Bonus pubblicità: sono state definite le regole attuative per beneficiare del credito d'imposta previsto per imprese, lavoratori autonomi, enti no profit che investono in campagne pubblicitarie su quotidiani o periodici, emittenti tv e radio locali.
Bonus pubblicità: è stato firmato ieri, dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il MEF e la Presidenza del Consiglio, il decreto attuativo che definisce le regole per beneficiare del credito d’imposta che spetta alle imprese, ai lavoratori autonomi e agli enti no profit che investono in campagne pubblicitarie su quotidiani o periodici, emittenti televisive e radio locali.
Il credito d’imposta per coloro che investono in campagne pubblicitarie è stato introdotto dalla manovra correttiva del 2017 poi modificata dal DL fiscale 172/2017.
Grazie al decreto attuativo firmato ieri, che dovrà ora solo essere registrato dalla Corte dei Conti, sono stati definiti quali sono i soggetti beneficiari, quali sono gli investimenti ammissibili e quali quelli esclusi, i limiti delle condizioni di agevolazione, le procedure e i controlli.
Ad anticipare la notizia è stato “Il Sole 24 Ore” in un articolo di questa mattina a firma di Andrea Biondi, e che si può leggere in versione integrale sul quotidiano cartaceo in edicola questa mattina.
Bonus pubblicità 2018: risorse disponibili per imprese, lavoratori autonomi e enti no profit
Con il decreto firmato ieri dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il MEF e la Presidenza del Consiglio sono state definite le regole attuative per beneficiare del credito d’imposta sulla pubblicità.
Per il bonus pubblicità sono stati stanziati 62,5 milioni di euro di cui 50 milioni sono destinati per gli investimenti sulla stampa (20 per quelli effettuati nel secondo semestre 2017 più 30 da effettuare nel 2018) e 12,5 milioni per gli investimenti sulle emittenti radio-televisive nel 2018.
Potranno beneficiare di queste risorse le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti no profit che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente.
Ai suddetti soggetti potrà essere attribuito un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, Pmi e startup innovative.
Nel caso in cui i crediti richiesti superino l’ammontare delle risorse stanziate, viene fissato un un tetto massimo individuale. Il limite è del 5% sul totale quando si tratta di investimenti su stampa e online e del 2% in caso di investimenti effettuati su radio e televisione.
Come beneficiare del credito d’imposta bonus pubblicità 2018
Il credito d’imposta per coloro che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie è concesso per l’acquisto di spazi pubblicitari, al netto quindi di tutte le altre spese accessorie (agenzie, creativi, costi di intermediazione) nel limite massimo complessivo dello stanziamento di spesa stabilito dalla legge.
Al fine di ricevere l’agevolazione il contribuente dovrà inviare una richiesta all’Agenzia delle Entrate compilando un modello che sarà fornito dalla stessa nei prossimi giorni.
Bisogna specificare che l’incentivo potrà essere utilizzato solo in compensazione e che sono escluse dal credito d’imposta le spese sostenute per l’acquisto di spazi destinati a televendite, servizi di pronostici, giochi o scommesse con vincite in denaro, di messaggeria vocale o chat-line con servizi a sovrapprezzo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus pubblicità 2018: definite le regole attuative sul credito d’imposta