Addizionale regionale Irpef, i dati pubblicati dal Dipartimento Finanze del MEF, relativi al 2021, mostrano che diverse regioni hanno lasciato inalterate le aliquote. Le percentuali più basse sono quelle del Friuli-Venezia Giulia: 0,70% per il primo scaglione di reddito e 1,23% per gli altri quattro.
Addizionale regionale Irpef, sono diverse le regioni che hanno lasciato inalterate le aliquote rispetto allo scorso anno.
È quanto emerge dai dati 2021 relativi all’imposta, pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze del MEF.
Nello specifico 7 regioni hanno adottato l’aliquota unica: Abruzzo, Calabria, Campania, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto.
Altre regioni hanno scelto cinque aliquote differenziate, possibilità prevista esclusivamente per scaglioni di reddito stabiliti dalla legge statale. Tali regioni sono Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria.
Calabria e Molise sono le uniche regioni nelle quali la pressione fiscale è diminuita, in quanto non si applica l’aumento automatico dello 0,30%.
L’aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef più bassa, dello 0,70%, è quella del Friuli-Venezia Giulia.
Addizionale regionali Irpef: stesse aliquote dello scorso anno in molte regioni
I dati pubblicati dal Dipartimento delle Finanze del MEF, sull’addizionale regionale all’Irpef 2021, registrano la stessa aliquota dello scorso anno per diverse regioni.
Nello specifico, quelle che hanno lasciato inalterate le quote sono sette:
- Abruzzo;
- Calabria;
- Campania;
- Sardegna;
- Sicilia;
- Valle d’Aosta;
- Veneto.
Nel complesso, quindi, non si segnalano differenze pronunciate rispetto alle aliquote dello scorso anno.
Tale dato può avere due chiavi di lettura: da un lato l’emergenza coronavirus non ha aumentato la pressione fiscale, dall’altro non sono state introdotte agevolazioni per alleggerire le conseguenze economiche dell’emergenza.
Sono solo due, infatti, le regioni che hanno visto diminuire la pressione fiscale, la Calabria e il Molise.
Per tali regioni non si applica l’aumento delle aliquote dello 0,30% che era stato previsto in automatico a partire dal 2020.
Tuttavia sarà necessario il risultato del monitoraggio dell’attuazione dei piani di rientro dal deficit sanitario delle regioni per essere sicuri del fatto che non siano introdotti aumenti.
Molte regioni hanno scelto aliquote differenziate, secondo quanto stabilito dall’art. 6, comma 4, del dlgs n. 68 del 2011.
Tale norma prevede la possibilità di stabilire, appunto, aliquote differenziate in base agli scaglioni di reddito individuati dalla legge statale.
Le regioni che hanno scelto tale possibilità sono le seguenti:
- Emilia-Romagna;
- Lazio;
- Liguria;
- Lombardia;
- Marche;
- Molise;
- Piemonte;
- Puglia;
- Toscana;
- Umbria.
Addizionale regionali Irpef: la regione con l’aliquota più bassa
La regione con l’addizionale regionale all’Irpef più bassa è il Friuli-Venezia Giulia.
In tale regione l’aliquota si attesta allo 0,70% per il primo scaglione e 1,23% per gli altri scaglioni.
Al secondo posto c’è l’aliquota dell’1,23%, che è stata adottata in diverse regioni come aliquota unica, in altre come aliquota relativa al primo scaglione, in altre come aliquota per i primi tre scaglioni e nell’ultimo gruppo come aliquota dei primi quattro scaglioni.
Di seguito una tabella riassuntiva che abbina tale aliquota alle regioni che l’hanno adottata.
Aliquota dell’1,23% | Regioni |
---|---|
aliquota unica | Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto |
aliquota per il 1° scaglione di reddito | Liguria, Lombardia, Marche, Umbria |
aliquota per i primi tre scaglioni di reddito | provincia autonoma di Trento |
aliquota per i primi quattro scaglioni di reddito | Basilicata e provincia autonoma di Bolzano |
La Liguria, invece, è la regione che ha introdotto disposizioni particolari a riguardo.
Nello specifico sono le misure intendono supportare i contribuenti con redditi non superiori a 28 mila euro e con almeno due figli a carico:
“La LR n.33/2020 conferma le aliquote della LR n. 41/2013. Per l’anno d’imposta 2021 ai soggetti aventi reddito imponibile non superiore a 28.000,00 euro e con almeno due figli fiscalmente a carico spetta una detrazione pari a 35,00 euro per ciascun figlio. La detrazione è aumentata a 45,00 euro per ogni figlio portatore di handicap. Quando l’imposta dovuta sia minore della detrazione non sorge alcun credito d’imposta. Ai fini della spettanza e della ripartizione delle detrazioni si applicano le disposizioni di cui all’articolo 12 DPR n.917/1986.”
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