Rinnovo del contratto Funzioni Centrali della PA: l'intesa per il 2019-21 sottoscritta definitivamente prevede aumenti medi mensili di 105 euro a testa e un arretrato di 1.800 euro per la vacanza contrattuale. Nell'accordo trovano inoltre spazio la nuova area delle Elevate professionalità, la regolamentazione dello smart working e diverse modifiche a istituti come i congedi parentali e le assenze per malattia. Di seguito l'analisi delle novità.
Il rinnovo del contratto Funzioni Centrali della Pubblica Amministrazione 2019-21 è cosa fatta: il 9 maggio è infatti giunta la firma dell’ARAN sul testo concordato con le organizzazioni sindacali di categoria.
Si tratta in sostanza della ratifica definitiva dell’ipotesi di contratto definita a dicembre e che di fatto ha costituito l’accordo “apripista” per l’altre intesa avvenuta nel pubblico impiego, ovvero il rinnovo del comparto Difesa e Sicurezza.
In arrivo quindi per i dipendenti statali l’aumento medio di 105 euro in busta paga e l’arretrato di circa 1.800 euro medi lordi per il periodo di vacanza contrattuale 2019-2021.
“Gli aumenti e gli arretrati in arrivo” - ha commentato con soddisfazione il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta -“rappresentano una boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi”.
Rinnovo del contratto Funzione Centrali 2019-21, le principali novità
Con la firma dell’ARAN si chiude il rinnovo del primo grande comparto della Pubblica Amministrazione. Sebbene si tratti di un contratto di fatto già scaduto lo scorso anno, l’auspicio è che possa rappresentare l’inizio di una nuova stagione contrattuale nella PA che vede molti contratti già scaduti da tempo.
L’accordo sottoscritto il 9 maggio ripropone il testo della pre-intesa con i sindacati sottoscritta il 21 dicembre 2021 e che ha ricevuto l’ok del Consiglio dei Ministri il 6 aprile scorso
Ma quali sono novità ed elementi caratterizzanti del rinnovo contrattuale delle Funzioni Centrali, che ricordiamo riguarda ministeri, agenzie nazionali ed enti pubblici non economici?
Innanzitutto, la parte economica che prevede a decorrere dal 1° gennaio 2021 un aumento medio di 105 euro a dipendente per 13 mensilità, al quale si aggiunge l’Indennità di vacanza contrattuale pari a circa 1.800 euro lordi medi per dipendente.
Ma gli elementi di novità sono soprattutto quelli che si riferiscono all’aspetto ordinamentale, allo smart working e alla formazione. Infatti, c’è da registrare il nuovo sistema di classificazione del personale, con l’introduzione delle nuova Area delle Elevate Professionalità a fianco delle altre tradizionali aree degli Operatori, degli Assistenti e dei Funzionari e nel quadro di un modello che mette in relazioni gli aumenti retributivi con l’acquisizione di nuove competenze.
Legato all’aspetto di riforma dell’ordinamento c’è pertanto l’attenzione alla formazione del personale finora assolutamente sottofinanziata, benché recentemente ci sia stato l’avvio di una collaborazione con atenei pubblici e privati nell’ambito del progetto “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”.
L’altra rilevante novità del rinnovo di contratto delle Funzioni Centrali è la regolamentazione del lavoro a distanza nella doppia declinazione del lavoro da remoto o telelavoro con la definizioni degli orari e del lavoro agile, senza vincoli di orario.
Infine, nell’intesa sottoscritta il 9 maggio dall’ARAM c’è la rivisitazione di alcuni istituti come i congedi parentali con la possibilità della loro fruizione frazionata, l’esclusione dal periodo di comporto delle assenze per malattia in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita, la riduzione a 10 giorni del periodo di malattia al di sotto del quale scatta la decurtazione del trattamento economico accessorio, l’estensione della copertura assicurativa per il personale che svolge compiti con assunzione di responsabilità diretta verso l’esterno.
Rinnovo Funzioni Centrali, la soddisfazione dell’ARAN e dei sindacati
Soddisfazione per l’intesa è stata espressa sia dall’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, sia dalle organizzazioni sindacali di categoria.
“Un percorso iniziato l’estate 2021” - ha dichiarato il presidente dell’Aran Antonio Naddeo - “tante riunioni, contrasti, richieste alle volte impossibili, conflitti, mediazioni e compromessi, ma tutti, Aran e sindacati, impegnati a raggiungere l’obiettivo finale: la firma del contratto”.
Ma commenti positivi sono arrivati anche dalla Fp Cgil e dalla Fp Cisl:
I dirigenti della Cgil Florindo Oliverio e Tania Scacchetti hanno definito l’intesa un contratto “innovativo che riconosce diritti e un adeguato riconoscimento economico alle lavoratrici e ai lavoratori delle Funzioni Centrali”.
Positivo anche il commento del segretario della Fp Cisl Maurizio Petriccioli che ha osservato come con:
“la sottoscrizione del contratto, nonostante i vincoli di finanza pubblica e quelli legislativi, aggiorniamo gli ordinamenti professionali; offriamo possibilità storiche di riqualificazione e di carriera; creiamo nuove opportunità di valorizzazione economica”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: PA, rinnovo del contratto Funzioni Centrali: è arrivata la firma dell’ARAN. Le novità