Bonus mobili senza possibilità di cessione del credito e sconto in fattura: l'emendamento al decreto Sostegni è stato bocciato dalla Ragioneria Generale dello Stato. La legge di conversione approvata il 6 maggio 2021 non estende la possibilità di monetizzare lo sconto fiscale per arredi e elettrodomestici.
Salta la cessione del credito per il bonus mobili, così come lo sconto in fattura.
Non entra nel testo della legge di conversione del decreto Sostegni approvato in Senato il 6 maggio 2021 il meccanismo di monetizzazione dei bonus fiscali per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, per i beni rientranti nel Piano Industria 4.0 e per la costruzione di autorimesse o posti auto pertinenziali.
L’emendamento al decreto Sostegni approvato dalle Commissioni in Senato non passa il vaglio della Ragioneria Generale dello Stato.
Mentre l’attenzione del Governo e dei contribuenti è tutta concentrata sulle misure in arrivo con il decreto Sostegni bis, il primo decreto economico emergenziale dell’Esecutivo Draghi si appresta a cambiare forma, e arricchirsi di numerose modifiche in ambito fiscale.
Quella sul bonus mobili era una delle novità di assoluto rilievo, successiva all’incremento del limite di spesa detraibile da 10.000 a 16.000 euro a partire dal 2021 previsto dalla Legge di Bilancio.
Cessione del credito e sconto in fattura, in seguito alle novità previste dall’articolo 121 del decreto Rilancio, hanno reso accessibili le detrazioni sulla casa anche a chi non ha liquidità sufficiente per sostenere la relativa spesa.
La monetizzazione delle detrazioni fiscali è stata però nuovamente bloccata per gli sconti riconosciuti a chi acquista mobili ed elettrodomestici in seguito a lavori di ristrutturazione ammessi al relativo bonus del 50 per cento.
Bonus mobili, stop a cessione del credito e sconto in fattura: le novità nel DL Sostegni
Il bonus fiscale del 50 per cento riconosciuto per le spese relative a mobili ed elettrodomestici acquistati in seguito ad interventi di ristrutturazione edilizia continuerà ad essere l’unico rimasto fuori dalla possibilità di optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura.
L’emendamento al testo del decreto Sostegni approvato in Commissione al Senato, con il quale si poneva rimedio a quella che molti hanno ritenuto non tanto una precisa scelta di esclusione quanto una dimenticanza del legislatore, è stato bocciato dalla Ragioneria Generale dello Stato.
In parallelo al bonus mobili, salta anche la cessione del credito per i bonus Impresa 4.0.
L’emendamento approvato in Commissione e stralciato dalla Ragioneria per questioni di finanza pubblica interveniva nuovamente sull’articolo 121 del decreto Rilancio, quello che ha dato il via alla monetizzazione delle detrazioni fiscali sui lavori in casa.
L’opzione relativa alla cessione del credito per il bonus mobili ed elettrodomestici o, in alternativa, per lo sconto in fattura da parte del rivenditore avrebbe consentito al contribuente di recuperare in real time l’agevolazione fiscale riconosciuta.
Con lo stop alla misura, invece, la detrazione del 50 per cento continuerà ad essere riconosciuta solo in seguito alla presentazione della dichiarazione dei redditi, in 10 rate di pari importo. Ci vogliono quindi 10 anni per recuperare lo sgravio riconosciuto dall’Erario.
Al contrario, cessione del credito e sconto in fattura avrebbero consentito al contribuente di recuperare in un’unica soluzione e in tempi brevi il bonus mobili riconosciuto.
Bonus mobili, stop a cessione del credito e sconto in fattura: atteso l’ok del Senato al decreto Sostegni
La bocciatura da parte della Ragioneria dello Stato sbarra in maniera evidente la possibilità di estensione del meccanismo di cessione o sconto in fattura per il bonus mobili.
Si rende tuttavia necessario attendere il varo del testo definitivo della legge di conversione del decreto Sostegni per le dovute conferme. Il testo approvato in Senato passa ora alla Camera per la conversione definitiva, entro il 21 maggio 2021.
In ogni caso, non cambiano i presupposti per poter fruire dell’agevolazione fiscale. Si ricorda che in riferimento al bonus mobili, lo sgravio IRPEF del 50 per cento è riconosciuto ai contribuenti in caso di acquisto di arredi ed elettrodomestici per immobili sottoposti a lavori di ristrutturazione edilizia.
È questo un aspetto essenziale per capire la funzione dell’agevolazione: il bonus mobili, infatti, è a corredo del bonus ristrutturazione. La data di inizio dei lavori di ristrutturazione deve essere necessariamente precedente quella dell’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici oggetto della detrazione.
Il bonus mobili 2021 spetta quindi per immobili oggetto di ristrutturazione dal 1° gennaio 2020.
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