Presentato l'emendamento del governo al decreto superbonus. ANC chiede di riconsiderare la possibilità di remissione in bonis per la regolarizzazione delle comunicazioni all'Agenzia delle Entrate con errori
Nessuna remissione in bonis nell’emendamento del governo presentato in Commissione Finanze del Senato, nel corso dell’iter di conversione del decreto n. 39/2024.
L’Associazione nazionale commercialisti chiede di riconsiderare urgentemente la posizione per permettere la regolarizzazione di comunicazioni presentate con errori o omissioni.
La richiesta nel comunicato stampa di oggi, 13 maggio 2024.
Comunicazione crediti superbonus: ANC chiede la remissione in bonis
Il decreto n. 39/2024 ha bloccato in via definitiva la possibilità di inviare comunicazioni all’Agenzia delle Entrate in merito a crediti del superbonus e dei vari bonus edilizi oltre la scadenza dello scorso 4 aprile.
Per le spese sostenute nell’anno d’imposta 2023 non è infatti stata nuovamente prevista la remissione in bonis, la possibilità di regolarizzare la situazione nel caso di omesse o errate comunicazioni.
Lo strumento avrebbe permesso di provvedere alla regolarizzazione dell’adempimento anche oltre la scadenza del 4 aprile 2024 e fino al 18 ottobre prossimo.
Nell’emendamento presentato dal governo sulla legge in Commissione Finanze del Senato non è stata tuttavia inserita tale possibilità.
Con il comunicato stampa di oggi, 13 maggio, l’ANC chiede di riconsiderare la scelta.
La proposta è quella di riaprire i termini per la remissione in bonis per le comunicazioni di cessione con errori formali, ad esempio nel codice identificativo della tipologia di intervento o nei codici fiscali di cedente e cessionario.
Tale possibilità non sarebbe prevista per l’importo della spesa e del credito, così da non avere conseguenze sui conti pubblici.
A riguardo il presidente Cuchel ha sottolineato quanto di seguito riportato:
“Auspichiamo un cambiamento di rotta in tal senso che permetterebbe ai colleghi di tutta Italia, che a pochi giorni dalla scadenza hanno subito l’ennesima modifica normativa in materia, di rettificare eventuali comunicazioni non corrette, ponendo rimedio a errori sostanziali ma che non impattano sul bilancio dello stato, oggi rettificabili solo con l’invio di una nuova comunicazione, non essendo percorribile la strada della correzione degli errori formali prevista dalla circolare dell’Agenzia delle entrate n. 33/E del 2022”.
Anche se al momento non sembra esserci spazio per una modifica normativa in tal senso, si dovrà attendere la conclusione dell’iter parlamentare della legge di conversione del DL n. 39/2024, che dovrà terminare entro il 29 maggio prossimo.
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