Tutto pronto per la fruizione dei social bonus da parte degli Enti del Terzo settore. Il Ministero del Lavoro mette a disposizione tutta la modulistica necessaria per la presentazione della domanda. Previsto un credito d'imposta del 65 o del 50 per cento
Gli Enti del Terzo settore possono accedere a tutta la modulistica per beneficiare del social bonus.
Con il decreto del 7 luglio, infatti, il Ministero del Lavoro ha approvato tutti i moduli necessari, che sono messi a disposizione sul portale istituzionale.
Gli ETS possono beneficiare di un credito d’imposta del 65 o del 50 per cento delle donazioni ricevute e utilizzate per la realizzazione di progetti volti al recupero degli immobili pubblici inutilizzati e dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata loro assegnati per lo svolgimento di attività non commerciali.
Social bonus: disponibili i moduli per il riconoscimento del credito d’imposta agli Enti del Terzo settore
Il Ministero del Lavoro, con il decreto inter-direttoriale n. 118 dello scorso 7 luglio, pubblicato il 10 del mese, ha messo a disposizione degli Enti del Terzo settore tutta la modulistica necessaria per presentare la domanda per il social bonus.
Si tratta dell’agevolazione che concede un credito d’imposta del 65 o del 50 per cento delle erogazioni liberali agli ETS che presentano progetti per il recupero degli immobili pubblici inutilizzati loro assegnati per lo svolgimento di attività non commerciale.
Le modalità di attuazione del bonus sono state definite con il decreto interministeriale del 23 febbraio 2022, i cui articoli 8, comma 3, e 10, comma 2 rimandano ad un ulteriore provvedimento per l’adozione della modulistica di domanda.
In attuazione di tali disposizioni, dunque, il nuovo decreto mette a disposizione degli interessati i moduli relativi al procedimento di individuazione dei progetti di recupero ammissibili al social bonus e quelli relativi alla rendicontazione delle spese sostenute utilizzando le donazioni ricevute per la realizzazione dei progetti.
I documenti sono disponibili sul portale del Ministero del Lavoro, all’interno dell’applicativo informativo “Social Bonus”.
Social bonus: come funziona l’agevolazione
Come anticipato, l’agevolazione social bonus è disciplinata dal decreto interministeriale del 23 febbraio 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso luglio.
Il beneficio prevede un credito d’imposta del 65 per cento delle donazioni di denaro effettuate da persone fisiche (del 50 per cento per quelle effettuate da enti o società) per progetti finalizzati al recupero di immobili pubblici inutilizzati e di beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata che sono stati assegnati agli Enti del Terzo settore in via esclusiva per lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in modalità non commerciale.
Gli specifici progetti di recupero devono essere individuati attraverso una procedura a sportello in modo tale da verificare la sussistenza di una serie di requisiti.
Gli enti, poi, possono presentare la domanda, utilizzando l’apposita modulistica, per vedersi riconoscere il progetto ai fini dell’agevolazione.
Una volta approvata l’istanza, gli ETS devono comunicare trimestralmente al Ministero il totale delle donazioni ricevute nel trimestre di riferimento a sostegno del progetto e il rendiconto delle spese sostenute con le risorse finanziarie acquisite in questo modo.
Le erogazioni liberali devono essere effettuate esclusivamente attraverso sistemi di pagamento che ne garantiscano la tracciabilità. La causale del pagamento, inoltre, dovrà contenere il riferimento al social bonus, all’ente beneficiario e all’oggetto dell’erogazione.
Le spese ammissibili sono le seguenti:
- progettazione, studi, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione;
- rilievi, accertamenti, indagini;
- manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione, consolidamento statico, restauro;
- opere di sistemazione degli spazi esterni alla struttura oggetto di recupero;
- impianti tecnologici, allacciamenti a pubblici servizi, attrezzature, allestimenti ed altre forniture di beni connessi e funzionali alla realizzazione degli interventi;
- funzionamento del bene (utenze, spese condominiali, pulizie, tributi).
Il bonus è ripartito in tre quote annuali e il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24. Il credito d’imposta è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile e ai titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.
- Ministero del Lavoro - Decreto inter-direttoriale n. 118 del 7 luglio 2023
- Adozione della modulistica relativa al procedimento di individuazione dei progetti di recupero ammissibili al social bonus e per la rendicontazione delle spese sostenute dagli enti del Terzo settore con le risorse finanziarie acquisite mediante le erogazioni liberali
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Social bonus: disponibili i moduli per il riconoscimento del credito d’imposta agli Enti del Terzo settore