Parte il piano di formazione e qualificazione dei dipendenti pubblici che coinvolgerà università, enti come il Formez e la Sna e aziende private come Tim e Microsoft Italia. Dopo anni di tagli ai fondi ci sono a disposizione quasi un miliardo di euro del PNRR e dei fondi strutturali europei.
“Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”, si chiama così il nuovo piano per la formazione dei 3,2 milioni dipendenti pubblici.
Il progetto è stato presentato il 10 gennaio 2022 a Roma nella sede del Dipartimento della Funzione Pubblica, con un parterre d’eccezione che ha visto in prima fila il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e il Ministro dell’Università Maria Cristina Messa, oltre che alti dirigenti pubblici e manager come Salvatore Rossi, presidente del Gruppo TIM e Stefano Stinchi, direttore Pubblica amministrazione di Microsoft Italia.
Si tratta in effetti del tentativo di qualificare un organico del comparto pubblico che da anni ha subito un processo di ridimensionamento e di invecchiamento dovuto alle politiche di contenimento della spesa pubblica e al conseguente blocco del turn over praticate da oltre di più di dieci anni.
Grazie alla leva dei finanziamenti del PNRR e dei fondi strutturali europei si cerca ora di invertire la la rotta, investendo quasi un miliardo di euro nella formazione dei pubblici dipendenti, con un programma che si reggerà su due gambe:
- la collaborazione con le università;
- il varo di moduli formativi per l’acquisizione di competenze digitali in collaborazione con enti pubblici e aziende private.
“All’immissione di competenze dovuta ai flussi in ingresso si accompagnerà un investimento massiccio nella formazione dei dipendenti pubblici già in servizio” - ha assicurato Brunetta - “valorizzata nei nuovi contratti di lavoro, attraverso miglioramenti di carriera e di retribuzione, e rafforzata dal rilancio della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) e di Formez PA”.
Ma andiamo a vedere più da vicino questo piano di riqualificazione e la sua articolazione.
Ri-formare la PA, la collaborazione con gli istituti universitari per la formazione dei dipendenti pubblici
Dato che la Pubblica Amministrazione in Italia nel 2019 spendeva 163,7 milioni di euro per la formazione dei suoi dipendenti, ovvero più di 110 milioni in meno di dieci anni prima, è abbastanza ovvio che al momento ci sia bisogno di tutto per migliorare la situazione.
E per tutto si intende aggiornamento professionale, crescita del numero dei laureati, alta formazione, master di primo e secondo livello, e così via.
Naturale rivolgersi, quindi, alle università pubbliche e private per il raggiungimento di questi scopi, in particolare al dicastero specifico guidato dal Ministro Maria Cristina Messa, e alla Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
Questa parte del Piano “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese” era già stato inaugurato con la firma del protocollo d’intesa siglato da Brunetta e Messa nel mese di ottobre dello scorso anno.
“Oggi l’offerta formativa anche per i lavoratori” - ha osservato il Ministro Messa - “è attrattiva: i corsi sono più flessibili e interdisciplinari, le modalità per seguire le lezioni sono varie e sono pensate per andare incontro all’esigenza di conciliare lavoro e studio”.
Il Ministro per l’Università si è anche detta convinta che il coinvolgimento degli Istituti accademici e l’impegno dei lavoratori-studenti porterà la Pubblica Amministrazione a migliorare la qualità dei suoi servizi.
Bisogna ricordare che i dati del 2019 fotografavano una situazione di 4 dipendenti pubblici su 10 con titolo di laurea o superiore.
Di qui la necessità di elevare il livello di formazione dei lavoratori della PA, soprattutto nella categoria dei funzionari che per un terzo non possiede al momento nemmeno una laurea breve.
- Ri-Formare la PA, Persone qualificate per qualificare il Paese
- Le slide del Dipartimento per la Funzione Pubblica del 10 gennaio 2021
Ri-formare la PA, la collaborazione con enti pubblici e grandi aziende private
Appurato che in “Ri-formare la PA” viene riconosciuto un ruolo importante alla contrattazione collettiva con i sindacati per valorizzare i diversi percorsi formativi, va però ricordato che attualmente la Legge di bilancio 2022 prevede per la formazione dei lavoratori pubblici solo 50 milioni di euro.
Diventa importante pertanto il coinvolgimento nella colossale opera di riqualificazione del personale del comparto pubblico coinvolgere, oltre le università, anche una rete di enti pubblici come Formez PA e la SNA e di partner privati in grado di sostenere il “travaso” di competenze che possa supportare i processi di transizione delineati nel PNRR, in primis quella digitale.
A questo scopo la Funzione Pubblica ha lanciato un Avviso pubblico di manifestazione d’interesse per aziende nazionali e internazionali del settore digitale e tecnologico in genere, Che possano contribuire a titolo gratuito al percorso formativo dei lavoratori pubblici, in collegamento con gli obiettivi del PNRR e in particolaRe con le cinque competenze digitali delineate dal cosiddetto “Syllabus”:
Non per niente alla presentazione del Piano erano già presenti come anticipato i dirigenti di Tim e Microsoft Italia.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Al via «Ri-formare la PA», università e aziende per la formazione dei dipendenti pubblici