ZES Mezzogiorno: proroga al 2025 per il bonus sugli investimenti

Tommaso Gavi - Incentivi alle imprese

Proroga per il bonus investimenti nella ZES Unica Sud. Nel documento programmatico di bilancio trova spazio la conferma, per il 2025, del riconoscimento del credito d'imposta

ZES Mezzogiorno: proroga al 2025 per il bonus sugli investimenti

Proroga al 2025 per il bonus sugli investimenti nella ZES del Mezzogiorno.

La misura, che non era stata anticipata nel comunicato stampa del governo al termine della riunione dell’Esecutivo che ha approvato il Disegno di Legge di Bilancio, è invece contenuta tra le misure a favore delle imprese inserite nel documento programmatico di bilancio.

In assenza di proroga la scadenza per il credito d’imposta è fissata al 15 novembre 2024.

ZES Mezzogiorno: proroga al 2025 per il bonus sugli investimenti

Nella Manovra 2025 dovrebbe essere inserita una proroga per le agevolazioni relative agli investimenti nella ZES Unica Sud.

L’estensione di un anno non è stata indicata nel comunicato stampa del 15 ottobre, pubblicato al termine della riunione dell’esecutivo che ha approvato il testo del DDL di Bilancio.

Tuttavia è contenuta nel documento programmatico di bilancio, che è stato inviato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze alla Commissione europea.

Nel testo si legge quanto di seguito riportato:

“In materia di supporto alle imprese è rifinanziata la Nuova Sabatini, prorogato al 2025 il credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale (ZES) per il Mezzogiorno e confermate alcune misure di sgravi contributivi già in vigore per incentivare l’occupazione di giovani, donne e lavoratori svantaggiati. Sono inoltre previsti interventi in materia di detassazione dei premi di produttività e per il welfare aziendale.”

L’estensione dell’accesso al credito d’imposta per gli investimenti nelle zone inserite all’interno della ZES Unica Sud, che interessa le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, si affianca a diverse altre misure.

Tra quelle in favore delle imprese ci sono anche il rifinanziamento per la nuova Sabatini e gli interventi per favorire l’occupazione di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, previsti dal decreto Coesione.

Oltre a tali misure vengono menzionate quelle relative alla detassazione dei premi di produttività, che dovrebbe avere una durata triennale secondo quanto indicato nel DDL di Bilancio, e le misure relative al welfare aziendale, tra le quali trovano spazio le novità sui fringe benefit.

In mancanza di una riconferma per il credito d’imposta legato agli investimenti della ZES Unica Sud, gli investimenti agevolabili sarebbero stati quelli realizzabili entro il 15 novembre 2024.

Al momento le regole in vigore prevedono l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati degli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2024 nella finestra compresa tra il 18 novembre e 2 dicembre.

Per la proroga, tuttavia, si dovrà attendere l’ufficialità che arriverà con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025.

ZES Mezzogiorno: le risorse a disposizione per il rinnovo del credito d’imposta

Per il rinnovo per il 2025 del credito d’imposta legato agli investimenti della ZES Unica Sud potrebbero essere utilizzate risorse previste in origine per l’anno 2024.

Oltre ai fondi inizialmente previsti per l’agevolazione, che ammontavano a 1,67 miliardi di euro, il decreto Omnibus ha stanziato una dote di ulteriori 1,6 miliardi di euro.

Le ulteriori risorse avevano lo scopo di riuscire a coprire interamente le percentuali del credito d’imposta previste dalla misura, a fronte di un numero di richieste che raggiungevano un valore molto più elevato rispetto all’ammontare a disposizione.

Con il rifinanziamento, tuttavia, è possibile che rimangano risorse rispetto a quelle destinate agli investimenti realizzati nel 2024.

Tra le risorse che potrebbero rientrare nella dotazione ci sono quelle relative ai fondi europei per il periodo compreso tra il 2021 e il 2027.

Anche in questo caso, però, bisognerà attendere la chiusura della finestra delle domande per avere contezza degli importi richiesti in relazione a investimenti effettivamente realizzati.

Le prime risposte dovrebbero arrivare, in ogni caso, prima della conclusione dell’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2025. Il testo definitivo dovrà confermare il rinnovo dell’agevolazione.

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