Quasi tutto pronto per la partenza del reddito alimentare, la nuova misura prevista dalla Legge di Bilancio dello scorso anno. Chi si trova in uno stato di povertà assoluta riceverà gratuitamente dei pacchi alimentari. La prima fase di sperimentazione sarà avviata a Genova, Firenze, Napoli e Palermo
Il reddito alimentare sta per diventare realtà. Il Ministero del Lavoro ha firmato il decreto di impegno delle risorse e quello con l’approvazione dell’avviso pubblico per la fase sperimentale che avrà una durata di 3 anni e si svolgerà a Genova, Firenze, Napoli e Palermo.
Cos’è e a chi spetta la nuova misura prevista dalla Legge di Bilancio 2023?
L’intervento ha due obiettivi: in primo luogo quello di aiutare le persone in povertà assoluta tramite la distribuzione di pacchi alimentari. Il secondo è favorire il contrasto allo spreco alimentare.
In questo modo sarà possibile destinare ai più bisognosi i prodotti invenduti dei negozi della distribuzione alimentare.
Reddito alimentare 2023: cos’è e a chi spetta
Il reddito alimentare è la nuova misura per contrastare la povertà assoluta e combattere lo spreco di cibo.
Prevista dalla Manovra del 2023 si propone di contrastare gli sprechi alimentari e contemporaneamente offrire un sostegno ai più bisognosi, che vivono in uno stato di povertà assoluta, distribuendo loro pacchi con i prodotti invenduti dai negozi della grande distribuzione organizzata e dei negozi aderenti.
Come detto, il reddito alimentare, da non confondere con la nuova misura “Dedicata a te”, cioè la carta risparmio spesa, è destinato ai cittadini e le cittadine che si trovano in condizioni di povertà assoluta, individuati negli elenchi delle Organizzazioni partner Territoriali della distribuzione del programma FEAD e segnalati dai servizi sociali territoriali o da altre organizzazione del terzo settore che operano sul territorio.
Nello specifico, queste persone riceveranno gratuitamente dei pacchi alimentari realizzati con i prodotti invenduti dai supermercati e dai negozi di distribuzione alimentare, perché ad esempio contenuti in confezioni rovinate oppure vicini alla data di scadenza.
I prodotti saranno donati dagli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa.
Come anticipato nel comunicato stampa dello scorso maggio pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro, la Ministra Marina Calderone ha firmato il decreto attuativo della misura prevista dal comma 434 della Legge di Bilancio 2023, e reso disponibile nella sezione pubblicità legale del portale istituzionale dallo scorso 28 luglio.
Reddito alimentare 2023: tutto pronto per l’avvio della sperimentazione
Il decreto del Ministero del Lavoro ha definito le prime modalità di attuazione della misura e le varie forme di partecipazione degli enti del terzo settore, che verranno coinvolti nella distribuzione dei pacchi alimentari.
La fase sperimentale della misura, come detto, avrà una durata di 3 anni e avverrà in alcune specifiche città metropolitane. Queste sono state individuate tramite un apposito accordo in Conferenza unificata, raggiunto il 20 dicembre 2023, e sono Genova, Firenze, Napoli e Palermo.
I Comuni capoluogo delle Città metropolitane selezionate dovranno presentare dei progetti che prevedano forme di coinvolgimento degli enti del terzo settore presenti sul territorio e la partecipazione degli esercizi commerciali.
Come si legge nel comunicato stampa del 28 dicembre, il Ministero ha firmato il Decreto direttoriale n. 41/468 di impegno delle risorse per il triennio 2023-2025 e con l’approvazione dell’avviso pubblico non competitivo.
Una parte delle risorse stanziate, 1,5 milioni per il 2023 e 2 milioni annui a partire dal 2024, che si sommano a quelle già previste dal Piano Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà” 2021-2027, può essere destinata allo sviluppo di un’applicazione informatica per favorire l’accesso alla misura e la fruibilità da parte degli utenti, permettendo ad esempio il tracciamento dei prodotti donati, anche ai fini della consegna a domicilio.
I pacchi alimentari, infatti, saranno prenotabili tramite un’apposita applicazione, la quale permetterà anche ai commercianti che donano i prodotti invenduti di accedere ai benefici previsti dalla legge n. 166 del 2016, come la riduzione della TARI.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Reddito alimentare: cos’è e a chi spetta