La tassa di concessione governativa, disciplinata dal DPR n. 641/1972, è dovuta allo Stato per beneficiare di determinati atti e provvedimenti amministrativi.
Anche conosciuta con l’acronimo TCG, rappresenta un contributo dovuto allo Stato per l’accesso a determinati servizi e, a titolo di esempio, si paga per la vidimazione dei libri sociali e per l’avvio di un’attività commerciale o ancora per il rilascio del passaporto.
Tassa di concessione governativa: quando è dovuta
Il DPR 26 ottobre 1972, n. 641 prevede l’applicazione della tassa di concessione governativa sui seguenti atti amministravi distinti per differenti tipologie:
- Armi, esplosivi, gas tossici:
- Porto di pistole, rivoltelle o pistole automatiche, armi lunghe da fuoco e bastone animato;
- Porto di fucile anche per uso di caccia:
- Altre autorizzazioni di polizia:
- Esercizio di case da gioco;
- Attività relative a metalli preziosi;
- Commercio, industria ed agricoltura:
- Licenza per pesca professionale marittima;
- Professioni, arti e mestieri:
- Iscrizione mediatori di commercio, industria, artigianato, agricoltura;
- Iscrizione all’albo costruttori, elenchi imprese di gestione servizi in appalto all’amministrazione ferroviaria e raccolta rifiuti urbani;
- Iscrizioni elenchi spedizionieri;
- Iscrizione, reiscrizione e conferma albo esportatori ortofrutticoli;
- Iscrizione albo agenti di assicurazione;
- Iscrizione albo mediatori di assicurazione;
- Iscrizione ruolo dei periti assicurativi;
- Iscrizione registro concessionari servizio riscossione tributi;
- Iscrizione albo dei collettori;
- Radio, cinema e stampa:
- Libretto di iscrizione alle radiodiffusioni detenzione apparecchi per la ricezione di radioaudizioni o diffusioni televisive;
- Diffusioni televisive e radiofoniche via etere in ambito locale;
- Diffusioni televisive e radiofoniche via etere in ambito nazionale;
- Diffusioni televisive via cavo;
- Trasmissione programmi televisivi;
- Ripetitori per programmi televisivi;
- Apparecchiature terminali per servizio radiomobile pubblico terrestre di comunicazione;
- Iscrizione giornali e periodici nel registro della cancelleria del tribunale;
- Altri atti:
- Autorizzazioni, concessioni, licenze, iscrizioni non considerate nelle tariffe precedenti, per l’esercizio di attività industriali o commerciali e di professioni, arti e mestieri.
Sono obbligati al pagamento tutti i soggetti privati, persone o aziende, per atti, licenze, iscrizioni ad albi e qualsiasi altro caso preveda la legge.
La tassa annuale di vidimazione dei libri sociali
Rientra tra le tasse di concessione governative anche l’importo dovuto annualmente per la vidimazione dei libri sociali.
La tassa annuale di vidimazione dei libri sociali è dovuta dalle società di capitali, le S.P.A. e le S.A.P.A.
La tassa annuale non è obbligatoria per le S.R.L., ma è necessario pagarla nel caso in cui si voglia far valere legalmente e nei confronti verso i terzi, il contenuto del libro delle decisioni dei soci.
I soggetti obbligati dovranno versare la tassa annuale vidimazione libri sociali per i libri sociali obbligatori, numerati e vidimati da un notaio o dalla Camera di Commercio, ovvero:
- libro dei soci;
- libro delle obbligazioni;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato esecutivo;
- libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee degli obbligazionisti;
- ogni altro libro o registro per i quali l’obbligo della bollatura è previsto da norme speciali.
Non è richiesta la vidimazione annuale delle altre scritture contabili e fiscali obbligatorie, per le quali vige in ogni caso l’obbligo di numerazione progressiva.
Sono esonerati dal pagamento della tassa vidimazione libri i seguenti soggetti:
- le società cooperative/di mutua assicurazione;
- i consorzi che non assumono la forma di società consortile;
- le società di capitali dichiarate fallite;
- le società sportive dilettantistiche costituite in forma di società di capitali senza scopo di lucro affiliate ad una Federazione Sportiva Nazionale, ad una disciplina sportiva associata o ad un Ente di formazione sportiva (a condizione che il relativo atto costitutivo rispetti le condizioni previste dalla Legge n. 289/2002).
Quando e quanto si paga
La scadenza da rispettare è quella del 16 marzo di ciascun anno e l’importo della tassa annuale vidimazione libri sociali è fissato in misura fissa e dipende dal valore del capitale sociale risultante dall’ultimo Stato Patrimoniale del bilancio di esercizio.
L’importo da versare è così determinato:
- euro 309,87 se il capitale sociale è inferiore o uguale ad euro 516.456,90;
- euro 516,46 se il capitale sociale è maggiore ad euro 516.456,90.
Per le variazioni di capitale sociale successive al 1° gennaio l’importo da versare varierà soltanto a partire dal periodo d’imposta successivo.