Ecommerce: inizio attività e apertura partita IVA

Come gestire l'inizio dell'attività di un ecommerce: apertura partita IVA, codice Ateco, inquadramento previdenziale e fiscale, regime contabile

Ecommerce: inizio attività e apertura partita IVA

Normalmente chi vuole aprire un ecommerce ha già in mente mille idee su cosa vendere, perché, dove acquistare i beni ed i servizi di cui necessita per lo svolgimento dell’attività.

Si tratta di nuove iniziative imprenditoriali, ma anche di ampliamento di attività già esistenti ma magari gestite in modo tradizionale.

Spesso ci si pone mille domande in merito all’inquadramento fiscale e contabile del negozio online: come aprire la partita IVA, quanto cosa, quante tasse e imposte si pagano, che agevolazioni esistono e tante altre domande ancora.

Il commercio elettronico, se effettuato con continuità, è considerata un’attività di vendita a tutti gli effetti e pertanto è necessario il rispetto di specifici adempimenti fiscali, tra cui l’apertura della partita Iva, l’obbligo di emettere fattura e l’iscrizione alla Gestione Separata INPS commercianti.

Aprire un negozio online e creare un sito di e-commerce è oggi un’attività che può rivelarsi molto redditizia.

In molti si chiedono come fare, quali sono gli obblighi contabili e quali le agevolazioni previste; di seguito saranno indicati tutti gli adempimenti necessari e i costi per l’apertura della partita Iva per il commercio elettronico e per vendere online.

Vedi su Academy

Come aprire un ecommerce nel 2024: apertura partita IVA e iscrizione gestione separata INPS commercianti

Chi intende effettuare attività di e-commerce è obbligato all’apertura della partita IVA.

In molti si chiedono se la vendita online, attraverso siti come e-Bay deve essere effettuata con o senza partita Iva.

Prima di capire come aprire una partita IVA per il commercio elettronico e quali sono i costi, gli adempimenti fiscali e previdenziali per chi vuole avviare un’attività di vendita online specifichiamo che non è possibile offrire prestazioni occasionali online senza partita Iva, al di là del fatto che non si superi il ricavo annuo di 5.000 euro.

Nel caso in cui si scelga di aprire un negozio di commercio elettronico e l’attività di e-commerce comporti l’acquisto di merci e la rivendita al consumatore è obbligatorio aprire la partita Iva e iscriversi alla Gestione Separata INPS per il versamento dei contributi previdenziali.

Apertura partita IVA ecommerce e scelta del codice ateco
Per aprire una partita IVA occorre presentare richiesta all’Agenzia delle Entrate, la quale provvederà ad attribuire al richiedente il codice di 11 cifre utile per identificare il soggetto richiedente.

Per l’apertura della partita IVA bisogna compilare e consegnare all’Agenzia delle Entrate:

  • il modello AA9/12 in caso di persone fisiche (ditte individuali);
  • o il modello AA7/10 in caso di soggetti diversi (società di persone o di capitali, cooperative, enti del terzo settore).

Si tratta della dichiarazione di inizio attività che dovrà essere consegnata entro 30 giorni dall’avvio dell’attività di ecommerce.

I modelli AA9/12 o AA7/10 dovranno essere consegnati all’Agenzia delle Entrate in allegato con il proprio documento di riconoscimento recandosi presso uno degli Uffici, attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno o in modalità telematica, attraverso il software online.

Ovviamente, è possibile - ma non o obbligatorio - delegare un professionista

Al momento dell’apertura della partita IVA bisognerà scegliere il codice ATECO dell’attività che si intende svolgere.

Per l’attività di ecommerce si dovrà utilizzare il codice ateco 47.91.1 rubricato Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet.

Attenzione, dalla classe 47.91 sono escluse:

  • commercio al dettaglio di autoveicoli e loro parti ed accessori effettuato su internet (cfr. gruppi 45.1, 45.3);
  • commercio al dettaglio di motocicli e loro parti ed accessori effettuato su internet (cfr. 45.40).

Nella pratica di apertura della partita IVA occorre allegare:

  • la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA);
  • la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) comprensiva dell’autorizzazione ASL.

Riepilogando, gli adempimenti fiscali necessari per chi intende aprire un negozio di commercio elettronico ed effettuare vendita online sono i seguenti:

  • presentazione, tramite la “comunicazione unica”, della SCIA entro 30 giorni dall’inizio dell’attività con conseguente iscrizione al Registro delle imprese della Cciaa e apertura della posizione previdenziale INPS (gestione artigiani e commercianti);
  • attribuzione della partita IVA compilando il modello AA9/11 per le persone fisiche o AA7/10 per le società e gli enti;
  • iscrizione al VIES qualora si vogliano effettuare delle operazioni di acquisto e vendita in ambito comunitario.

Se a voler avviare un sito di e-commerce sono soggetti che già esercitano attività d’impresa e che risultano già titolari di partita Iva è necessario aggiungere al tipo di attività svolta in via principale il codice ATECO 47.91.10, “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via internet” e comunicare alla Camera di Commercio (CCIAA) lo svolgimento dell’ulteriore attività di commercio elettronico.

E-commerce 2024: iscrizione gestione separata INPS commercianti

Per effettuare attività di commercio elettronico è necessario il rispetto di tutti gli adempimenti richiesti a qualsiasi soggetto che intende effettuare attività di vendita.

L’ecommerce è a tutti gli effetti un negozio online e per poter vendere un bene o un servizio su internet è necessaria l’apertura della partita Iva e l’iscrizione alla Camera di Commercio nella sezione commercianti del Registro delle Imprese. Obbligatorio è inoltre aver dichiarato l’inizio attività al Comune di residenza (S.C.I.A.).

I soggetti che effettuano attività di vendita online sono inoltre obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo web del sito di e-commerce, l’internet service provider, l’indirizzo e-mail e PEC e il numero di telefono e fax.

A fini previdenziali, inoltre, i soggetti titolari di partita Iva che decidono di aprire un negozio online sono obbligati ad iscriversi alla Gestione Separata INPS artigiani e commercianti e a versare i contributi previdenziali.

I contributi INPS prevedono una quota fissa di:

  • 4.515,43 euro all’anno per i commercianti titolari di qualunque età e coadiuvanti/ coadiutori di età superiore ai 21 anni;
  • 4.460,19 euro all’anno per i commercianti coadiutori di età non superiore ai 21 anni;
  • 4.427,04 euro per gli artigiani titolari di qualunque età e coadiuvanti;
  • 4.371,80 euro per gli artigiani coadiuvanti.

I contributi fissi devono essere versati tramite modello F24 ogni tre mesi alle seguenti scadenze:

  • 16 maggio;
  • 20 agosto;
  • 16 novembre;
  • 16 febbraio.

Ai contributi fissi occorre aggiungere il versamento di una quota variabile, definita percentuale oltre il minimale e calcolabile tra l’importo di euro 18.415 e quello di euro:

  • 91.680,00 euro per i lavoratori con anzianità contributi antecedente il 1996;
  • 119.650,00 euro per gli iscritti dopo il 1° gennaio 1996.

Il reddito minimo annuo da considerare ai fini del calcolo del contributo IVS, aggiornato al tasso ISTAT 2023 del 5,4% è pari a € 18.415,00.

E-commerce: quanto costa aprire e gestire una partita IVA per vendere online?

Come qualsiasi attività d’impresa anche l’e-commerce comporta dei costi legati sia all’apertura della partita Iva che alla gestione contabile e previdenziale.

Ricordiamo che nel rispetto di determinati requisiti anche chi esercita attività di vendita online può aprire una partita lVA in regime forfettario, che prevede l’esonero da alcuni adempimenti e agevolazioni per quanto riguarda i contributi Inps da versare alla Gestione Separata INPS.

Nello specifico, è prevista una forte riduzione dei contributi INPS dovuti dai contribuenti che operano in regime forfettario, per la quale occorre in ogni caso fare apposita domanda online.

In linea di principio, i costi fissi da sostenere per aprire una partita IVA per l’attività di e-commerce sono i seguenti:

  • per l’iscrizione alla Camera di Commercio delle ditte individuali occorre versare 35,50 euro per i diritti di segreteria e per l’imposta di bollo, ai quali si aggiungono il diritto camerale obbligatorio da versare ogni anno;
  • per le società di persone e di capitali il costo è più alto perché occorre aggiungere la spesa da sostenere per la costituzione della società presso il notaio, oltre all’imposta di registro sull’atto costitutivo.

A ciò si deve aggiungere il costo dei contributi INPS da versare alla Gestione Separata artigiani e commercianti ed i costi per la gestione contabile e fiscale della partita Iva, ovvero il compenso del commercialista al quale si deciderà di affidare la gestione amministrativa e societaria della propria attività di vendita online.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network