Beni strumentali 4.0, prima scadenza fissata al 31 dicembre 2021 per l'invio della comunicazione MISE degli investimenti effettuati. Si tratta di un adempimento obbligatorio, o l'invio da parte delle imprese è facoltativo? Facciamo chiarezza, sulla base delle disposizioni indicate nei tre Decreti Direttoriali del 6 ottobre.
Beni strumentali 4.0, in scadenza il 31 dicembre 2021 la comunicazione al MISE degli investimenti effettuati.
L’adempimento, introdotto dalla Legge di Bilancio 2020, è divenuto operativo a distanza di un anno con l’emanazione di tre distinti Decreti Direttoriali dello Sviluppo Economico datati 6 ottobre 2021.
I tre provvedimenti hanno messo a disposizione delle imprese i modelli da utilizzare ai fini della comunicazione relativa al credito d’imposta per i beni strumentali, per ricerca, sviluppo, innovazione e design e per la formazione 4.0.
Si tratta di un adempimento obbligatorio, o l’invio da parte delle imprese sarà facoltativo? Questo uno dei dubbi di contribuenti beneficiari e intermediari, tenuto conto sia delle disposizioni previste dalla Legge n. 160/2019 che delle specifiche contenute nel decreto attuativo del MISE.
Soffermiamoci quindi sulle regole previste per la comunicazione MISE in scadenza il 31 dicembre 2021 relativamente ai beni strumentali 4.0.
Beni strumentali 4.0, comunicazione MISE in scadenza il 31 dicembre 2021: invio obbligatorio?
Introdotta dalla Legge di Bilancio 2020, al comma 191 dell’articolo 1, e divenuta operativa a distanza di un anno, si avvicina la prima scadenza relativa alla comunicazione MISE per gli investimenti in beni strumentali 4.0.
Il 31 dicembre 2021 è il termine ultimo per trasmettere la comunicazione in relazione alle spese ammesse al credito d’imposta per i beni strumentali 4.0, al credito d’imposta ricerca e sviluppo e al bonus formazione 4.0, relativamente alla disciplina agevolativa prevista dalla legge n. 160/2019 e agli investimenti effettuati nel corso del 2020.
Una scadenza che a partire dal periodo d’imposta successivo, e per i beni rientranti nella disciplina agevolativa prevista dalla Legge di Bilancio 2021, è invece legata al termine di invio della dichiarazione dei redditi relativi all’anno d’imposta di riferimento.
Queste alcune delle indicazioni contenute nei Decreti Direttoriali del 6 ottobre 2021 emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico. La trasmissione della comunicazione MISE, sia per i beni strumentali 4.0 che per le altre agevolazioni, non è in ogni caso legata alla fruizione del credito d’imposta spettante.
L’invio dovrà essere effettuato esclusivamente a finalità statistica, come disposto dalla Legge di Bilancio 2020. Non si tratta quindi di un adempimento obbligatorio ai fini dell’utilizzo del credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti in beni strumentali 4.0, ricerca e sviluppo e formazione.
Comunicazione MISE beni strumentali 4.0, invio entro il 31 dicembre 2021 a finalità statistica
Sono gli stessi decreti ministeriali a delineare gli aspetti operativi relativi alla natura della comunicazione MISE per i beni strumentali:
“L’invio del modello di comunicazione approvato con il presente decreto non costituisce presupposto per l’applicazione del credito d’imposta e i dati e le informazioni in esso indicati sono acquisiti dal Ministero dello sviluppo economico al solo fine di valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative. L’eventuale mancato invio del modello non determina comunque effetti in sede di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria della corretta applicazione della disciplina agevolativa.”
Un chiarimento necessario alla luce dei criteri fissati dalla Legge di Bilancio 2020 che, nell’istituire l’adempimento, ha precisato che la funzione della comunicazione è esclusivamente legata al monitoraggio da parte de MISE dell’andamento delle agevolazioni introdotte per favorire gli investimenti in beni strumentali, così come alle altre misure previste nell’ambito del piano Transizione 4.0.
Non sono previste conseguenze in caso di mancato invio della comunicazione ministeriale, non viene meno il diritto a beneficiare del credito d’imposta spettante e l’inadempimento resterà fuori dalle verifiche effettuate dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero dello Sviluppo Economico in merito alla corretta applicazione dell’agevolazione.
Una scadenza soft, quella del 31 dicembre 2021, che tuttavia contribuirà a rendere più impegnativo il calendario degli adempimenti di fine anno.
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