Ravvedimento speciale, pronti i codici tributo per la sanatoria legata al concordato

Ravvedimento speciale, l'Agenzia delle Entrate gioca d'anticipo e pubblica i codici tributo da indicare nel modello F24 per pagare le somme dovute. Le novità nella risoluzione del 17 ottobre

Ravvedimento speciale, pronti i codici tributo per la sanatoria legata al concordato

Ravvedimento speciale, già pronti i codici tributo per pagare.

Con la risoluzione n. 50 del 17 ottobre l’Agenzia delle Entrate gioca d’anticipo e ancor prima della pubblicazione del provvedimento che detterà le regole operative, consente alle partite IVA che aderiranno al concordato preventivo di chiudere i conti con il passato.

L’anticipo dei tempi si lega, ed è evidente, alla preclusione del ravvedimento speciale in caso di pagamento successivo alla notifica di processi verbali di constatazione o schemi di atti di accertamento o di recupero di crediti inesistenti.

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Ravvedimento speciale, pronti i codici tributo per la sanatoria legata al concordato

Prima dell’avvio delle attività di recupero da parte del Fisco, i titolari di partita IVA che aderendo al concordato preventivo biennale potranno beneficiare del ravvedimento speciale dal 2018-2022 sono chiamati a pagare l’imposta dovuta.

Tre i codici tributo da indicare nel modello F24 per pagare la flat tax sulla base imponibile ridotta, determinata tenuto conto del punteggio di affidabilità fiscale:

  • “4074” denominato “CPB – Soggetti persone fisiche - Imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali - Ravvedimento di cui all’art. 2-quater del decreto-legge n. 113 del 2024”;
  • “4075” denominato “CPB - Soggetti diversi dalle persone fisiche - Imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali - Ravvedimento di cui all’art. 2-quater del decreto-legge n. 113 del 2024”;
  • “4076” denominato “CPB - Imposta sostitutiva dell’IRAP - Ravvedimento di cui all’art. 2-quater del decreto-legge n. 113 del 2024”.

I codici tributo relativi alla flat tax dal 10 al 15 per cento sostitutiva delle imposte sui redditi, andranno indicati nella sezione “Erario” del modello F24, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, con l’indicazione nel campo “Anno di riferimento”, dell’anno d’imposta cui si riferisce il versamento, nel formato “AAAA”.

Il codice tributo “4076” relativo alla flat tax sostitutiva dell’IRAP deve essere indicato invece nella sezione “Regioni” unitamente al codice regione, esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, con l’indicazione nel campo “Anno di riferimento”, dell’anno d’imposta cui si riferisce il versamento, nel formato “AAAA”.

Per chi opterà per il pagamento a rate dell’imposta dovuta per il perfezionamento del ravvedimento speciale, il campo “rateazione/Regione/Prov./mese rif.” è valorizzato nel formato “NNRR”, dove “NN” rappresenta il numero della rata in pagamento e “RR” indica il numero complessivo delle rate. In caso di pagamento in un’unica soluzione, il suddetto campo è valorizzato con “0101”.

Si ricorda che è pari a 24 il numero massimo di rate e che, in ogni caso, il pagamento della prima o unica rata dovrà avvenire entro la fine del mese di marzo 2025.

Agenzia delle Entrate - risoluzione n. 50/E del 17 ottobre 2024
Ravvedimento speciale: i codici tributo da inserire nel modello F24

Ravvedimento speciale, l’Agenzia delle Entrate gioca d’anticipo su se stessa: il pagamento blocca il rischio inefficacia

Perché l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i codici tributo ancor prima del provvedimento previsto dall’articolo 2-quater della legge di conversione del DL Omnibus?

Il motivo è evidentemente collegato ad una delle ipotesi di esclusione dalla sanatoria legata al concordato, dettagliata dal comma 9 dello stesso articolo sopra menzionato:

“Il ravvedimento non si perfeziona se il pagamento, in unica soluzione o della prima rata delle imposte sostitutive, è successivo alla notifica di processi verbali di constatazione o schemi di atto di accertamento, di cui all’articolo 6-bis della legge 27 luglio 2000, n. 212, ovvero di atti di recupero di crediti inesistenti.”

L’invito implicito contenuto nella risoluzione del 17 ottobre è quindi di “giocare d’anticipo”, con un tempismo che punta a sterilizzare gli effetti delle attività di controllo in corso da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Un paradosso, solo l’ultimo dei tanti legati all’introduzione del controverso strumento del concordato preventivo biennale.

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