il rinvio di ufficio delle udienze già fissate nonché una moratoria sulla fissazione di nuove udienze e la sospensione di tutti i termini processuali. Un provvedimento che deve riguardare non solo i contribuenti o i professionisti aventi sede nei comuni delle cosiddette zone rosse, ma quelli di tutto il territorio nazionale”
Come sottolinea il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti il processo tributario è l’unico escluso dal decreto legge numero 9 del 2020.
La richiesta è motivata dalla necessità di bilanciare la sicurezza sanitaria con le attività di difesa dei contribuenti:
“La richiesta nasce dalla ovvia constatazione che soltanto un provvedimento di questa natura può garantire ai professionisti abilitati a difendere dinanzi alle commissioni tributarie di tutto il Paese, nonché agli organi giudicanti e al personale di segreteria le condizioni minime di sicurezza utili al contenimento di un’ulteriore diffusione del contagio, nonché il tempo necessario a porre in essere le attività di difesa in favore dei contribuenti per effetto dell’emergenza in corso.”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Coronavirus, sospensione atti impositivi: il comunicato delle associazioni dell’ODCEC