Concorso Sud parte 2, bando in autunno: il ministro per la Pubblica Amministrazione ha annunciato alla Camera l'intenzione di promuovere in autunno una nuova selezione di tecnici per l'applicazione del PNRR nelle regioni meridionali. Nel dibattito in aula è stata messa sotto accusa la riforma dei concorsi dettata dal Decreto 44/2021 perché la preselezione per titoli ed esperienze professionali scoraggerebbe i giovani neolaureati e i disoccupati.
Concorso Sud parte 2, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha annunciato durante il “question time” del 14 luglio alla Camera l’intenzione della Funzione Pubblica di organizzare una nuova selezione per l’autunno al fine di coprire i posti non occupati con il precedente bando.
Si tratta in pratica dei quasi 2.000 posti a tempo determinato da mettere a disposizione delle amministrazioni del Mezzogiorno per l’attuazione del PNRR, rimasti vacanti soprattutto per i profili tecnici più specializzati.
L’occasione dell’annuncio è stata offerta dall’interrogazione parlamentare al ministro avanzata dalla deputata del M5S Roberta Alaimo proprio sul mancato successo del Concorso Sud in termini di partecipazione.
Un fenomeno che peraltro accomuna questo bando anche ad altri recenti concorsi pubblici e che ha fatto parlare di un generale fallimento della riforma determinata dal cosiddetto decreto “Sblocca Concorsi”.
Per capirne meglio le ragioni è necessario però fare un breve “riassunto delle puntate precedenti”.
Concorso Sud, i numeri del flop
Innanzitutto, è necessario ricordare in breve i numeri della bassa partecipazione al concorso per 2.800 posti a tempo determinato da inviare presso le amministrazioni pubbliche del Sud in attuazione del Recovery Plan.
Sui 2.800 posti messi a bando, in effetti i vincitori che verranno assunti sono risultati solo 821, mentre 1.484 candidati nel complesso sono stati giudicati idonei e rimarranno pertanto in graduatoria. Tuttavia anche considerando soltanto gli idonei la copertura dei posti è del 53 per cento.
Come ammesso da Brunetta in aula la “scopertura maggiore è avvenuta proprio sui profili tecnici, sugli ingegneri, sulle specializzazioni” e in effetti i profili professionali per i quali sono stati trovati occupati meno posti sono:
- funzionario esperto tecnico, idonei 167 candidati su 1.412 posti, con una copertura del 11.8 per cento;
- esperto in gestione, rendicontazione e controllo, idonei 196 candidati su 918 posti a bando, con una copertura del 21,4 per cento;
- funzionario esperto analista informatico, idonei 112 candidati su 124 posti, con una copertura del 90,3 per cento.
A fronte di questa situazione, il Ministro Brunetta ha difeso la sua miniriforma sull’accelerazione dei concorsi pubblici prodotta dal Decreto 44/2021 e ha rilanciato il proposito di un nuovo concorso Sud:
“Un flop? Si potrebbe anche dire che il concorso è stato serio, rigoroso, e che ha dato origine alla copertura di quasi la metà dei posti disponibili. Le do una notizia: stiamo rilanciando un nuovo concorso per coprire tutti i posti in autunno”.
Concorso Sud, le cause della bassa partecipazione
Ma di cosa è stata accusata la riforma Brunetta dei concorsi?
A detta della deputata Alaimo tra le cause della bassa partecipazione a questo concorso ci sarebbe la preselezione per titoli ed esperienze professionali dei candidati ammessi alle prove che di fatto escluderebbe i giovani neolaureati o le persone in cerca di una prima occupazione.
“Una scelta del Ministero da noi fortemente contrastata, perché ha portato al risultato fallimentare del concorso, impedendo di fatto ai giovani laureati, che non potevano di certo vantare pregresse esperienze professionali, di poter partecipare alle prove”, ha commentato la deputata del M5S.
Accuse respinte al mittente da Brunetta per il quale il concorso impostato dal precedente governo non prevedeva proprio la partecipazione di giovani e disoccupati, ma di professionisti.
Il Ministro ha invece ammesso la necessità di riflettere sulla correttezza di un bando che ha previsto l’assunzione di tecnici specializzati, offrendo retribuzioni medio-basse e a tempo determinato.
Peraltro, ha ammesso Brunetta, “molto probabilmente dovremo cambiare modo di offrire occasioni di lavoro, tipologie e specializzazioni, anche alla luce del PNRR prossimo venturo, proprio per incontrare una domanda che attualmente non c’è.
Non solo per questo concorso. Tutti i concorsi che si stanno svolgendo in Italia in questo momento stanno avendo risultati simili: bassa affluenza e bassa idoneità”.
Un motivo in più forse per cambiare i criteri di selezione del personale pubblico in un momento il quale si sta verificando un grave deficit di organico.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Flop Concorso Sud, Brunetta annuncia un nuovo bando per l’autunno