Scuola 2017, per accedere alla maturità forse non basterà più la semplice media del 6. Al vaglio del Miur è tornata la vecchia sufficienza in tutte le materie.
Scuola 2017, per accedere alla maturità forse non basterà più la semplice media del 6. Dopo le resistenze del Parlamento sembra essere ritornata al vaglio del Miur la vecchia sufficienza in tutte le materie. Sarà rimessa al consiglio di classe la possibilità di valutare caso per caso e di poter ammettere anche studenti con qualche insufficienza.
Lo stop sul «6 politico» potrebbe arrivare dai pareri del Parlamento che si dovrà esprimere sulla bozza di decreti legislativi elaborati dal Governo. La proposta del Miur permetterebbe al contrario l’ammissione all’esame di Stato con il mero vincolo della media del 6, molto meno restrittiva rispetto ai requisiti attuali a cui sembrano volersi attenere le due Camere.
Ecco i punti fondamentali sulla discussione relativa al prossimo esame di maturità 2017 ed alla questione del 6 politico.
Scuola 2017, per maturità al vaglio la retromarcia sul «6 politico»
Per l’accesso alla maturità quindi si potrebbe profilare all’orizzonte la bocciatura del Parlamento della riforma che vorrebbe permettere di svolgere l’esame di Stato anche a chi ha insufficienze in pagella. È questa la rivoluzione che vorrebbe introdurre il Ministero presieduto da Valeria Fedeli e che è già stata approvata dal Governo passando così nelle mani delle Commissioni Parlamentari competenti.
La media del 6 in pagella garantirebbe infatti un accesso a maglie molto più larghe rispetto al modello attuale dal momento che nel calcolo i voti buoni in alcune materie (tra cui potrebbe figurare la condatta) potrebbero salvare lo studente anche da eventuali insufficienze. Per il mondo della scuola e per i ragazzi che la frequentano sarebbe una innovazione dagli effetti difficilmente sottovalutabili.
La maturità con ammissione senza insufficienze sembra essere invece oggetto di rivalutazione nelle camere del Parlamento. La proposta sarebbe quella di lasciare alla scuola il regolamento attuale, valutando la possibilità che il consiglio di classe possa far accedere all’esame di Stato anche chi ha maturato alcuni voti negativi in pagella.
Scuola 2017, la media del 6 per la maturità a rischio bocciatura
La scuola potrebbe quindi non vedere mai approvata la riforma molto discussa sull’accesso alla maturità. Rischia inoltre di sfumare la previsione della Ministro Fedeli che aveva sperato in un via libera del Parlamento ai decreti attuativi della legge 107/2015 entro il 10 marzo. L’Atto del Governo n. 384 recante “norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato” potrebbe quindi incontrare qualche difficoltà nell’essere approvato dalla Commissione Cultura proprio per l’articolo 6 del testo che vorrebbe incidere sulla regolamentazione della prova di maturità.
La riforma della maturità, anche in caso di approvazione senza ritocchi, dovrebbe in ogni caso entrare in vigore per le prove del 2018, tra un anno. Rimane da osservare nei prossimi giorni come si evolverà lo scenario relativo ai decreti legge elaborati dall’esecutivo. È comunque fissato per il 17 marzo il termine ultimo entro il quale dovrà essere inviato al Governo il parere del Parlamento sulle proposte di legge elaborate in attuazione delle previsioni della Buona Scuola.
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