Cartelle esattoriali: ammontano a 955 miliardi di euro i debiti con l'Agenzia delle Entrate Riscossione. Sono 17,4 milioni i contribuenti italiani che hanno un «conto aperto» con il Fisco. Circa il 40% delle somme è difficilmente recuperabile. La panoramica del direttore Ernesto Maria Ruffini sul cosiddetto magazzino dei crediti AdER durante l'audizione alla Camera del 22 aprile 2020.
Cartelle esattoriali: a quanto ammontano i debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione dei contribuenti italiani? Si tratta di un patrimonio di 954,7 miliardi di euro che si è accumulato negli ultimi 20 anni. Circa il 40% non è più recuperabile, o almeno risulta improbabile che ciò accada.
A guidare la panoramica sul magazzino dei crediti AdER ancora da riscuotere è il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini durante l’audizione con la Commissione Finanze e Attività produttive della Camera dei Deputati del 22 aprile 2020.
Lo spunto arriva dal focus sull’articolo 68 del DL Cura Italia che interviene sui termini di presentazione delle comunicazioni di inesigibilità: per i ruoli consegnati nell’anno 2018, nell’anno 2019 e nell’anno 2020, la scadenza è stabilita, rispettivamente, entro il 31 dicembre 2023, 2024 e 2025. Passando da triennale a quinquennale.
Cartelle esattoriali: 955 miliardi di debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione
L’intervento necessario è stato necessario, per evitare che proprio in questo momento di emergenza sanitaria ma anche economica l’Agenzia delle Entrate Riscossione dovesse intensificare la sua attività.
Ma che lascia “irrisolto il problema della costante crescita del c.d.“magazzino” dei crediti ancora da riscuotere”, sottolinea Ernesto Maria Ruffini.
La questione ha un valore di 954,7 miliardi di euro, accumulato dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2019. Si tratta di una cifra netta, cioè non considera alcune voci annullate in seguito a provvedimenti, come saldo e stralcio o rottamazione, adottati in questa finestra temporale.
I debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione riguardano una platea di circa 17,4 milioni di contribuenti. La grande mole di cartelle esattoriali che affolla il magazzino riguarda perlopiù gli impegni col Fisco, ma non solo:
- l’83,4% riguarda crediti di natura erariale affidati alla riscossione da Agenzia delle
Entrate, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Agenzia del Demanio o da altri Enti Statali (Ministeri, Prefetture, ecc.); - 13,1% a crediti di natura contributiva o previdenziale affidati dall’INPS e dall’INAIL;
- per il 1,9% a crediti affidati dai Comuni;
- il restante 1,6% da crediti affidati da altre tipologie di enti impositori (Regioni, Casse di previdenza, Camere di commercio, Ordini professionali ecc.).
La maggior parte dei contribuenti interessati, il 45,4%, ha debiti residui inferiori a 1.000 euro.
La fetta più ampia della platea ha la responsabilità sulla somma più esigua: le cartelle sotto i 1.000 euro compongono solo l’1,8% del valore complessivo.
La parte più importante del magazzino dei crediti AdER è composta da debiti residui superiori a 500.000 euro, che interessano però solo l’1,3% dei contribuenti.
Cartelle esattoriali, il 40% dei debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione difficilmente sarà sanato
Non solo dati nella panoramica di Ernesto Maria Ruffini durante l’audizione del 22 aprile 2020 presso la Camera dei Deputati, ma un’analisi:
“L’anomalo valore complessivo del “magazzino” residuo è essenzialmente dovuto alle ripetute proroghe dei termini di presentazione delle comunicazioni di inesigibilità, intervenute sin dai primi anni 2000”.
Sottolinea il direttore che descrive la questione come una problema stratificato e difficile da risolvere:
“Peraltro, anche le misure straordinarie di definizione agevolata e di annullamento delle posizioni inferiori ai 1000 euro affidate dal 2000 al 2010, introdotte nell’ultimo triennio, non hanno significativamente intaccato il volume complessivo dei crediti residui ancora da riscuotere”.
E nelle stese previsioni del direttore dell’AdE oltre 450 miliardi di euro di debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, o crediti se si cambia punto di vista, non saranno mai recuperati.
Circa il 40% del totale risulta come “difficilmente esigibile”. Perché? In alcuni casi i tentativi potrebbe essere del tutto vani:
- 153,1 miliardi di euro sono dovuti da soggetti falliti;
- 118,9 miliardi di euro è il valore delle somme che persone decedute e imprese cessate devono al Fisco;
- 109,5 miliardi dovrebbe arrivare da nullatenenti.
E inoltre, come si legge nel testo dell’audizione, per 68,8 miliardi di euro “l’attività di riscossione è sospesa per provvedimenti di autotutela emessi dagli enti creditori, in forza di sentenze dell’autorità giudiziaria”. In questo importo finale rientrano anche le quote oggetto di richieste di accesso alla definizione agevolata prevista dall’art. 3 del DL n. 119/2018 che ha introdotto la Rottamazione-ter ampliando il relativo perimetro applicativo ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2017.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Cartelle esattoriali: 955 miliardi di debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione