Congedo matrimoniale Inps: ecco il modulo per fare domanda e tutte le regole su durata e richiesta dell'assegno.
Congedo matrimoniale Inps: per la richiesta dell’assegno riconosciuto di diritto in caso di matrimonio i lavoratori sono tenuti a presentare il modulo Inps compilato in ogni sua parte e a comunicare con congruo anticipo l’assenza al datore di lavoro.
Il congedo matrimoniale permette ai lavoratori che ne fanno richiesta e che consegnano il modulo Inps di fruire di un massimo di 15 giorni di assenza retribuita dal lavoro. Si ha diritto al congedo retribuito soltanto in caso di matrimonio che abbia anche validità civile, può essere richiesto anche in caso di seconde nozze a seguito di divorzio o vedovanza.
L’assegno è corrisposto per 7 giorni dall’Inps e per la restante parte dal datore di lavoro, salvo casi specifici in cui la retribuzione è interamente a carico dell’azienda.
Il congedo matrimoniale viene riconosciuto dall’Inps e dal datore di lavoro a tutti i lavoratori dipendenti assunti almeno per un settimana dalla data del matrimonio e che si assentano dal lavoro nei 30 giorni successivi alla data di celebrazione del matrimonio. Possono richiederlo anche i lavoratori disoccupati, in maternità e malattia e per effetto della Legge Cirinnà il diritto al congedo matrimoniale Inps è riconosciuto anche alle coppie contraenti unione civile.
Di seguito il modulo Inps da compilare, con l’indicazione di quando deve essere consegnato, durata e regole da seguire per ricevere l’assegno di congedo matrimoniale.
Congedo matrimoniale Inps: come fare domanda
- Congedo matrimoniale - modulo domanda Inps
- Scarica e compila il modulo di domanda per richiedere il congedo matrimoniale Inps
Il modulo per la richiesta dell’assegno di congedo matrimoniale Inps deve essere consegnato dal lavoratore al proprio datore di lavoro entro 60 giorni dalla fruizione del periodo di congedo.
Insieme al modulo Inps per la richiesta dell’assegno è necessario consegnare il certificato di matrimonio o lo stato di famiglia con i dati del matrimonio. Se non è possibile produrre la certificazione nei termini, si può presentare un certificato rilasciato dall’autorità religiosa o una dichiarazione sostitutiva autenticata, purché successivamente si provveda a consegnare la documentazione prescritta.
Per i lavoratori disoccupati o richiamati alle armi la domanda di congedo matrimoniale dovrà essere inviata online sul sito Inps, tramite Contact Center Integrato o tramite enti di Patronato.
Non si tratta tuttavia dell’unico adempimento in capo al lavoratore: l’assegno Inps per il congedo matrimoniale è anticipato dal datore di lavoro e pertanto il lavoratore che intende fruire del congedo matrimoniale retribuito dovrà presentare richiesta anche al datore di lavoro prima della fruizione dello stesso.
Cerchiamo di chiarire come funziona il congedo matrimoniale, spiegando chi può richiederlo, qual è la durata e quali sono gli adempimenti in capo al lavoratore.
Congedo matrimoniale: chi può richiederlo?
In linea generale tutti i lavoratori dipendenti che si sposano o le parti contraenti unione civile hanno diritto al congedo matrimoniale Inps e alla quota di assegno corrisposta obbligatoriamente dal datore di lavoro.
Hanno diritto all’assegno di congedo matrimoniale Inps gli operai, apprendisti, lavoratori a domicilio, marittimi di bassa forza, dipendenti di aziende industriali, artigiane, cooperative che rispettano i seguenti requisiti:
- contraggono matrimonio civile o concordatario;
- possono far valere un rapporto di lavoro da almeno una settimana;
- fruiscono del congedo entro 30 giorni dalla celebrazione del matrimonio;
- siano in grado, seppure lavoratori disoccupati, di dimostrare che nei 90 giorni precedenti al matrimonio hanno lavorato per almeno 15 giorni alle dipendenze di aziende industriali, artigiane o cooperative;
- non siano in servizio per malattia, sospensione del lavoro, richiamo alle armi, fermo restando l’esistenza del rapporto di lavoro.
Si ha diritto al congedo matrimoniale anche in caso di matrimonio contratto all’estero da residenti in Italia prima del matrimonio, ma soltanto in caso di nozze o unione civile con validità anche per la legge italiana.
Non si ha diritto al congedo matrimoniale nel caso di matrimonio soltanto religioso; l’assegno è corrisposto per tutti gli eventi con effetti civili. In virtù di tale principio si ha diritto al congedo anche in caso di seconde nozze a seguito di divorzio o causa vedovanza.
Congedo matrimoniale: quanti giorni dura e chi paga l’assegno
I lavoratori che rientrano tra i casi sopra elencati hanno diritto a 15 giorni di congedo matrimoniale che vengono pagati in parte dall’Inps e in parte dal datore di lavoro.
L’assegno di congedo matrimoniale Inps viene erogato per 7 giorni, durante i quali maturano tutti gli elementi di retribuzione e di anzianità lavorativa, come ferie e TFR.
La restante quota dell’assegno è invece erogata dal datore di lavoro che deve per obbligo integrare l’indennità Inps fino a garantire la retribuzione ordinaria per i 15 giorni di congedo matrimoniale spettante al lavoratore.
Non sempre tuttavia è l’Inps che paga l’assegno di congedo matrimoniale. Nei seguenti casi l’obbligo di retribuzione è interamente a carico del datore di lavoro:
- aziende industriali, artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco con qualifica di impiegati, apprendisti impiegati e dirigenti;
- aziende agricole;
- commercio, credito e assicurazioni;
- enti locali e statali;
- aziende che non versano il relativo contributo alla Cassa Unica Assegni Familiari ( CUAF).
Congedo matrimoniale: la richiesta al datore di lavoro
La richiesta di congedo matrimoniale deve essere fatta dal lavoratore con congruo anticipo al proprio datore di lavoro.
Di norma la richiesta va fatta almeno 6 giorni prima dalla celebrazione del matrimonio e il periodo di congedo parentale dovrà essere fruito immediatamente dopo le nozze ma, in caso di impossibilità, entro i 30 giorni dall’evento.
Alcuni CCNL stabiliscono che la richiesta di congedo matrimoniale venga fatta al datore di lavoro almeno 10 giorni prima dalla data del matrimonio e pertanto in ogni caso è bene consultare cosa prevede il contratto di categoria del proprio settore.
Come ribadito più volte, la richiesta del congedo matrimoniale al datore di lavoro dovrà essere fatta prima della fruizione dello stesso e dovrà essere indicata la data delle nozze e il periodo in cui si intende fruire dei 15 giorni di congedo retribuito.
Ricordiamo inoltre che il modulo di congedo matrimoniale Inps dovrà essere consegnato al datore di lavoro corredato con certificato di nozze o altro documento equiparabile che attesti la celebrazione civile del matrimonio.
Congedo matrimoniale in caso di disoccupazione, malattia o maternità
La richiesta di congedo matrimoniale Inps può essere fatta anche dai lavoratori in disoccupazione. In questo caso la domanda dovrà essere inviata online direttamente all’Istituto allegandovi:
- la dichiarazione comprovante lo stato di disoccupato alla data del matrimonio o la relativa documentazione;
- la dichiarazione comprovante lo stato di coniugato e contenente gli estremi del matrimonio;
- la dichiarazione relativa al rapporto di lavoro non impiegatizio, di almeno 15 giorni nei 90 precedenti la data del matrimonio, alle dipendenze di aziende industriali, artigiane e cooperative;
- la copia dell’ultima busta paga.
Tuttavia, il congedo matrimoniale Inps non è cumulabile con la Naspi, l’indennità di disoccupazione: al lavoratore verrà erogato l’assegno di congedo matrimoniale in quanto economicamente più conveniente.
Stessa cosa in caso di malattia o maternità. Il lavoratore è tenuto a seguire in questo caso la procedura ordinaria - ovvero richiesta preventiva al datore di lavoro e consegna della domanda di congedo matrimoniale Inps entro 60 giorni dall’assenza dal lavoro; il congedo matrimoniale sostituisce l’indennità di maternità o malattia in quanto più favorevole.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Congedo matrimoniale Inps: come fare domanda