La domanda “quanto guadagna un farmacista?” non ha una risposta univoca: una importante distinzione va fatta tra i titolari e i lavoratori e le lavoratrici dipendenti
Quanto guadagna un farmacista dipende da diversi fattori: il primo, e sicuramente più rilevante, riguarda la modalità di svolgimento della professione.
I titolari di una farmacia hanno, senza dubbio, dei guadagni ben più alti dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti. Poi, come in tutti gli altri mestieri, quello che conta è anche l’esperienza.
Insieme, ad esempio, agli studi notarili, le farmacie sono tra le attività che registrano le cifre più alte, secondo i dati che arrivano dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sugli ISA, Indici sintetici di affidabilità fiscale.
Quanto guadagna un farmacista dipendente?
Un quadro recente della categoria è stato fornito da Emilio Croce, presidente dell’Ente nazionale previdenza e assistenza farmacisti, a febbraio 2023:
“Come Enpaf, risultano circa 47 mila dipendenti di farmacia privata, che in maggioranza versano la quota contributiva ridotta o il contributo di solidarietà. Si registra, però, un aumento degli iscritti che esercitano attività professionale in regime di lavoro autonomo con partita Iva. A oggi, infatti, gli iscritti farmacisti con partita Iva sono più di 1.400, un dato in costante crescita rispetto al passato”.
Per coloro che intraprendono gli studi farmaceutici, in linea generale, ci sono buone prospettive occupazionali.
Secondo i dati di Almalaurea sulla Laurea magistrale in Farmacia e Farmacia Industriale, a un anno dalla conclusione del percorso l’84,3 per cento di studentesse e studenti è occupato con una retribuzione netta media di 1.478 euro.
I dati migliorano a 5 anni dalla laurea: il tasso di occupazione sale al 91 per cento e la retribuzione a 1.709 euro.
Si tratta di dati ad ampio spettro che prescindono dalle scelte lavorative fatte dai laureati e dalle laureate.
Più nel dettaglio, quindi, va specificato che quanto guadagna il farmacista dipendente di una farmacia dipende dagli importi del Contratto Collettivo Nazionale di riferimento e dal suo livello di esperienza.
Lo stipendio mensile per questa categoria parte da una media di circa 1.400 euro e può arrivare a superare i 1.600 euro con l’esperienza.
Ovviamente, così come per gli altri lavori, i turni notturni e quelli effettuati durante festività danno diritto a delle indennità che si vanno a sommare a quanto già guadagnato, consentendo di arrivare a stipendi ben più alti dell’importo base.
Quanto guadagna un titolare di una farmacia?
Tra lo stipendio di un farmacista dipendente e quanto, invece, guadagna il titolare di una farmacia c’è una netta differenza.
Secondo gli indici sintetici di affidabilità fiscale relativi al periodo d’imposta 2022 una farmacia registra un reddito medio d’impresa di 160,6 mila euro, una cifra che è tra le più alte.
Sicuramente il titolare di una farmacia ha ottime entrate ma, come in tutte le attività, non bisogna considerare soltanto i considerevoli flussi di ingresso, ma anche i costi legati alla gestione o la presenza di eventuali soci.
Se per i dipendenti a fare la differenza sul guadagno mensile è l’esperienza, nel caso di titolari delle farmacie un fattore determinante può essere il territorio di riferimento.
Certamente un farmacista titolare non avrà certo da ridire su quanto guadagna in un anno, soprattutto se lavora in grandi città come Roma o Milano e soprattutto se in zone centrali.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Quanto guadagna un farmacista?